Rosamund Pike: da Bond Girl ad artica Amy dell’Amore Bugiardo
Rosamund Pike è una delle attrici (inglesi) del momento, che sembra sbucata fuori dal magico mondo cinematografico solo in questi ultimi anni, se non solo nel 2014, con Gone Girl – L’Amore Bugiardo.
La Pike, invece, ha più di un decennio di carriera alle spalle, tra piccolo e grande schermo.
Dal 1998, la Pike si è cimentata in serie tv come A Rather English Marriage (1998), Wives and Daughters e Love in a Cold Climate (1999-2000). Piccoli ruoli che, tuttavia, le consentono, nel 2002, di diventare la Bond Girl, Miranda Frost, in 007 – La Morte può Attendere (al fianco di Pierce Brosnan); con questo ruolo vince un Empire Awards, nel 2003, per il Miglior Debutto.
Da Bond in poi, la sua carriera sarà, ed è tutt’ora, in continua ascesa.
Nel 2005, la Pike, farà parte della trasposizione cinematografica di Orgoglio e Pregiudizio, di Joe Wright, impersonando Jane Bennet; nello stesso anno fa parte del cast del film The Libertine, impersonando Elizabeth Malet, con Johnny Depp, John Malkovich e Kelly Reilly. Per questa pellicola, Rosamund vince ai British Indipendent Film Awards, come Miglior Attrice non Protagonista.
Verso la fine della prima decade del terzo millennio, farà parte de Il Caso Thomas Crawford (2007), con Ryan Goslilng ed Anthony Hopkins, mentre con l’inizio del secondo decennio, appare in film come La Versione di Barney (2010) di Richard J. Lewis, con Paul Giamatti e Dustin Hoffman, Johnny English – La Rinascita (2011), di Oliver Parker, con Rowan Atkinson, e La Furia dei Titani (2012), di Jonathan Liebesman, insieme a Sam Worthington, Liam Neeson e Ralph Fiennes.
E ancora, Jack Reacher – La Prova Decisiva (2012), di Christopher McQuarrie, al fianco di Tom Cruise, La Fine del Mondo (2013), di Edgar Wright, con Simon Pegg e Nick Frost, e Non Buttiamoci giù (2014), di Pascal Chaumeil, e dove ritrova il collega Pierce Brosnan.
Il 2014 è per la Pike l’anno d’oro, dove assume un ruolo importante psicologicamente e dal punto di vista recitativo, da realizzare: è il ruolo di Amy Elliott-Dunn, di Gone Girl – L’Amore Bugiardo, prodotto da Reese Whiterspoon, diretto da David Fincher, e realizzato al fianco di Ben Affleck.
Interpretare Amy è stato il salto di qualità che la Pike meritava di fare e che merita di esserle riconosciuto: è un personaggio psicologicamente instabile, e la Pike, come da lei detto in numerose interviste, ha messo tutta la buona volontà per realizzarlo al meglio e per cercare di distaccarsi la tale soggetto, che psicologicamente la stava seguendo anche fuori dal set.
Chi potrebbe pensare che la Pike, nella sua carriera, abbia fatto tutto, e non abbia fatto niente, cade in fallo; può piacere o no, ma non può essere un’attrice da mettere da parte.
Gone Girl l’ha fatta schiudere attorialmente, forse, e rendiamo grazie a Fincher: per questo la sua nomination all’Oscar (sempre per Gone Girl), non può non esserle stata attribuita per caso, ma forse perché, anche se poco notata dall’occhio del fruitore in passato, la gavetta c’è e si vede e, votazioni parziali/imparziali dell’Academy che siano, la nomination se l’è proprio sudata.