James Gunn pone fine a due serie DC amatissime
Il nuovo co-CEO di DC Studios ha spiegato però che non c'è correlazione con il suo nuovo piano editoriale.
James Gunn è un regista, produttore, sceneggiatore e musicista americano che, nel corso della sua carriera, ha avuto una crescita impressionante. All’inizio, infatti, il cineasta statunitense ha realizzato titoli di serie B con sempre tanta originalità e creatività, ma la vera svolta c’è stata nel 2014, quando la Marvel gli ha assegnato Guardiani della Galassia, una scommessa davvero spaziale. Detto questo, il tutto è poi proseguito con il secondo capitolo dedicato agli Avengers galattici, ma il cineasta ha avuto la possibilità di passare anche alla DC lavorando in particolare a The Suicide Squad – Missione Suicida (2021) e alla serie spin-off Peacemaker, arrivata all’inizio del 2022.
James Gunn sta rifondando l’universo DC insieme a Peter Safran
Recentemente, proprio James Gunn è diventato, insieme a Peter Safran, il co-CEO di DC Studios, nuova divisione di Warner Media che si occupa delle IP DC, in particolare film, animazione, serie tv e videogiochi. In questi giorni, il film-maker ha ricostruito questo universo, mettendo mano a tanti progetti, cancellandone molti e creandone altri, attirandosi addosso già tantissime critiche da parte dei fan. Nelle ultime ore, tra l’altro, è stato reso noto che sia Doom Patrol che Titans, si chiuderanno con una quarta stagione. I due prodotti, decisamente ben accolti da pubblico e critica, però, non sono stati eliminati da Gunn per il suo nuovo piano.
A chiarirlo, come suggerito da Variety, è lo stesso artista che, direttamente sul suo profilo personale Instagram, ha fatto capire in qualche modo che la loro cancellazione era comunque inevitabile. Ecco le sue parole nel dettaglio:
La decisione di terminare la serie ci precede. Ma sicuramente auguro il meglio al talentuoso gruppo di creatori, attori e al resto della troupe che ha prodotto entrambi i titoli.
Sicuramente è il caso di aspettare che James Gunn faccia le sue dovute riflessioni, prima di attaccare con violenza, e, come sottolineato da lui stesso, bisogna ancora attendere per capire realmente se il suo cambio di rotta sia corretto o meno.