Microbo e Gasolina: recensione del film di Michel Gondry
Due amici, una casa dotata di motore e la fervida fantasia che caratterizza la pre-adolescenza: questi gli ingredienti principali di Microbo e Gasolina, il nuovo lavoro dell’eccentrico e poliedrico Michel Gondry. Un po’ road movie, un po’ film di formazione, Microbo e Gasolina gioca su quel delicato equilibrio tra fantasia e ricordo che già abbiamo visto dipanarsi con sapiente maestria nello splendio Eternal Sunshine of the Spotless Mind, capolavoro del regista.
Gondry, infatti, ha realizzato il film a partire dai ricordi della propria infanzia, confondendoli volutamente al fine di creare una storia contemporaneamente realistica ed onirica, perfettamente incastrata in quella fase della vita in cui tutto cambia rapidamente ed in cui ogni cosa desiderata, meravigliosamente, sembra possibile.
Daniel, soprannominato “Microbo” (Ange Dargent), è un ragazzo riservato, sensibile e fantasioso, dotato di una spiccata abilità per il disegno e alle prese con la scoperta della propria sessualità, resa più difficile dal suo aspetto acerbo e femminile. A metà dell’anno scolastico, irrompe in classe Théo (Théophile Baquet), un ragazzo brillante e carismatico, subito rinominato dai compagni diffidenti e cattivelli “Gasolina”, per via della sua grande passione per i motori. L’ unione magnetica tra le personalità opposte ma complementari dei due ragazzi darà vita ad una profonda amicizia, di quelle grazie alle quali diventa possibile pensare di poter cambiare il mondo, all’unica condizione di essere insieme.
Entrambi alienati dalle rispettive famiglie disfunzionali, i due ragazzi decidono di intraprendere uno spericolato viaggio estivo a cavallo dei propri sogni e di una casetta a motore costruita per l’occasione, scambiandosi reciprocamente desideri, paure e piccoli dispiaceri, come accade in ogni vero rapporto che si rispetti.
Microbo e Gasolina: sulle potenti ali della fantasia e dell’amicizia
In Microbo e Gasolina Michel Gondry non rinuncia al noto gusto per l’esplorazione della dimensione fantasiosa dll’individuo, qui motore di crescita e scoperta di sé e del mondo esterno. Daniel attinge da Théo quella sicurezza in se stesso che l’amico sembra possedere in maggior misura, salvo poi scoprire che, dietro la facciata, le debolezze sanno spesso ben celarsi, restituendo al mondo esterno un’immagine di sé ben differente dalla realtà. Microbo e Gasolina scopriranno così di non essere diversi come pensavano ma, contemporaneamente, di aver bisogno l’uno dell’altro per essere profondamente se stessi, rifugiandosi in un mondo privato ed inaccessibile in cui gli adulti – qui assai più problematici dei ragazzini – non possano nuocere ed intralciare il loro percorso verso l’autorealizzazione.
Microbo e Gasolina: crescere è uno splendido ed incredibile viaggio
Districandosi tra bullismo e nevrosi di genitori e adulti sopra le righe, i due ragazzi acquisiranno progressivamente una maggior consapevolezza di se stessi, delle proprie qualità e dei propri limiti, in un racconto capace di restituire con vivida emozione la consapevolezza di quanto possa incidere un’amicizia profonda e sincera nella vita delle persone, al di là di ogni ostacolo o difficoltà.
Rafforzato da una sceneggiatura brillante e da una perfetta e accurata caratterizzazione di ogni personaggio, Microbo e Gasolina si candida ad essere una delle commedie più piacevoli e divertenti dell’anno, da vedere con curiosità ed un pizzico di malinconia per quegli anni così preziosi ma altrettanto sfuggevoli.
Microbo e Gasolina vi aspetta al cinema a partire dal 5 maggio, distribuito da Movies Inspired; nel cast anche Audrey Tatou, Diane Besnier, Vincent Lamureux, Agathe Peigney, Douglas Brosset, Charles Raymond, Ferdinand Roux-Balme e Marc Delarue.