At Midnight: recensione della commedia romantica Paramount+
La recensione di At Midnight, la commedia sentimentale diretta da Jonah Feingold e ambientata in Messico, con Diego Boneta e Monica Barbaro.
Per festeggiare San Valentino, Paramount+ ha deciso di puntare sul film At Midnight: la commedia sentimentale diretta da Jonah Feingold e ambientata in Messico, con protagonisti Diego Boneta e Monica Barbaro nei ruoli di un direttore d’albergo con grandi sogni e una famosa attrice in crisi d’identità. Il lungometraggio segue le formule stabilite dal genere. Il regista (senza rinnovare) realizza la sua versione di Vacanze Romane o di Notting Hill, con una comedy leggera, e portando semplicemente sul piccolo schermo una love story tra una superstar del cinema e un uomo qualunque. Il film targato Paramount+ è disponibile per la visione sulla piattaforma streaming dal 10 febbraio 2023.
At Midnight: nella trama due innamorati e due carriere a rischio
La protagonista è Sophie (Monica Barbaro), un’ eroina che salva il mondo (sul grande schermo), una donna che non riesce mai a “mettersi in salvo” nella vita reale. Sta ottenendo pochi riconoscimenti, tranne dal suo amato manager Chris (Casey Thomas Brown) e dalla migliore amica disoccupata e impertinente Rachel (Catherine Cohen). Adam (Anders Holm) – il fidanzato – è arrogante e non la rispetta. infatti Sophie lo scopre insieme a un’altra donna, e pensa poi di lasciarlo. Ma il consiglio della spietata agente Margot (Whitney Cummings) è di continuare a fingere una storia d’amore con lui fino alla conclusione del suo ultimo film di supereroi, per preservare la sua buona immagine ed evitare il disprezzo della stampa: insomma dovrà solo far fronte a sei settimane di riprese in Messico! Nel frattempo, nell’elegante hotel sulla spiaggia dove la donna alloggerà, a Playa Mujeres, il manager junior Alejandro (Diego Boneta) è deciso a non impegnarsi in relazioni importanti per non distrarsi e rimanere focalizzato sul suo obiettivo: entrare nel programma di formazione dell’hotel a New York City, sperando di aprire un boutique hotel tutto suo. Tuttavia, i suoi piani cambiano dopo aver incontrato l’attrice. I due si innamorano, e questo potente sentimento darà alle loro vite la spinta di cui hanno bisogno per realizzare le loro aspirazioni.
Un particolare stile da vecchia Hollywood che non salva un film mediocre
At Midnight ha una leggera inclinazione satirica. Nel film ci sono riferimenti ai tipi sciocchi di Hollywood o al sistema soffocante e sessista che li impiega. Sullo schermo prendono vita scene già viste in altre pellicole, anche se l’incontro della coppia è carino come il loro flirt. Questi elementi sono abbastanza soddisfacenti da farci superare il finale tumultuoso del secondo atto: l’affabile protagonista convince Alejandro ad aprire il suo cuore a lei, la coppia si innamora l’uno dell’altra mentre i loro appuntamenti si svolgono nel rischio costante di essere scoperti mettendo a repentaglio i loro rispettivi piani di carriera. Più che un’opera originale, potrebbe rappresentare un tributo alle classiche commedie romantiche, seppure alcune delle gag non possono dirsi completamente riuscite, con un particolare stile da vecchia Hollywood che non salva un film mediocre. Molte delle battute affidate a Chris sono troppo spontanee per resistere alla prova del tempo. Umorismo a parte, l’opera si conclude peraltro con una grande delusione: ci ha raccontato una storia tutta incentrata sul viaggio di questa eroina basato su una spinta a crescere, ma ci conduce a pensare che sono le relazioni con gli uomini il tratto distintivo della bella Sophie! E la sua scelta finale, che tralascia la questione dell’indipendenza cercata peraltro per buona parte della rappresentazione, non ci è piaciuta.