Marion Cotillard: i 10 migliori film dell’attrice francese
Marion Cotillard è la francesina di cui tutti si innamorano. Volto magnetico con occhi azzurri e il sorriso talvolta ingenuo di chi con ricercata semplicità riesce a farsi apprezzare da uomini e donne. L’abbiamo vista in ruoli diversissimi tra loro, segno di una versatilità non indifferente, che la rende ricercata e apprezzata dai registi. Proviene da una famiglia di artisti: il padre infatti era mimo, attore e regista teatrale e la madre attrice e insegnante di recitazione, un fratello è sceneggiatore e regista e un altro è scultore.
Si forma tecnicamente al Conservatorio d’arte drammatica di Orléans (a 130 km da Parigi), dove insegnavano i genitori, in cui si contraddistingue per capacità di apprendimento e talento. Divenuta famosa diviene anche testimonial di una delle più importanti case di moda francesi e posa per i fotografi più bravi tra cui spiccano: Annie Leibovitz, Steven Klein e Peter Lindbergh.
In attesa di vederla nel film presentato nella selezione Ufficiale di Cannes 2016 Mal de Pierres – diretto da Nicole Garcia e avente come co-protagonisti Alex Brendemühl e Louis Garrel – ripercorriamo le tappe della carriera dell’attrice, individuando le sue 10 migliori interpretazioni.
Taxi (1996)
Al 10imo posto il film che l’ha portata ad essere nota nel paese di origine. Per interpretare il ruolo di Lilly Bertineau la fascinosa fidanzata del protagonista Daniel Morales (Samy Naceri) fu scelta da Luc Besson che produceva il film oltre ad averlo scritto e sceneggiato, mentre il regista era Gérard Pirès. Lilly è una donna trascurata dal fidanzato Daniel, il quale decide con non poche difficoltà di abbandonare il lavoro di fattorino in pizzeria per diventare tassista e da lì vivere una serie di vicissitudini con Émilien (Frédéric Diefenthal) un poliziotto imbranato. Marion Cotillard ha interpretato Lilly anche nei sequel Taxi 2 e Taxi 3 con la regia stavolta di Gérard Krawczyk.
Nonostante sia stato un ruolo relativamente piatto e non di primo rilievo riuscì a guadagnarsi la prima candidatura ai Premi Céser nel 1999 e a farsi conoscere da una gran fetta di pubblico poiché questa tetralogia di Taxi in Francia rappresenta uno dei franchise di miglior successo di sempre.
Inception (2010)
Nel 2010 venne scelta per il particolare ruolo di Mal nel film di azione e fantascienza Inception di Christopher Nolan, accanto a Leonardo Di Caprio con cui studiò approfonditamente la parte. In questo ruolo inusuale l’attrice conferma il fatto che talvolta il ruolo da ‘cattivo’ all’interno dei film riesce a catturare gran parte dell’attenzione del pubblico. In questo caso Mal interpretata dalla Cottilard è bellezza e mistero, connotata senza precisione temporale ma con un carattere definito. Lei è l’ombra che perseguita il marito Dom Cobb nei sogni, è morta suicida ed è diretta proiezione del subconscio di Dom in quella spirale letteralmente senza fine tra realtà, sogno e finzione. Un’interpretazione stupenda ed intensa, ricca di azione e tensione.
Macbeth (2015)
L’adattamento cinematografico dell’omonima tragedia di William Shakespeare vede la bella Marion Cottilard impegnata nel ruolo di Lady Macbeth, affianco a Michael Fassbender e diretta da Justin Kurzel. Nonostante le grosse aspettative il film non stupisce registicamente ma la presenza e l’intensità dei due attori e soprattutto della Cottilard conferiscono maggior successo di pubblico e critica alla pellicola. La Lady Macbeth del film è sobria, lucida, algida, tormentata sì ma con un trasporto drammatico ricco di pathos e coadiuvato da bellissimi primi piani sul volto dell’attrice.
Un’ottima annata (2006)
Marion Cottilard è Fanny, la proprietaria di un bistrot, ammorbidisce il cuore di uno squalo della finanza Max Skinner interpretato dal Premio Oscar Russel Crowe. La commedia velatamente drammatica è diretta da Ridley Scott ed ha un tono pastello, leggero e sentimentale. Il ruolo sembra essere scritto apposta per la delicata Marion, per le sue parole ingenue e sincere, per l’ambientazione in cui si trova perfettamente a suo agio, per il suo sguardo dolce.
Amami se hai il coraggio (2003)
Un film legato alla sua vita per una serie di ragioni curiose e collegate fra loro. Film sentimentale per certi versi surreale e accostato spesso a Il favoloso mondo di Amélie. La Cotillard è Sophie Kowalsky, figlia di immigranti polacchi che da bambina stringe un rapporto di complicità folle con Julien, un legame forte che li vede crescere insieme, e che condurrà i due innamorati a mollare le rispettive vite per stare assieme al proprio compagno di giochi d’infanzia. Il film si gioca su una struttura circolare forse un po’ forzata ma, anche in questo caso, la chiave del successo sta nella dolcezze dell’interpretazione della Cotillard. Sul set di questo film recita accanto a Guillaume Canet, con cui si fidanza nel 2007 e con cui ha avuto un figlio, Marcel, nel 2011.
