Iñárritu contro i supereroi: “sono figure tristi”
Il noto cineasta messicano ribadisce la sua posizione critica nei confronti dei cinecomic.
Alejandro González Iñárritu è una figura di riferimento della settima arte attuale: un cineasta a tutto tondo, classe 1963, che è precisamente regista, sceneggiatore e produttore cinematografico, con alle spalle ben 5 Premi Oscar vinti (Miglior regia, Miglior film e Miglior sceneggiatura originale per Birdman, Miglior Regia per Revenant – Redidivo e 1 Oscar Special Achievement Award per l’istallazione Carne y Arena), quattro Golden Globe, tre BAFTA e due David di Donatello. Un personaggio decisamente eclettico che ha debuttato nel mondo artistico nel 2000, con Amores Perros e che piano piano ha costruito una carriera di grande successo. Detto questo, spesso il film-maker messicano ha parlato dell’industria cinematografica a tutto tondo, prendendo parte, recentemente, ad una tavola rotonda con Guillermo del Toro e Alfonso Cuarón.
Iñárritu prova una particolare avversione contro i cinecomic come dimostrato qualche anno fa
Qualche tempo fa, proprio Alejandro González Iñárritu aveva attaccato i cinecomic, lasciandosi andare in maniera forse un po’ troppo accesa perché definì i film supereroistici “un genocidio culturale”. Di tutta risposta intervennero diversi personaggi del mondo cinematografico e non solo come James Gunn, Paul Thomas Anderson e Robert Downey Jr. che difesero a spada tratta il genere di riferimento. Nonostante sia passato diverso tempo, l’artista, in un’intervista per Variety, al BAFTA Tea Party, non si è schiodato dalla sua rigida posizione, aggiungendo altri elementi alla sua critica.
Vedo eroi ogni giorno. Vedo persone bellissime che attraversano situazioni molto difficili e che fanno delle cose incredibili. E queste sono le persone con cui riesco a creare una connessione. Ma questi supereroi con superpoteri… ne abbiamo davvero bisogno? Se ne hai bisogno, c’è qualcosa che manca… invece di ammirare quello che abbiamo, le possibilità che abbiamo?
Iñárritu ha poi aggiunto che trova i supereroi delle “figure tristi”. Non c’è niente da fare: a quanto pare, all’apprezzato regista e sceneggiatore messicano non vanno proprio giù Superman e soci, ma d’altronde non devono per forza piacere a tutti, no?