Il Trono di Spade 6×01: recensione del season premiere
Dopo un anno di attese e domande si torna finalmente a Westeros! Il Trono di Spade riparte con la sesta stagione dopo averci lasciato, ben 12 mesi orsono, con Jon Snow tradito dai Guardiani della Notte. Il Lord Comander è davvero morto?
Il Trono di Spade torna con una season premiere che ci riporta a Westeros con una puntata perfettamente costruita
“The Red Woman” con cui Game of Thrones apre il suo sesto ciclo di episodi non porta grandissime novità, ma è utile per fare il punto della situazione, vediamo quindi come l’intero episodio non riveli nulla di eclatante ma ci mostri dove eravamo rimasti l’anno precedente. Si inizia dalla Barriera dove troviamo Ser Davos e i pochi Guardiani fedeli raccogliere il corpo di Snow e mettersi a guardia della stanza, ad unirsi una sempre più combattuta Melisandre; passiamo poi a Theon e Sansa che cercano di fuggire dai pericolosi segugi di Ramsay dove finalmente si ricongiunge a Brienne; Ad Approdo del Re le cose non vanno meglio la nave che da Dorne arriva con il corpo di Myrcella è attraccato e dopo tutto quello successo con il nuovo ordine religioso Cersei deve vedersela anche con un tragico lutto. Seguendo una linea immaginaria vediamo percorrere tutti i Sette Regni in cerca dei nostri protagonisti: ritroviamo anche Arya ormai cieca che continua il suo duro addestramento e sappiamo finalmente cosa è successo a Daenerys che fatta prigioniera dai Dothraki mentre a Meereen Tyrion si ritrova a dover fare i conti con una città allo sbando e messa a ferro e fuoco dai Figli dell’Arpia.
Il Trono di Spade torna in sordina con una puntata di assestamento che ci riporta a Westeros senza colpi di scena ne eccessivi momenti tragici, un plot narrativo ben strutturato e solido che però ci lascia comunque la voglia di proseguire la visione della stagione. Una sceneggiatura perfetta che ripercorre tutto quello che avevamo lasciato in sospeso dalla stagione cinque, una partenza definibile “sottotono” che però non delude i fan che si ritrovano di nuovo catapultati nei Sette Regni indubbiamente in maniera meno cruenta e scioccante del solito, non manca il momento forte che vede Ellaria e le sue serpi continuare il piano di conquista del regno di Dorne e di vendetta ai danni di Doran Martell. Ottima prova per Carice van Houten e la sua Lady Melisandre (da cui sicuramente è ispirato il titolo), la donna è ben lontana dall’essere il personaggio carismatico e potente che abbiamo visto nelle scorse stagioni, la strega è ormai un’ombra terrorizzata e non più sicura delle fede da sempre professata si ritrova ad essere debole e piena di dubbi, un volto che ben si addice alla sua vera forma che vediamo per la prima volta a fine puntata.
Il Trono di spade torna con una puntata che rientra nello schema della serie ma sicuramente ben costruita e godibile che ci riporta a Westeros con calma e tranquillità lontana dall’azione del season finale della stagione cinque, una calma che siamo certi non durerà a lungo dopotutto visto che sul Trono dei Sette Regni può governare uno solo e siamo ancora lontani dallo scoprire chi sia, un motivo in più per continuare a vedere Game of Thrones.