Il piano di Maggie – A cosa servono gli uomini: recensione

Volete ridere? Questa è la commedia che fa per voi. Il piano di Maggie – A cosa servono gli uomini (titolo originale Maggie’s plan) è un film divertente, che vive di una forma di comicità alla quale siamo stati abituati dai migliori film di Woody Allen. Persino l’ambientazione newyorkese ricorda quel genere di commedia, alla quale sembrava che non si potesse aggiungere assolutamente niente di diverso rispetto al lavoro del grande regista. Il paragone viene spontaneo e fa capire quanto questa commedia si possa definire di alto livello, contraddistinta da una regia, sceneggiatura e produzione tutta al femminile. Il film è infatti scritto e diretto da Rebecca Miller, prodotto da Rachael Horovitz e basato sul romanzo A cosa servono gli uomini di Karen Rinaldi. Nel cast troviamo Greta Gerwig nei panni di Maggie e Ethan Hawke nel ruolo di John Harding, mentre il personaggio di Georgette è stato affidato a Julianne Moore. L’attrice e la regista avevano già collaborato nel 2009 in The private lives of Pippa Lee e, dopo soli due giorni dalla vittoria agli Oscar per Still Alice, la Moore ha iniziato le riprese di questa commedia.

Il piano di Maggie

Il piano di Maggie – Julianne Moore

Maggie è una donna che ama avere tutta la vita sotto controllo e, proprio quando lo ritiene più opportuno, decide che sia giunta l’ora di mettere al mondo un bambino, da sola. Proprio quando è alle prese con il donatore di sperma, conosce John Harding, uno scrittore e antropologo infelice, che vive nell’ombra di un’egocentrica moglie danese, Georgette. La pace familiare è solo un sogno lontano, così la conoscenza di Maggie gli dona una nuova energia e creatività, che lo porta a continuare a scrivere il suo romanzo. Maggie e John si innamorano ed è proprio a questo punto della storia che la maggior parte delle commedie finirebbe con uno scontato happy ending. Ma non è questo il caso. In Il piano di Maggie si va oltre e si scopre che la nuova coppa continua quella vita che tutti noi conosciamo, fatta di imprevedibilità e difficoltà, organizzazione dei mille impegni che si accavallano e la difficoltà di riuscire a fare tutto come si vorrebbe. Ma se John si appoggia alla capacità organizzativa di Maggie, lei su chi può contare? Un’alleanza inaspettata, nuovi piani da portare avanti e due amici (intepretati da Bill Hader e Maya Rudolph) pronti ad aiutare, quando non sono ubriachi e si lasciano sfuggire particolari importanti…Maggie riuscirà ad avere un piano per tutto?

Il piano di Maggie

Il piano di Maggie – Greta Gerwig e Ethan Hawke

Il piano di Maggie: una storie d’amore perfetta, o forse no

Rebecca Miller può contare su tre attori principali assolutamente perfetti nel ruolo: Greta Gerwig tratteggia una personalità lontana dai tradizionali schemi della commedia romantica, nella quale il pubblico si rispecchia con estrema facilità, John Harding, prima volta diretto da una donna, gioca su toni e tempi comici che si adattano perfettamente alle due attrici, e per finire Julianne Moore, capace di creare un personaggio così freddo e rigido ma allo stesso tempo comico, geniale. “Credo che l’arma segreta di Julianne Moore sia la commedia” dice la Horovitz. “Sappiamo tutti che è la migliore attrice drammatica della sua generazione, ma nel ruolo di Georgette trova una parola qui e una là, crea l’effetto giusto, dando vita a una specie di sinfonia comica”. Il suo personaggio, da solo, vale la pena della visione di Il piano di Maggie, dal 29 giugno al cinema distribuito da Adler Entertainment.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 3.5
Recitazione - 4
Sonoro - 3
Emozione - 4

3.7