Alessandro Siani e il cast su Tramite amicizia: “Il tempo delle favole è finito, quello delle risate no” [VIDEO]
Alessandro Siani presenta con il cast Tramite amicizia, Commedia diretta, scritta e interpretata dall'artista napoletano, in sala dal 14 febbraio 2023.
Alessandro Siani non si risparmia e con Tramite amicizia, sesto film da regista, in sala in Italia il 14 febbraio 2023 per 01 Distribution con 500 copie almeno, produce Italia International Cinema con Rai Cinema, conferma la sua vocazione di stakanovista della commedia, piglio d’autore o quasi. Il tipo di risata che da sempre è il marchio di fabbrica del nostro è facilmente identificabile: leggera, non volgare, generalmente fiabesca, attenta al mondo intorno. Ancora una volta il 47enne artista napoletano sta davanti e dietro la macchina da presa, collaborando alla sceneggiatura con Gianluca Ansanelli. Decide tutto, insomma. Anche dove si gira. Nello specifico, una bellissima città poco frequentata dal cinema italiano. Ferrara. Già, perché proprio lei?
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Alessandro Siani, Matilde Gioli, Maria Di Biase e Max Tortora parlano di Tramite amicizia nelle nostre interviste video
“Ho scelto Ferrara perché mi attirava l’idea di arrivare in un posto che trasmettesse serenità. La città è giovane e viva, mi sembrava davvero la soluzione adatta, un posto tranquillo dove far esplodere i fuochi d’artificio. L’ambiente delle riprese è stato un po’ sul modello di Benvenuti al Sud, alla fine tutta la città ha collaborato con noi”. L’ispirazione per Tramite amicizia, la storia di Lorenzo (Alessandro Siani), amico di professione che si avvicina all’imprenditore depresso Alberto (Max Tortora) per salvare la sua azienda e impedire licenziamenti in massa, viene da due articoli ma non solo, spiega il regista. “Il primo articolo riguardava il Giappone, Tokyo. Fondamentalmente, lì c’è la possibilità di affittare persone per contrastare la solitudine. A questo aggiungiamo il Covid che ha portato la solitudine all’ennesima potenza. Il secondo articolo parlava di un ragazzo che diceva: mi sono accorto di avere molti più like che amici, ho spento il telefono ed è cominciata la vita”.
Tramite amicizia: favole, famiglia e Audrey Hepburn
Disoccupazione, solitudine, malinconia. Il film ha le sue zone d’ombra, felicemente contrastate dalla carica vitale e umoristica delle interpretazioni e del tono generale del racconto. Si ride molto, in effetti. Però, rispetto allo standard di Alessandro Siani, salta all’occhio come Tramite amicizia sia un film meno fiabesco del solito. Se ne è accorto anche lui. La sintesi è efficacissima. “Questo è il mio film meno favolistico, sta più sul pezzo. Il tempo delle favole è finito, il tempo di far divertire no. La risata ha un potere disarmante”. Della prossima comparsata al Festival di Sanremo dice che “cercherò di parlare di amicizia e di tutto quello che sta accadendo”.
E gli altri? Perché Alessandro Siani, nonostante una salutare tendenza ad accumulare responsabilità, sa che non si può e non si deve far ridere da soli. Si circonda perciò di un cast di affiatati co-protagonisti a cominciare da Matilde Gioli, che interpreta la parte di Maya ragazza esuberante e dalla vita abbastanza spericolata, che incrocia il passo con Lorenzo e Alberto. “Il mio personaggio mi piace, comincia da punkettona e poi cambia. Alessandro mi sussurrava sempre un nome, per quanto riguarda la sua trasformazione, mi diceva Audrey (Hepburn, ndr). Maya parte in un certo modo e poi si trasforma nella sua sintesi migliore”.
Parlando d’amicizia, tema portante del film “penso che vada vissuta davvero, senza tirarsi indietro, con tutte le sue difficoltà, le sue fatiche. Questo è importante”. Maria Di Biase (qui sopra intervistata con Matilde Gioli), che in Tramite amicizia è Filomena, cugina di Lorenzo e vero e proprio motore narrativo del film, vede nel suo personaggio “una donna di cuore, una donna di famiglia. Si batte perché suo marito non perda il posto in fabbrica, si batte per tutti gli operai e si fa venire in mente il piano che poi Lorenzo metterà in pratica. Quanto all’amicizia, se di amici è meglio averne tanti o pochi, vi rispondo che credo nell’unicità del sentimento”.
L’eleganza dei sentimenti
Max Tortora (di sopra la nostra intervista in tandem con Alessandro Siani) è Alberto, l’imprenditore amareggiato dalla vita e immiserito dalla solitudine che Lorenzo circuisce, amichevolmente s’intende, per salvare un bel po’ di posti di lavoro. “Del mio personaggio apprezzo che è ben scritto, ben sviluppato. Ha tutte le corde che servono a me: divertente, tenero, empatico, è facile parteggiare per lui. Ecco, empatia è una parola importantissima. Qui si parla di amicizia ma con eleganza. Non dimentichiamoci che molti amori, anche duraturi, sono partiti proprio da una bella amicizia. L’amicizia è un regalo, ne ho anche di trentennali. C’è quello con cui vado al cinema, quello che prepara i bucatini all’amatriciana al dente. Una cosa bella è avere un amico con cui guardare il tramonto, senza dire niente”.
Una battuta centrale nel film, replicata indirettamente nel titolo, spiega come in italia si faccia tutto tramite amicizia. Ma quindi Alessandro Siani con il film passa l’Italia ai raggi x? “Veniamo da una generazione per cui esisteva la raccomandazione che poi si è tramutata in tramite amicizia. Una cosa, questa, che va a danno di chi si fa un mazzo così. Spero però che il film lasci qualcosa allo spettatore, al di là della battuta. Il tramite amicizia vale in ogni campo, compreso il cinema. Ma il vero talento non ha bisogno di bussare. Io, Maria e Max ci siamo incontrati per la prima volta in un programma Tv che si chiamava Bulldozer. Io e Maria Di Biase eravamo davvero due ragazzini alla ricerca della battuta perduta. Bello ritrovarsi dopo qualche tempo. Poi, ci tenevo molto a lavorare in questo film con Cecilia Dazzi”.
Alessandro Siani è molto bravo a fare i complimenti a una persona. Lo sa bene Matilde Gioli, è parlandone che dice “lei è un po’ la Mariangela Melato del cinema italiano, per la sua capacità di passare dal comico al drammatico”. La sua morale sentimentale è elegante. “Luciano De Crescenzo diceva che bisogna basarsi sul minimo della sofferenza, non sul massimo della gioia. Con i sentimenti, in fondo, ci sono le volte in cui uno ha ragione e quelle in cui uno si sbaglia. Il nostro problema, intendo di noi che facciamo il cinema, è che non risuciamo a goderci il presente. Partecipiamo a un progetto e intanto pensiamo al prossimo. Per me l’amicizia è una cosa seria. Bisogna parlarsi, guardarsi negli occhi”.