Preacher 1×01- Dal fumetto al piccolo schermo: recensione pilot
Una delle serie più attese dell’anno ha finalmente – e letteralmente – visto la luce. Preacher, adattata dall’omonima serie a fumetti creata da Garth Ennis e Steve Dillon e pubblicata dalla DC/Vertigo tra il 1995 e il 2000, ha debuttato con il primo episodio sul canale statunitense AMC domenica 22 Maggio. Seguita da circa 2,4 milioni di telespettatori, il pilot ha dato inizio a quello che potrebbe facilmente diventare uno degli show più visti dell’anno. I primi sessanta minuti ci hanno introdotti nel mondo nato dall’immaginazione di Ennis e Dillon (produttori della serie assieme alla collaborazione di Seth Rogen e dello showrunner Sam Catlin). Siamo in Texas, esattamente ad Annville. Jesse Custer, interpretato da Dominic Cooper, è il prete della parrocchia locale. Reduce da un misterioso passato, l’uomo guida a fatica la sua chiesa: poco stimolato dalla comunità boriosa che lo circonda, Jesse deve combattere anche una perdita di fede interiore e ritrovare la propria identità. Attorno a lui si intrecciano e cominciano a delinearsi le fila della trama di Preacher: incontriamo Tulip (Ruth Negga), una donna misteriosa che torna da Jesse Custer dopo molto tempo in cerca di un suo aiuto; facciamo la conoscenza di Cassidy (Joseph Gilgun) uno strano vampiro dall’accento irlandese che precipita da un aereo e accidentalmente si imbatte nel prete; un’entità misteriosa venuta dallo spazio, dopo alcuni tentativi andati a vuoto – protagonisti di scene dal taglio decisamente splatter – si impossessa del corpo del protagonista aprendo le danze.
Il primo episodio di Preacher colpisce ed affonda. Un ottimo lavoro di sceneggiatura e regia è in grado di mettere a segno un colpo da maestro e presentare al pubblico un nuovo show dal potenziale altissimo. Nonostante i cambiamenti di scrittura dovuti ad ovvie esigenze televisive, gli estimatori del fumetto originale avranno modo di apprezzare il lavoro degli sceneggiatori, tra cui gli stessi Ennis e Dillon, che ben si rifà alle atmosfere dark, sovrannaturali e quasi western dell’opera disegnata. Linguaggio colorito, la presenza di un forte tema religioso con la compresenza di elementi ultraterreni conditi da un possente ed incessante bilanciarsi tra sacro e profano, sono il biglietto da visita di una nuova serie che ha tutte le carte in regola per imporsi nel panorama televisivo. Ad incorniciare il tutto, c’è un cast ben posto e sicuramente succulento. Dominic Cooper è perfetto nei panni di Jesse Custer, un uomo perso, facilmente incline alla violenza e tormentato da una fede che vacilla sempre più e tramuta il ruolo di prete ad una figura di confessore assente. L’evento sconcertante che lo vede protagonista sarà l’inizio di un cambiamento drastico sia nella sua vita, sia in coloro che incroceranno il suo cammino. Molto buona è anche l’introduzione dei due comprimari, Tulip e Cassidy. Ruth Negga e Joseph Gilgun ci presentano due personaggi tanto diversi quanto caratterizzatissimi: la prima è una badass, il secondo è un eccentrico vampiro decisamente originale. Entrambi, come il protagonista principale, sono fonte di grandissima curiosità. Tutto questo si muove sullo sfondo di un paesaggio ingiallito ed arido e sulle note di una colonna sonora che ben si incastra nel contesto.
Se Preacher si mantenesse su tali livelli, AMC potrebbe arricchirsi, assieme a show quali Breaking Bad, The Walking Dead ed Halt And Catch Fire, di una nuova piccola grande perla della televisione. I presupposti ci sono tutti. Attendiamo con fervore i prossimi episodi.