Outcast – Il Reietto: recensione dei primi 7 numeri
Outcast – Il reietto (Outcast) è una serie a fumetti mensile di genere horror, pubblicata negli USA da Image Comics a partire dal 25 giugno 2014 e in Italia da saldaPress a partire dal marzo 2015. Scritta dall’ideatore di The Walking Dead Robert Kirkman e illustrata da Paul Azaceta, la serie ancor prima della sua pubblicazione cartacea ha attirato l’interesse dei media tanto da far scrivere a Kirkman una versione televisiva entrata in produzione nel 2015 dopo l’acquisto da parte della Cinemax, emittente televisiva via cavo statunitense di proprietà della Time Warner, nonché canale “fratello” di HBO.
Outcast – Il reietto
Kyle Barnes è un uomo del West Virginia la cui vita è stata segnata da manifestazioni demoniache che hanno visto vittima i suoi cari. Durante l’infanzia, Kyle ha dovuto fronteggiare la possessione della madre, mentre, in età adulta, quella della moglie, che da posseduta aveva anche ferito la loro unica figlia. Dopo quest’ultima esperienza, Kyle decide di alienarsi dal resto dei suoi cari e vivere da solo. Quando il reverendo che lo aveva aiutato da ragazzo lo incontra casualmente e gli chiede aiuto per gestire una possessione, Kyle lo assiste, avendo occasione di scoprire come il suo sangue abbia un effetto repellente per i demoni. Insieme al reverendo, decide quindi di approfondire la natura delle possessioni nelle quali è stato suo malgrado coinvolto e il perché lui abbia qualcosa di diverso dal comune.
Il Fumetto non è qualcosa di completamente innovativo, questo è giusto chiarirlo fin da subito: l’idea degli esorcismi all’interno della sceneggiatura è molto ben riuscita, anche se in determinate occasioni il personaggio creato da Kirkman si rifà un po’ troppo al John Constantine di Hellblazer pubblicato da Vertigo/DcComics, nonostante le storie a cui prendono parte i due personaggi sono molto distanti tra loro.
Altra piccola nota negativa è la continuità degli albi, che analizzano il passato del protagonista in maniera troppo lenta, portando il lettore a scoprire un piccolo tassello in più ad ogni numero, cosa che però fa sembrare il tutto un contentino per proseguire la lettura dei numeri successivi della serie; se escludiamo queste piccole debolezze, Outcast rappresenta un fumetto horror dal sicuro impatto emotivo, non solo a livello narrativo, vantando una fluidità di narrazione che ricorda molto i thriller polizieschi degli anni ’80, ma anche per le parti che includono gli esorcismi e che rappresentano di volta in volta una sorpresa per il lettore.
All’interno delle tavole, escludendo la narrazione, anche Paul Azaceta non ci va per il sottile, introducendo quando possibile scene raccapriccianti dal sicuro impatto visivo che, in pochi secondi, sono capaci di far rivalutare l’intero numero appena letto con chine che si rifanno ai grandi film horror del passato che hanno come tema l’esorcismo e i demoni, utilizzando sia la semplicità che il crudo vero e proprio, senza troppi fronzoli.
In conclusione Outcast – Il Reietto è sicuramente un fumetto che regala numerose emozioni e brividi, facendo addentrare il lettore all’interno di un mondo marcio e cupo, scoprendo pian piano una realtà scomoda e spaventosa: se riuscite a sorvolare sulle piccole note negative descritte, avrete per le mani un piccolo gioiello del fumetto americano.