Giffoni 2016 – Lorenzo Richelmy su Marco Polo: “è nato nella mia cameretta”
Lorenzo Richelmy: classe 1990, abruzzese di nascita e romano di adozione, l’attore muove i primi passi nel mondo della recitazione nel cinema italiano, e arriva al successo con il ruolo di Cesare Schifani ne I liceali, la fiction di Canale 5 con Giorgio Tirabassi e Claudia Pandolfi. Nel 2014 avviene la svolta: Netflix, infatti, lo sceglie per interpretare il protagonista nella serie Marco Polo, e ora Lorenzo a Giffoni 2016 parla del suo personaggio e del suo percorso.
Il giovanissimo Lorenzo Richelmy a Giffoni 2016 stupisce per la professionalità e la competenza con cui parla del suo mestiere.
Insieme a Pierfrancesco Favino, che nella serie interpreta il padre di Marco, Niccolò Polo, Lorenzo porta un po’ di Italia nel catalogo Netflix, in una serie che viene distribuita e acclamata in tutto il mondo. Attraverso gli occhi del giovane esploratore, la serie ci rende testimoni dei tentativi disperati di Kublai Khan di tirare le fila dell’Impero Mongolo, e allo stesso tempo di espanderlo.
Sull’eventuale terza stagione di Marco Polo non si sa ancora nulla, ma Lorenzo Richelmy si è dimostrato contento del personaggio che interpreta sul piccolo schermo poiché lo sente molto affine alla sua personalità.
Nel corso delle interviste Richelmy ha sottolineato una cosa molto importante: studiare per raggiungere il proprio obiettivo; proprio come ha dovuto fare lui, al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Quando è arrivata l’occasione di Netflix e della serie Marco Polo, un prodotto decisamente di punta e particolarmente costoso, non è stato tutto così semplice:
“Cercavano il protagonista da molto tempo, in tutto il mondo. La casting italiana non mi reputava adatto, ma non mi sono arreso, con un amico regista ho preparato nella cameretta di casa mia un provino sulla mia idea di Marco Polo, e l’ho inviato alla responsabile a Londra. Due mesi dopo mi hanno chiamato per il casting call in Malesia”.
Inoltre le difficoltà iniziali non sono state poche: “Ho dovuto studiare per qualche settimana con una coach inglese via skype. Poi lavorando in una produzione come questa entri in un sistema molto più grande di te. Arrivano molti obblighi e iniziano a dirti quello che devi fare, come smettere di fumare”.