Il mistero del gatto trafitto: recensione
Il mistero del gatto trafitto è un comedy-thriller apparentemente lineare come i baffi tesi di un felino, eppure aggrovigliato al pari di quei gomitoli di lana con i quali i teneri animali domestici si dilettano a giocare.
Tutto parte da un flashback confuso e roteante che ci riporta indietro di cinque giorni davanti alla dimora di Clinton (Fran Kranz): un giovane che, nonostante la sua età, si comporta ancora come un adolescente, vendendo giocattoli sotto casa e vivendo in stretta dipendenza con la madre, costretta persino ad accompagnarlo con la macchina o a preparargli la cena. Ma la mancanza della sua autonomia sembra passare in secondo piano come tutto il resto dinnanzi al suo gattone grigio: un certosino di nome Moisey giunto in età avanzata.
L’ilarità iniziale è accentuata dall’atteggiamento ironico della madre (interpretata da Blythe Danner), la quale appare fin da subito consapevole dell’anormalità del figlio, tanto da ignorare o non dar peso ad alcune sue pretese infantili.
Tutto il mondo di Clinton però crolla nel momento in cui il suo gatto viene trovato morto, trafitto da una freccia. Il ragazzo è amareggiato e fuori di sé, fortemente intenzionato a scovare il colpevole del delitto tanto da incarnare in ogni sfaccettatura le movenze del detective: il suo sogno nel cassetto.
Martellando affannosamente lo Sceriffo Hoyle (J.K. Simmons) che, frequentando la madre, si è accaparrato anche il suo disprezzo, Clinton non segue esattamente le prove e non fa della razionalità il suo modus operandi, poiché ciò di cui ha bisogno è sapere chi è stato e perché, solo così potrà avere pace.
La sua prima indiziata è la bella Greta (Nikki Reed): una ragazza che vive in un ospizio, ha la stanza costellata di foto del suo migliore amico (ossia Moisey) che appaiono sullo schermo in maniera velatamente inquietante e il motivo è semplice: il gatto, a cui la giovane ha dato il nome di Orazio, apparteneva anche a lei. Un micio con due padroni? Niente di strano e, dopo la baruffa iniziale, ai due non resta che darsi da fare e ricostruire l’accaduto.
Il mistero del gatto trafitto: un comedy-thriller che attrae e spiazza
Gillian Greene ricama con maestria e delicatezza una storia apparentemente banale in cui la follia ci accompagna dall’inizio alla fine, scoprendo lentamente i tasselli dello scandalo, capeggiato da Greg Kinnear alias Ford, titolare dei grandi magazzini della città. La sceneggiatura crea un bilanciere ben calibrato tra antipatie personali e reali colpevolezze, facendoci credere fino a un attimo prima della conclusione che tutto potrebbe essere frutto dell’immaginazione di Clinton.
Una musica a tratti anonima non fa che accompagnare quadri fotografici ben scanditi, interessi amorosi a fior di pelle, vendette commerciali assopite, convogliandoci verso gli sviluppi di una storia simpaticamente intrigante.
Ogni personaggio ha una doppia personalità e/o subisce una mutazione: l’accondiscendente madre Edie finisce per essere più autoritaria, i commessi di Ford da pochi di buono finiscono quasi per essere delle vittime vinte dal sistema, Greta è continuamente in bilico tra la ragazza poco di buono e l’ingenua e pura donna che sa il fatto suo e lo stesso protagonista sembra dirigersi verso la fine del film con una maturità maggiore, che trasuda soprattutto dalla sua fisicità.
Il mistero del gatto trafitto attrae e spiazza per l’ingenuità con la quale inizia a incanalarci nella clou della trama, aggrovigliandoci nel filo spinato di una pretesa limpida e mossa dall’amore disinteressato tra un ragazzo e il suo amico a quattro zampe. Clinton è un sognatore, un Peter Pan anti litteram col pallino per i giocattoli e il sogno di essere un detective. L’intero caso si snoda assecondando la sua fissazione ed indagando su un dettaglio che qualsiasi altro individuo sano di mente avrebbe lasciato da parte.
Un giallo senza pretese, quello prodotto da Sam Raimi, Molly Hassell e Ivan Orlic, che con fare felpato si intrufola nella pellicola informandoci, con la musicalità di un miagolio, che dietro ogni insignificante caso può nascondersi un autentico mistero.
Il mistero del gatto trafitto è disponibile dal 6 aprile in home video, distribuito da Videa.