Like Crazy: recensione del film con Anton Yelchin e Felicity Jones
Like Crazy, follemente: è l’unico modo per amare senza riserve, con quell’impeto e ardore capace di far scordare per un determinante momento di fare i conti con la realtà, spesso meno complice di quanto ci si aspetterebbe. È il modo in cui si amano Jacob (Anton Yelchin) e Anna (Felicity Jones), due studenti universitari che, dopo un inizio idilliaco e spensierato, si trovano a fare i conti con la nemica numero uno di ogni grande passione: la distanza.
Lui americano, lei inglese, dopo la laurea Anna dovrebbe lasciare Los Angeles a causa dello scadere del proprio visto per soggiornare negli USA; ma i due ragazzi sono inseparabili, è solo l’idea di non vedersi per una lunga estate, proprio all’inizio della loro relazione, pare insopportabile al punto di portarli all’irrazionale decisione di violare la legge per stare insieme il più a lungo possibile, prima dell’inevitabile separazione.
I due guadagnano così mesi di passione e felicità, durante i quali il loro amore cresce e si consolida. Quando però Anna, dopo essere tornata per un periodo a casa, riparte per l’America, la dogana mette i bastoni fra le ruote alla coppia, impedendo loro di ricongiungersi. Comincia così un periodo di impossibile relazione a distanza, ostacolato dalla sfiducia, dalla malinconia e dai problemi pratici creati da un fuso orario praticamente impossibile da sormontare per mantenersi in contatto. Ma l’amore che lega i due giovani sembra più forte di ogni ostacolo e, attraverso forzati allontanamenti e disperate riconciliazioni, Anna e Jacob lotteranno con tutte le loro forze, pur di coronare il proprio sogno d’amore.
Like Crazy: Anton Yelchin e Felicity Jones protagonisti di un amore che lotta fra due fuochi: l’urgenza e la pazienza
Like Crazy racconta l’intensità del sentimento amoroso dalla prospettiva più tangibile: la sua urgenza. Jacob, in prossimità di quel distacco che, allontanandolo da Anna nel rispetto dei tempi della legge, ne avrebbe permesso il ritorno, aveva regalato alla sua ragazza un braccialetto con incisa una parola fondamentale: pazienza. Una virtù che si colloca come doppia chiave di lettura del film, un’arma a doppio taglio che – sebbene necessaria – sembra essere incompatibile con la natura stessa di una passione che, una volta nata, ha bisogno di essere vissuta e consumata, con i mezzi che il destino mette a disposizione.
Jacob e Anna non si pongono limiti per non smettere di vedere l’obiettivo, nonostante sembri allontanarsi progressivamente, rendendoli sempre più frustrati e tristi.
E mentre la vita scorre tra successi e cadute, nuove relazioni e prospettive di vita, la domanda che il regista Drake Doremus (prossimamente nelle sale con Equals) sembra porre a se stesso e al pubblico è: può l’amore, anche quello più autentico, mantenersi vivo in attesa di poter essere vissuto? La pazienza, virtù dei forti e spesso degli innamorati, ha davvero il potere di preservare la passione o è destinata ad essere la subdola causa del suo estinguersi?
Questioni lasciate in sospeso, sollevate da una regia che – con tocco delicato e camera a spalla – spia tutte le fasi della relazione fra i due protagonisti, osservandone ogni decisione e conseguente stato d’animo, indugiando su quelle piccole sfumature e dettagli di incantevole intimità che fanno di ogni storia d’ amore qualcosa di unico, irripetibile e – probabilmente – non procrastinabile.
Una prova che è valsa a Like Crazy il Gran Premio della Giuria alla 27esima edizione del Sundance Film Festival e il premio speciale della giuria per la straordinaria interpretazione di Felicity Jones.
Una piccola perla cinematografica, di semplice ma pregiata fattura, che ricorda la soavità di opere come Lost in Translation di Sofia Coppola, capaci di comunicare con il solo potere delle immagini e di sentimenti sussurrati e nascosti dietro sguardi più eloquenti di mille parole.
Like Crazy è stato presentato fuori concorso al Festival Internazionale del Film di Roma 2011 ed è disponibile sulla piattaforma Netflix; nel cast anche Jennifer Lawrence, Charlie Bewley, Alex Kingston, Oliver Muirhead, Finola Hughes, Chris Messina, Ben York Jones e Jamie Thomas King.