Perché Marcel The Shell è il film più poetico dell’anno (e se non lo vedete siete dei pazzi)
Dal 9 febbraio al cinema il film d’animazione rivelazione di quest’anno, candidato agli Oscar e pronto a conquistare il cuore di tutti. A nostro parere, se non lo vedete fate un grosso errore e vi spieghiamo perché!
Se c’è una cosa che i film d’animazione degli ultimi anni ci hanno raccontato è l’importanza dell’appartenenza, degli affetti veri, dei sentimenti, ci hanno raccontato il senso della vita: da Coco a Soul fino a Onward, solo per citarne alcuni. Quest’anno una nuova creatura, frutto dell’immaginazione del regista Dean Fleischer-Camp e Jenny Slate, è entrata nelle nostre vite per raccontarci con tenerezza e umorismo garbato tanto delle nostre esistenze. Questo nuovo personaggio che ha già conquistato i cuori di molti è Marcel, una piccola conchiglia con un grande occhio, che indossa delle scarpe da ginnastica e vive con la nonna Connie in una grande casa un tempo abitata da una coppia felice. Come spesso succede nella vita di tutti anche le cose più belle e autentiche sono destinate a finire, a fare il loro percorso e a diventare un ricordo felice. È quello che succede a Marcel e a sua nonna che si ritrovano a vivere in quello che un tempo era un “focolare” accogliente e caloroso: la coppia si lascia dopo un periodo di continui litigi e il resto della famiglia di Marcel sparisce misteriosamente lasciando un vuoto incolmabile nel suo piccolo grande cuore.
Il piccolo grande cuore della conchiglia Marcel
La bellezza di questo personaggio protagonista del mockumentary Marcel The Shell, dal 9 febbraio 2023 al cinema distribuito da Lucky Red e Universal Pictures, diretto da Dean Fleischer-Camp in stop-motion, e candidato agli Oscar tra i migliori film di animazione, è il messaggio positivo che riesce a trasmettere con una tenerezza e una poesia rare: le sue perle di saggezza, il suo modo di vivere ogni giornata con un entusiasmo trascinante sono un monito per affrontare la vita e i momenti più difficili con forza e leggerezza nello stesso tempo. “Perché sorrido sempre? Perché ne vale la pena”, dice Marcel a Dean, il regista (interpretato proprio da Fleischer-Camp) che lo ha scoperto decidendo di girare un documentario sulla sua vita e riscuotendo da subito un grande successo su YouTube.
Una vita fatta di piccole cose, di trovate geniali per procurarsi il cibo, muovendosi per casa a bordo di una pallina da tennis, “pattinando” su un tavolino pieno di polvere come se fosse neve, e aspettando con ansia la messa in onda del programma TV 60 minutes insieme a sua nonna, show che un tempo guardava insieme a tutta la sua famiglia della quale gli rimane solo il ricordo e i loro ritratti, scolpiti nel legno. “Qualche volta la mia mente comincia a vagare, penso a cosa penserebbe la mia famiglia”, dice Marcel in uno dei suoi momenti più malinconici, mentre guarda dalla finestra con il suo dolce e enorme occhio il mondo fuori, la pioggia, gli alberi, il cielo, tentando di non perdersi d’animo grazie anche al sostegno della sua amata nonna.
La vita di ognuno di noi raccontata da Marcel in Marcel The Shell
Marcel The Shell con delicatezza racconta la vita di ognuno di noi, le nostre debolezze, le perdite che subiamo, la solitudine che in quest’epoca ci fa spesso rifugiare davanti a uno schermo, alla ricerca di consensi effimeri, di “amici sconosciuti”, profondamente bisognosi di rapporti veri, di amore. Come succede a Marcel con i suoi milioni di followers e fan che si rivelano in parte molesti e insensibili, che non sono quella famiglia in senso lato che sogniamo, quell’appartenenza a una o più persone, che per il piccolo mollusco era rappresentata dalla comunità costituita dai suoi genitori, da cugini, amici, vicini. Dean Fleischer-Camp è stato capace di spiegarci tutto questo, di raccontare gli stati d’animo e i bisogni di milioni di persone attraverso una creaturina buffa, ironica, che emoziona per la sua genuinità, quella tipica di un bambino, per l’autenticità dei suoi pensieri, per lo stupore con il quale guarda il mondo intorno a lui, dallo schermo di un computer o a bordo dell’auto di Dean quando per la prima volta esce da casa alla ricerca della sua famiglia.
Sono le piccole grandi storie come queste, piene di poesia, di suggestioni, di calore, di ironia a metterci di fronte a uno specchio, a scandagliare anche gli aspetti più sopiti in noi, a smuoverci qualcosa dentro facendoci ridere e sorridere fino alle lacrime.