Eddie Redmayne: quel ragazzo inglese in corsa per l’Oscar
Talentuoso, poliedrico, semplice ed inglese in ogni sua singola cellula: parliamo, oggi di Eddie Redmayne.
Eddie Redmayne (o meglio Edward John David Redmayne), sembra una persona sbucata dal nulla, e in corsa verso l’Oscar per aver girato La Teoria del Tutto; insomma come se facesse parte di quel gruppo farcito di attori e attrici che esplodono sullo schermo con un solo film, e via.
E invece no, perché Redmayne non è mica un pischello qualunque.
Come ogni attore/attrice inglese che si rispetti, la sua carriera artistica è stata ed è ancora composta per gran parte dalla vita teatrale, che nel 2010, gli fa fruttare un Tony Award e un Laurence Olivier Award per la miglior performance di un attore co-protagonista, per il dramma Red, portato in scena con Alfred Molina.
Mica briciole, se si considera la quantità di opere shakespeariane e non, da lui realizzate dal 2002 in poi (come La Dodicesima Notte e Riccardo II).
Ma la sua carriera cinematografica scorre parallelamente a quella teatrale, rendendolo più conosciuto agli occhi del mondo.
Per non abbandonare la sue origine inglese, recita in ben due film dedicati alla monarchia passata, come Elizabeth: The Golden Age (di Shekhar Kapur, con Cate Blanchett, del 2007), L’Altra Donna del Re (di Justin Chadwick, con Natalie Portman e Scarlett Johansson, del 2008) e per non farsela mancare, anche la miniserie televisiva, Elizabeth I .
Ma in realtà è dal 2007 che la sua carriera sul grande schermo è in continua ascesa.
Da Saverage Grace (2007), con Julianne Moore, dove Redmayne interpreta il complesso ruolo del figlio omossessuale e coinvolto nel rapporto incestuoso con la madre, a Marilyn di Simon Curtis, dove interpreta uno degli assistenti di Laurence Olivier (un magistrale Kenneth Branagh), intento a girare Il Principe e la Ballerina, con una problematica e insicura Marilyn Monroe, interpretata da una fantastica Michelle Williams.
Ma eccolo in un nuovo genere: il musical. E anche qua fa il botto.
Ovviamente ci si riferisce a Les Miserables, primo film musicale con registrazione audio in presa diretta con il video, e dove recita e canta insieme a Hugh Jackman, Anne Hathaway, Amanda Seyfried e Russell Crowe. Mica briciole.
E quest’anno arriverà con il genere fantasy Jupiter – Il Destino dell’Universo, con Channing Tatum e Mila Kunis, dei Fratelli Wachowski.
Forse la sua carriera non sarà vasta, ma come si dice, è meglio preferibile la qualità alla quantità, ed Eddie Redmayne ha di certo incarnato la seconda opzione.
Perché La Teoria del Tutto, per il quale ha vinto il Golden Globe come Miglior Attore in un Film Drammatico, e candidato come Migliore Attore Protagonista ai prossimi Oscar (che si terranno il 22 Febbraio), non sarà certo un film ex novo, o dalla storia imprevedibile o che dir si voglia; resta il fatto che interpretare la parte di un personaggio, anzi di una persona con la malattia del motoneurone, cercando di dare interpretazione di ogni singola sfumatura e degrado, diventa difficile, fisicamente ed emotivamente, specie se poi, il film, non è stato girato in ordine cronologico.
Che il film piaccia o meno, questa è altra questione, ma bisogna dare atto, a Redmayne, di non essere un attore comparso dal nulla e senza fondamento attoriale; e tutto questo che possa essere nominato agli Oscar, vincere il premio o meno.