Tini – La nuova vita di Violetta: recensione
Esattamente 4 anni fa (14 maggio 2012) l’emittente argentina di Disney Channel trasmetteva la prima puntata della serie televisiva Violetta (dopo poche ore di fuso orario, venne trasmessa anche in Italia). Gli ascolti furono altissimi, ma pochi avrebbero potuto immaginare che l’aspirante cantante interpretata da Martina Stoessel avrebbe raggiunto in così poco tempo un livello di successo tale da garantirle l’appellativo di icona di quella che tra qualche anno sarà un’intera generazione cresciuta canticchiando i motivetti latini delle sue canzoni. Da quella prima apparizione televisiva sono scaturite due ulteriori serie seguite da milioni di fan in tutto il mondo e vari tour mondiali che l’hanno resa protagonista di concerti mozzafiato nelle arene e negli stadi in cui si sono esibiti i più grandi della storia della musica. Era scontato che ci saremmo imbattuti, prima o poi, in una programmazione cinematografica sulla quale campeggiasse il suo nome ed è proprio quello che è successo quest’anno: Tini – la nuova vita di Violetta arriva oggi nei nostri cinema.
Tini – la nuova vita di Violetta: la Disney punta tutto su cast e coinvolgimento.
Mantenendo la struttura ed i personaggi portanti delle tre serie che hanno fatto la fortuna della produzione Disneyana, Tini – la nuova vita di Violetta narra di un periodo particolare della vita della cantante argentina. Mentre il suo fidanzato Leon (Jorge Blanco) è impegnato per girare il videoclip del suo nuovo singolo, Violetta attraversa una crisi esistenziale che la porterà a dubitare del suo percorso artistico. Per fortuna ad aiutarla ci sono suo padre German (Diego Ramos) e la sua seconda moglie Angie (Marìa Clara Alonso). È di suo padre, infatti, l’idea di far trascorrere a Violetta (nonché futura Tini) un’estate in Sicilia, in una vera e propria casa per artisti gestita da una sua amica di famiglia: la Isabella interpretata da Ángela Molina (Baarìa, Nessuno si salva da solo), l’attrice spagnola naturalizzata italiana. Tra i panorami mozzafiato di Taormina e Scopello, Violetta incontrerà persone che la aiuteranno nella risoluzione di una situazione non poco complessa per la vita di un’artista e che sono, poi, le new entry che il film ha introdotto nel magico mondo della cantante più amata delle telenovelas argentine.
Oltre a Mercedes Lambre, impegnata in un significativo cambio di registro del suo personaggio di Ludmila, sul grande schermo si fanno strada le presenze di Adriàn Salzedo (Caio, aspirante ballerino nonchè altro grande protagonista della pellicola), Leonardo Cecchi e Ridder Van Kooten (due volti conosciuti della Disney che interpretano i cugini super tecnologici Saul e Raul) e l’antagonista di turno interpretato dal casertano Pasquale Di Nuzzo (Stefano, ex allievo della scuola di Amici). Ed ancora la fotografa Eloisa (Georgina Amoròs), la stilista Miranda (Beatrice Arnera) ed il solitario Roko (Francisco Viciana); ognuno di loro, ovviamente, aiuterà Violetta a ritrovare se stessa. Se vi siete persi la nostra chiacchierata con tutti loro non vi resta che cliccare qui.
Sotto la regia di Juan Pablo Buscarini (Il topolino Marty e la fabbrica di perle, cosa piove dal cielo?) si sono esibite molte maestranze tecniche italiane che, nel totale, sembrano aver fatto un buon lavoro solo in parte. Montaggio e sceneggiatura si sono ritrovate in una posizione svantaggiata rispetto ad abiti, coreografie e canzoni pop. Una leggerezza che suona come un’eccessiva fiducia nei mezzi comunicativi della protagonista che mai ci saremmo aspettati dalla Walt Disney. Non c’è dubbio: le ragazzine scalpiteranno per andare al cinema, cantare e ballare insieme ai propri idoli ed i genitori saranno felici di accompagnarle e vederle divertire; solo non riusciamo a spiegarci perché il passo successivo non sia mai compiuto del tutto, quello che possa far esclamare di aver visto davvero un buon prodotto audiovisivo, capace di accontentare tutti.