The Walking Dead 6×16: recensione dell’atteso season finale
La sesta stagione di The Walking Dead è giunta al termine, lasciandoci con più domande che risposte. L’ultimo giorno sulla Terra, sedicesimo episodio andato in onda lunedì sera sul canale Fox di Sky, a sole 24 ore dalla messa in onda americana, ha introdotto il tanto atteso villain Negan, il cattivissimo personaggio dei fumetti, leader del gruppo dei Salvatori. In una puntata dalla durata di 64 minuti, circa 20 minuti in più rispetto a un episodio normale, The Walking Dead ci regala un finale di stagione al cardiopalma, ansioso, una bomba ad orologeria pronta ad esplodere.
The Walking Dead: un finale di stagione che è una bomba ad orologeria
Prima del tremendo incontro con Negan, Rick e il suo gruppo (composto da Carl, Sasha, Eugene, Abraham e Aaron) intraprendono un viaggio da Alexandria a Hilltop con lo scopo di trovare un medico che possa curare Maggie. La donna, infatti, ha dei forti dolori all’addome, e dopo la morte di Denise, al campo non vi è un altro dottore in grado di poterla curare. Nel frattempo Morgan compie un viaggio in solitaria, a cavallo, alla ricerca di Carol che, separatasi dal gruppo, ha deciso di intraprendere una strada diversa, andando anche incontro alla morte. Solo grazie all’intervento di Morgan, che spara all’uomo che tenta di lasciare Carol dissanguata, la donna riesce a restare viva e capire che morire non è l’unica via di salvezza.
L’azione torna a concentrarsi sul gruppo di Rick, che viene più volte ostacolato dai Salvatori. L’intenzione è chiara: bloccare ogni via d’uscita ai nostri eroi, e sappiamo bene come andrà a finire. L’avanzata del gruppo prosegue fino a notte verso una radura illuminata, ed è lì che Rick e gli altri vengono intrappolati e accerchiati dai Salvatori. Non solo: da un camion vengono fatti uscire Daryl, Glenn, Rosita e Michonne, che verranno fatti inginocchiare insieme al resto del gruppo di Rick davanti al mezzo. Dal veicolo esce finalmente Negan con la sua mazza da baseball ricoperta da filo spinato che lui chiama gioiosamente ‘Lucille‘. L’arrivo del cattivo è uno dei momenti più attesi fin da quando è stato annunciato all’inizio della sesta stagione di The Walking Dead.
Cattivo, carismatico e ironico, Jeffrey Dean Morgan interpreta Negan magistralmente, terrorizzando letteralmente la platea davanti a sé e il suo pubblico. L’ultimo giorno sulla Terra è un episodio che racchiude l’essenza della serie: Fight the dead, fear the living. Gli zombie sono lì per minacciare il mondo in cui viviamo, ma in realtà sono solo un’ombra in confronto alle persone viventi. Come dire, più si conosce gli uomini e più si ama gli animali. Negli ultimi dieci minuti circa dell’episodio, Negan si diverte a minacciare Rick e gli altri – e se ha paura un leader come Rick Grimes, vuol dire che la posta in gioco è davvero altissima – gioca, fa la conta per decidere chi uccidere. Il motivo è semplice: molti uomini di Negan sono stati decimati da Rick e il suo gruppo, e ora si deve pareggiare i conti. Il tempo passa inesorabile appena Lucille passa in rassegna sul volto terrorizzato di Rick, Carl, Daryl, Michonne, Glenn, Maggie, Sasha, Eugene, Rosita, Aaron e Abraham, finché si ferma. L’inquadratura mostra Negan intento a dar mazzate sul malcapitato/a, ma non ci è dato sapere chi sia la vittima, ed è qui il gran colpo grosso.
Un finale di stagione che ha lasciato col fiato sospeso, ma ha anche amareggiato molti fan di The Walking Dead, che aspettavano più sangue e violenza da un personaggio come Negan. L’ultimo giorno sulla Terra ci lascia con dubbi e domande, chiedendoci prima di tutto chi sia morto sotto le mazzate di Lucille, e cosa questo significherà per Rick Grimes e gli altri. Una cosa è certa: le dinamiche nel gruppo sono cambiate ora che Negan è apparso. Temere i vivi e lottare per la sopravvivenza diventerà la più grande battaglia nella settima stagione di The Walking Dead.