Il cinema di Wim Wenders in 5 suoi memorabili film
In occasione del suo compleanno (14 agosto), celebriamo la carriera di Wim Wenders, regista tedesco che da quasi mezzo secolo riesce a incantare, fare riflettere e discutere con le sue profonde e variegate opere. Fra i maggiori esponenti del Nuovo cinema tedesco, movimento che comprende anche altri straordinari cineasti teutonici come Werner Herzog e Rainer Werner Fassbinder, Wim Wenders si distingue per l’inesauribile voglia di sperimentazione di nuove tecniche narrative, per l’amore per l’introspezione dei propri personaggi, che porta a pellicole dai tempi particolarmente dilatati, e per la passione per gli spazi ampi e incontaminati, spesso meta di viaggi fisici e interiori dei protagonisti delle sue opere. Ecco i 5 film che abbiamo scelto per ripercorrere il percorso cinematografico di Wim Wenders.
Viaggio, malinconia e incomunicabilità: il cinema intenso e struggente di Wim Wenders
Alice nelle città (1973)
Primo capitolo della cosiddetta Trilogia della strada, comprendente anche Falso Movimento e Nel corso del tempo, Alice nelle città si presenta come un road movie atipico, senza una vera e propria meta, in cui un giornalista e una bambina di 9 anni diventano compagni di un viaggio alla ricerca di se stessi e della realtà che ci circonda. L’avventura diventa un’occasione per riflettere anche sul senso delle immagini (la realtà non è mai come la vediamo nelle fotografie o nei video) e sulla sempre più consistente colonizzazione sociale e culturale operata dagli Stati Uniti verso la Germania dei protagonisti e di Wim Wenders. Un film straniante nella sua leggerezza, certamente fra le opere più riuscite del maestro tedesco.
Paris, Texas (1984)
Impossibile non inserire nella cerchia dei 5 film più rappresentativi della carriera di Wim Wenders Paris, Texas, grazie al quale il regista tedesco conquistò una meritatissima Palma d’Oro al Festival di Cannes del 1984. Un’opera intensa e struggente, nuovamente incentrata su un viaggio, che stavolta diventa però non uno strumento per scoprire qualcosa di nuovo, ma per ricordare un triste e doloroso passato. Un film amaro e malinconico, in cui il regista dà fiato a tutta la sua poetica visiva e concettuale affrontando temi a lui cari come l’incomunicabilità, la solitudine e l’incapacità di esprimere e vivere pienamente gli affetti e l’amore.
Il cielo sopra Berlino (1987)
Con Il cielo sopra Berlino, Wim Wenders ottiene un altro premio al Festival di Cannes (stavolta per la migliore regia), ma soprattutto la consacrazione da parte di critica e pubblico con quello che a oggi è ancora il suo film più conosciuto e celebrato. Il regista tedesco celebra la perdità di certezze e di identità della sua patria attraverso un evocativo e intenso viaggio nella capitale Berlino, fotografata con un magistrale bianco e nero e con spettacolari inquadrature dall’alto che ne celebrano tutto il decadente fascino. Una storia complessa e con più livelli di lettura, in cui realtà, fantasia, spirito e carne si fondono per delineare un quadro suggestivo e malinconico di una Germania che non riesce ancora a lasciarsi definitivamente alle spalle i traumi e le ferite della sua storia recente.
Buena Vista Social Club (1999)
Nel corso del suo percorso cinematografico, Wim Wenders ha saputo affiancare alle storie di fantasia e finzione anche memorabili racconti di vite ed esperienze realmente vissute. Fra queste storie di vita vera spicca certamente Buena Vista Social Club, in cui il regista teutonico esprime tutto il suo amore per la musica, in particolare per quella cubana. Le note e le immagini di artisti come Compay Segundo, Amadito Valdés, Ry Cooder e Omara Portuondo si susseguono in un racconto che dà voce e nuova linfa a una tradizione musicale che con il passare del tempo sta perdendo smalto, rischiando di finire nel dimenticatoio e di vedere affievolita la sua incommensurabile portata artistica.
Il sale della Terra (2014)
Per chiudere il nostro viaggio all’interno del mondo e del cinema di Wim Wenders scegliamo un altro documentario, ovvero Il sale della Terra, incentrato sulla vita e sulle opere del fotografo brasiliano Sebastião Salgado. Il nostro riesce nuovamente a celebrare tutto il suo amore per le immagini, riuscendo attraverso una carrellata di sensazionali fotografie a raccontare il continuo cambiamento del mondo e dell’umanità, raccontando al tempo stesso la vita, i pensieri e le aspirazioni di chi queste immagini le immortala. Un’occasione imperdibile per conoscere la vita di uno dei più grandi fotografi viventi e per chiudere idealmente il cerchio della carriera di un formidabile cineasta.