Star Trek Beyond: focus su Idris Elba e sugli altri personaggi del film
Simon Pegg ha recentemente rivelato alcuni dettagli sui personaggi di Star Trek Beyond tra cui Idris Elba (che era in ballo – o è – per interpretare 007), del modo in cui ha cercato di esplorare diversi caratteri e situazioni, come le dinamiche Kirk /Spock. “Sentivo che forse adesso era arrivato il momento di allontanarsi da questo rapporto di odio e amore quasi fraterno tra i due e concentrarsi sull’idea dell’equipaggio come una sorta di famiglia che vive in un piccolo spazio insieme e di quale fosse il significato di questo aspetto per tutti loro. Mi piace molto la dinamica tra Bones e Spock , e quindi è qualcosa su cui ci siamo concentrati in questo film. Kirk è un caso a sé – ora è più vecchio di quanto lo era suo padre quando morì e questo tipo di cose stanno avendo un impatto su di lui. Scotty è ancora solo Scotty” – ha poi continuato dicendo “Scotty come personaggio è, fatta eccezione di Spock, uno dei pochi ad avere un vero faccia a faccia con Kirk”. Alla domanda su come si è evoluto il rapporto tra Scotty e Kirk Simon Pegg ha risposto: “Siamo arrivati a un punto (della loro amicizia) in cui Scotty può dire a Kirk come stanno le cose. Ha il pieno rispetto di lui, ma di tanto in tanto gli dirà – sai, come fa in Into Darkness, gli risponderà per le rime. Quindi sì, il loro rapporto si è evoluto da quello, e io spero che quando ci vedrete di nuovo, tutta l’Enterprise, che qualunque dinamica ci fosse nei primi due film si sia evoluta in quello che vedrete in questo – sono passati altri due anni da quello, sai? Quindi sono tutti molto a proprio agio tra di loro. Sono tutti presi nel ciclo del proprio lavoro, e penso che Scotty sia felice di essere in sala macchine a fare le sue cose”.
In questo film i personaggi sono stremati ed emotivamente provati, e questo è un ottimo punto di partenza per un film, perché sono già a un punto di rottura. Puoi dirci cosa gli accadrà da lì in poi? “Beh, non sono ancora stremati del tutto” – risponde Pegg – “perché sanno che hanno ancora il tempo di sistemare le cose. Sono più alle prese con la consapevolezza dell’inevitabile impatto psicologico che subiranno nel farlo. Non sono al punto di dire ‘Oh, io non voglio più farlo’. Nessuno ha mollato. Tutti stanno solo facendo il proprio lavoro, procedendo di avventura in avventura, e in un certo senso è faticoso, e si chiedono quale sia l’obiettivo finale. Penso che la storia del film sia che ciò che incontreranno li aiuterà a chiarire il senso del loro compito”.
Parlando di ciò che incontreranno, parlaci un po’ del personaggio di Idris Elba. Idris sta facendo un po’ di lavoro straordinario in questo momento. Io, Doug e Justin ci siamo seduti con lui un paio di settimane fa in preparazione per le sue scene e siamo veramente giunti all’essenza di chi è in questo film – e di questo non posso parlarvi perché c’è un sacco di complessità nel suo personaggio e cose che lo rendono misterioso, che ovviamente voglio mantenere tali. Ma è proprio questa persona incredibilmente formidabile e incredibilmente potente, la cosa che incontrano. È scontato dire che sarà all’altezza di Kirk, ovviamente, ma c’è una dinamica tra loro che è molto interessante, che renderà tutto chiaro.
Va bene, parlaci un po’ del fatto che le persone amano vedere gli aspetti fantascientifici di Star Trek, gli aggeggi futuristici e i gadget. Quanto ti sei divertito a scrivere su alcune di queste cose, e c’è qualcosa della serie originale che hai pensato o che volevate integrare? Sì, beh ovviamente abbiamo messo – non è certo uno spoiler dire che ci sono i phaser, i comunicatori e il teletrasporto – il solito genere di cose che speri di vedere in un film di Star Trek. Credo che un paio di personaggi che non erano mai stati teletrasportati prima, sono riusciti a darsi teletrasportare in questo film, il che è stato molto bello per loro. Abbiamo sviluppato una parte della storia, o almeno inizia con il loro attracco in una nuova base stellare, al limite dello spazio della Federazione. È una sorta di centro diplomatico. È chiamata Yorktown, ed è proprio al confine dello spazio della Federazione, ed è dove tutte le più recenti reclute della Federazione possono venire e interagire tra di loro e imparare gli uni dagli altri. È una cosa affascinante…
Mos Eisley? No, no – quello è un covo di feccia e malvagità! Questo è tutto il contrario. Immagina – abbiamo scherzato sul fatto che ci fossero vari alieni che distribuivano in giro volantini ad altri alieni che facevano tipo “Venite a vedere il nostro mondo!” Ma in sostanza è un posto dove possono andare, dove possono comprendere meglio che cosa significa fare parte della Federazione. È un complesso importante e quasi tattico per la Federazione. È costruito localmente, quindi è molto interessante da osservare, ma è dove l’Enterprise attracca. Per la prima volta dopo 10 mesi, c’è un qualche contatto reale con la gente, ed è qui che la storia comincia. E realizzare quello – sai, lo scrivi nella sceneggiatura, lo descrivi, e poi arrivi a consegnarlo a un designer di produzione che poi torna con dei concetti di design tra i più incredibili. Per me e Doug è stata la cosa più eccezionale. Sai, ti metti a scrivere e scrivere, e poi all’improvviso vedi tutte queste tavole con questi progetti stupendi, cose veramente evocative e ti senti come di potertene prendere il merito. [rise] Anche se non dovresti.
Ci sono stati degli elementi di script precedenti che avete tenuto solo perché erano già stati progettati in pre-produzione? No, no, per niente. Voglio dire, forse ci sono stati oggetti di scena che sono stati in grado di riciclare, ma poiché io non l’ho letto… Inoltre, c’è una cosa che vorrei chiarire. C’è stato una sorta di fraintendimento di recente il quale dice che sono stato tirato dentro al progetto per renderlo meno Star Trek-iano, che non è quello che intendevo nell’intervista con quel giornalista. Quello che volevo dire è che ci deve essere un grado di universalità, quando hai a che fare con qualcosa di simile, il che significa che non si può alienare le persone per le quali magari questo è il loro primo Star Trek, sai cosa intendo? Se si trovano a vederlo ed è indecifrabile perché c’è un sacco di roba di cui bisogna avere una conoscenza pregressa per capire, alla fine otterrai qualcosa che è un po’ troppo esclusivo – e il trucco è sempre con queste promesse, ovvero renderlo allo stesso tempo qualcosa che i fan possono godere e dal quale possono farsi prendere, ma anche qualcosa che nuove persone possono andare a vedere e basta, una cosa di una volta e via, e fare “Ehi, merda, ho 50 anni di questa roba che posso andare a guardare adesso!” Il che è una grande cosa per i bambini, lo è. Un po’ come quando scopre una band per la prima volta e ti rendi conto che ha già 6 album all’attivo. Era questo che intendevo. L’idea che non sia Star Trek è impensabile per me. Questo flm deve essere, in ogni modo, in ogni fibra del suo essere, deve essere Star Trek.