The Neon Demon: intervista e foto a Nicolas Winding Refn ed Elle Fanning
Una delle forme geometriche ricorrenti in The Neon Demon è il triangolo, simbolo esoterico dai molteplici significati. Rappresenta l’uomo e il fuoco o la donna e l’acqua. È il tendere del microcosmo verso il macrocosmo e viceversa; è l’apice ma può anche essere il punto più basso. Per Nicolas Winding Refn – che ha incontrato al stampa romana presso la Casa del Cinema, insieme all’attrice protagonista del suo ultimo film, la bellissima Elle Fanning – rappresenta la sensibilità. “È un simbolo bellissimo, è come se fosse la forma di un nuovo demone, rappresenta quasi la sensibilità. Nell’usarlo ho pensato alla lettura dei tarocchi di Jodorowsky e ogni settimana ci vedevamo, questi incontri avvenivano via Skype, lui mi ha aiutato a rappresentare questa idea”.
Cosa ci dice invece del rapporto col compositore Cliff Martinez? Ormai si è creata una certa sintonia tra noi, anche con la mia famiglia. Ci ha visti in tutte le situazioni possibili, anche in pigiama. La sua musicalità fa funzionare il film.
Noi giornalisti abbiamo il vizio di cambiare i titoli ai film, quindi The Neon Demon potrebbe tradursi come Alice nel paese delle meraviglie incontra la contessa sanguinaria? Io non faccio film ma esperienze. Secondo me ha ragione, ma ci sono talmente tante cose dentro questo film: horror, B movie, fiction. Con Elle però volevano realizzare un film che fosse vero intrattenimento.
Elle Fanning: Essendo anche io una teenager (ora ho 18 anni ma ne avevo 16 quando ho fatto il film) mi piacciono i film che dicono la verità, che rompono le regole, il nostro film rompe le regole.
Io ho due cose nella vita: mia moglie e il lavoro, o meglio, famiglia e amante. Continuerò a sperimentare!
In The Neon Demon si dice che la bellezza è tutto. Secondo voi è vero?
Nicolas Winding Refn: È una delle cose per le quali io ed Elle abbiamo capito che ci fosse un quid, perché riteniamo che la bellezza sia complessa. Per alcuni è superficiale, per altri è talmente importante da portarli ad andare all’università per cercare di studiarla. Se vediamo bene nelle favole la parola più usata è bellezza, spesso rapportata alla verginità o alla purezza. In ogni caso è un argomento di cui parlano tutti, ognuno ha il proprio concetto di bellezza. Tutte le donne del film vivono la loro Odissea nel ricercarla. Gli uomini sono presenti solo per portare avanti la trama. Il personaggio di Keanu Reeves rappresenta la sessualità e la paura della penetrazione, il fidanzato di Jessi l’ipocrisia. […] Questo film va oltre il femminismo.
Elle Fanning: Refn mi ha chiesto se mi sentivo bella e non sapevo cosa rispondere. È una domanda a cui se rispondi di sì risulti presuntuosa ma in fondo ai bambini insegnano a piacersi.
La grande creatività non è che il narcisismo agli estremi
C’è qualche riferimento a Suspiria, Mario Bava o Lynch?
C’è solo Nicolas Winding Refn! Credo che ci sia un’ossessione compulsiva nel cercare di trovare qualcos’altro e non capisco perché. Ma voglio svelarvi un segreto: tutti rubano e chi non ammette di rubare sta mentendo. Ha continuato a dire il regista: “Credo che tutti i film che ho fatto non sono stati altro che la preparazione per questo. Ho pensato a come sarebbe stato se fossi nato ragazza e bella, ma sono nato ragazzo e neanche tanto bello. Mi sono trovato davanti a una tela diversa con tutte queste ragazze”. Sull’industria cinematografica attuale Refn ha dichiarato: “Il cinema ha raggiunto una fase stagnante anche a livello finanziario ed è diventato una macchina enorme che trascina tutto. Se non fosse per i blockbuster il cinema non esisterebbe. Io ho sempre fatto film per il futuro è adesso col digitale ci troviamo con regole diverse. Prima il cinema era nelle mani di un gruppo ristretto di persone che decideva cosa andava bene e cosa no, adesso è come se ci fosse lo scontro tra classicismo e modernità. Tutti e accessibile, è una creatività capitalistica folle. Il nostro film è il futuro, per questo era importante avere una sedicenne nel film, senza Elle non ci sarebbe stato The Neon Demon. Io vedo il furori come qualcosa di luminoso; il futuro non è ciò che siamo ma ciò che difendiamo”. Elle Fanning ha sostenuto l’opinione del regista dicendo: “Per me è stato come andare verso il futuro. Nicoals mi ha coinvolta, chiedendomi se una sedicenne avrebbe detto o fatto certe cose, rispondevo ‘non so’ […] Per me è stato un lavoro molto diverso dai precedenti e ho espresso il mio punto di vista in libertà. Come dice Nicolas, l’arte è libertà e deve provocare una reazione”.