All’interno di questa pellicola, inoltre, comincia ad instaurarsi il legame con il personaggio portafortuna della Cotillard: Edith Piaf, la cui canzone La vie en rose è il tema del film.
Nemico pubblico (2009)
Un altro ruolo da cattiva degno di nota. Nemico pubblico diretto da Michael Mann è un film di gangster che ripercorre la vita criminale fino alla cattura di John Dillinger interpretato da Johnny Depp. Nonostante questa volta sia affiancata da un attore di peso e carismatico come Depp, la Cotillard riesce a risultare credibile e calata bene nel ruolo: interpreta infatti Billie Frechette la compagna del protagonista, mezza indiana e mezza francese.
Con colpi di scena e azioni criminali Billie rappresenta una donna di raro coraggio, che subisce eventi drammatici come un pestaggio durante un interrogatorio, che si rialza e sopravvive pur avendo dentro di se un lato oscuro a causa del proprio vissuto. Il grande pregio della Cottilard in un lavoro come questo è lo studio approfondito del personaggio e della realtà di provenienza, oltre che della lingua per risultare il più credibile e vicina alla realtà possibile. L’esito è vincente.
Contagion (2011)
Un’altra pellicola che si interseca con la vita privata dell’attrice. Marion Cotillard ha dimostrato in diverse occasioni di sentirsi vicina alla tematica ambientale, schierandosi accanto a Greenpeace in battaglie riguardanti il riciclaggio dei rifiuti e la presenza di sostanze chimiche dannose in prodotti di uso comune. Proprio in questa pellicola diretta da Steven Soderbergh si racconta l’origine, gli effetti e l’estinzione di un’epidemia globale che si diffonde ad altissima velocità in cui la dottoressa Leonora Orantes, interpretata dalla Cottilard, parte per la Cina alla ricerca del paziente zero dal quale proviene il terribile virus. Uno dei ruoli forse più avventurieri della Cottilard che mette a punto emotività e razionalità professionale in un unico sguardo, lasciando però che sia la struttura thriller del film a fare gran parte del lavoro in un film che, in tutta sincerità, non scontenta e non entusiasma.
Nine (2009)
In un cast stellare composto da personaggi come Judi Dench, Nicole Kidman, Sophia Loren, Penélope Cruz, Daniel Day-Lewis e Fergie, la francese Marion Cotillard viene chiamata ad interpretare Luisa Contini in Nine, il film di Rob Marshall liberamente ispirato a 8½ di Federico Fellini. Questa pellicola, discussa, amata da alcuni e non tollerata da altri, rivela la completezza artistica di un’attrice come la Cotillard, in momenti in cui oltre all’arte interpretativa si cimenta nel canto e nella danza. Riuscendoci. La donna che interpreta è sensibile, addolorata, continuamente messa in disparte dalla sfera creativa del proprio compagno. Una continua soddisfazione per l’attrice poiché il Time riconobbe la sua perfomance al 5° posto tra le migliori di tutto il 2009.
Midnight in Paris (2011)
Nella carriera di Marion Cotillard non poteva mancare un ruolo iconico in una pellicola diretta da Woody Allen. Un ruolo delicato ed malinconico, Adriana è stata modella di Modigliani, Braque e Picasso, ma giudica i ruggenti anni ’20 un’età decadente, alla fine sale su una carrozza e si ritrova tra Gauguin, Degas e Toulouse-Lautrec. Esattamente come Gil, il protagonista interpretato da Owen Wilson, viaggia nel tempo, in un continuo vagare di epoche. Complice la genialità dei dialoghi, la forza espressiva conferitole da Woody Allen e i ricercati costumi possiamo definire questa apparizioni una delle miglior di Marion Cotillard.
La vie en Rose (2007)
Il biopic in cui interpreta l’icona Edith Piaf le vale l’Oscar come Migliore Attrice Protagonista nel 2007. Oltre che il Golden Globe quale migliore attrice in un film commedia o musicale, il BAFTA, il Premio César. Un ruolo fisicamente impegnativo poiché ha dovuto ripercorrere la vita della cantante dai 19 ai 47 anni, sottoponendosi a faticose sessioni di trucco per adattare il proprio viso a quello, riconoscibilissimo, della Piaf. Un personaggio complesso, travagliato, stravagante, ruvido. La grandezza di questa interpretazione risiede principalmente nel fatto che è riuscita a renderla realmente credibile sia nei picchi di felicità che in quelli di autodistruzione. Il personaggio e la bravura con cui l’ha rappresentato sono da brividi.