Aaron Paul: da Breaking Bad a Eye in the Sky, le 5 migliori interpretazioni
Quando lo abbiamo conosciuto interpretava un ragazzo alle prese con un professore di chimica molto particolare. Era il 2008 e Aaron Paul vestiva i panni di Jesse Pinkman nella fortunatissima serie TV americana Breaking Bad. Da lì in avanti, dopo tre Emmy Awards, la sua carriera è andata decollando.
Alla soglia dei trentasette anni l’attore americano ha alle spalle una filmografia estremamente variegata: da Need for Speed (2014), adattamento cinematografico di una celebre serie di videogiochi, al raffinato thriller di guerra Il diritto di uccidere (2015), passando attraverso la commedia amara Non buttiamoci giù (2014) e il drammatico Padri e figlie (2015), diretto dal nostro Gabriele Muccino.
Aaron Paul: le 5 migliori interpretazioni
In occasione del compleanno di Aaron Paul, Cinematographe ripercorre 5 sue interpretazioni particolarmente significative.
Breaking Bad (Vince Gilligan, 2008-2013)
Ideata da Vince Gilligan, Breaking Bad è una serie AMC che tra il 2008 e il 2013 ha conquistato un pubblico vastissimo, trasformandosi rapidamente in un vero e proprio cult. Milioni di telespettatori si sono appassionati alla vicenda di Walter White (Bryan Cranston), un professore di chimica di Albuquerque che, colpito da un cancro letale all’età di cinquant’anni, decide di riscattarsi da una vita di sacrifici e umiliazioni cominciando a sintetizzare metanfetamine, in un’ascesa inarrestabile che farà di lui un signore della droga, costringendo chi lo circonda a fare i conti con il lato oscuro della sua personalità.
Aaron Paul interpreta Jesse Pinkman, l’ex-studente scapestrato con il quale Walter White stringerà un’insolita alleanza destinata ad attraversare problematicamente tutta la vicenda. Con questo ruolo l’attore americano trova la propria consacrazione, ricevendo ben 3 Emmy Awards come miglior attore non protagonista in una serie drammatica.
Need for Speed (Scott Waugh, 2014)
Need for Speed è un film del 2014 nato sulla scia del successo del videogioco omonimo della Electronic Arts. Scott Waugh dirige Aaron Paul in questa pellicola di genere che mette al centro automobili di lusso, guida spericolata e velocità, per raccontare la vicenda di Tobey, un meccanico costretto ad attraversare l’America in una corsa contro il tempo per poter partecipare a un rally e vendicare la morte di un amico della quale è responsabile il rivale Dino (Dominic Cooper).
Non buttiamoci giù (Pascal Chaumeil, 2014)
Diretto dal francese Pascal Chaumeil, Non buttiamoci giù è l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Nick Hornby. In bilico tra dramma e commedia, il film mette in scena le vicende di quattro personaggi che si imbattono per caso gli uni negli altri sul tetto di un palazzo di Londra dove si sono recati separatamente, uniti soltanto dal comune intento di suicidarsi. T
ra Martin (Pierce Brosnan), Maureen (Toni Collette), Jess (Imogen Poots) e J.J. (Aaron Paul), trovatisi involontariamente a condividere un momento tanto delicato, nasce un insolito legame che li porterà a trascorrere del tempo insieme tra alti e bassi, tra scontri e incontri. Aaron Paul interpreta un ragazzo americano finito a consegnare pizze dopo aver visto fallire la carriera di musicista per la quale si era trasferito in Inghilterra.
Padri e Figlie (Gabriele Muccino, 2015)
Nel 2015 Aaron Paul aggiunge un altro tassello alla propria carriera cinematografica facendosi dirigere dal nostro Gabriele Muccino – alla sua quarta pellicola in terra americana – nel drammatico Padri e figlie, accanto a un attore del calibro di Russell Crowe. Intrecciando differenti piani temporali, il film racconta il complesso rapporto che unisce lo scrittore vedovo Jake Davis (Russell Crowe) alla figlia Katie (Amanda Seyfried).
Venticinque anni dopo la morte della madre, Katie (Kylie Rogers) è una giovane donna che salta da un letto all’altro nell’incapacità di fare i conti con la sua infanzia complicata. Sarà l’incontro con Cameron (Aaron Paul) a guarirla dalle sue ferite, permettendole finalmente di superare la paura e di conoscere veramente l’amore. Aaron Paul interpreta con grazia e delicatezza il personaggio di questo aspirante scrittore, restituendo tutta la complessità e la dolcezza del suo legame con Katie.
Il Diritto di Uccidere (Gavin Hood, 2015)
Uscito negli Stati Uniti l’anno scorso con il più efficace titolo di Eye in the Sky, Il diritto di uccidere è nelle sale italiane dal 25 agosto. Raffinatissimo thriller politico, il film di Gavin Hood mette in scena un’operazione militare coordinata dall’Intelligence americana e statunitense finalizzata alla eliminazione mirata di alcuni terroristi kenyoti, riuniti nel proprio covo poco prima di farsi esplodere tra i civili. Il blitz è condotto letteralmente dall’alto: a intervenire, infatti, non saranno dei soldati presenti sul territorio, ma dei droni pilotati a distanza.
Un obiettivo, quattro scenari: mentre i terroristi – ripresi dai droni che sorvolano l’area – si incontrano in una casa di Nairobi, in Inghilterra il Colonnello Powell (Helen Mirren) dirige l’operazione confrontandosi con il Generale Frank Benson (il compianto Alan Rickman alla sua ultima interpretazione) e con il pilota Steve Watts. Aaron Paul interpreta quest’ultimo personaggio, chiamato a fare i conti con la terribile responsabilità di premere un grilletto che, insieme all’uccisione dei terroristi, potrebbe portare alla morte di civili inermi.