Pete Docter riflette su Inside Out, Up e sul proprio esordio alla Pixar
Il regista ha lasciato un segno indelebile nella storia del cinema di animazione.
Pete Docter è certamente una delle figure più significative nel panorama della cinematografia d’animazione contemporanea. Alla sua regia si devono capolavori come Up o Inside Out, senza dimenticare il suo contributo come sceneggiatore a Toy Story o a WALL•E. Il suo peso è stato quindi enorme ed è sempre utile ascoltare che cosa hanno da dire personalità gigantesche come la sua. Pete Docter è stato premiato durante gli Annie Awards proprio per il contributo dato al cinema d’animazione. Per l’occasione si è lasciato andare a una lunga chiacchierata con The Hollywood Reporter durante la quale ha riflettuto proprio sui suoi principali successi e sui primi passi mossi in seno alla Pixar. Potete trovare i passi salienti della sua intervista direttamente qui sotto.
Le parole di Pete Docter sulla propria carriera
Pete Docter ha voluto prima di tutto ricordare un suo grande mentore, Ollie Johnson, uno dei primi animatori della Disney: “Ollie direbbe: ‘Non disegnare ciò che il personaggio sta facendo; disegna ciò che sta pensando’. Il motivo per cui ci muoviamo è prima di tutto perché sentiamo qualcosa dentro di noi e il nostro movimento diventa espressione di quella sensazione. Questo è stato un modo fenomenale per dire: ‘Disegna ciò che stanno provando’“. Docter ha voluto poi dire la sua sul perché il cinema di animazione sia ancora visto come un qualcosa per bambini e sul modo in cui la Pixar stia cercando di rompere con questo pregiudizio: “Mi piacerebbe continuare a sgretolare questi pregiudizi in modi che sappiano ancora colpire il pubblico. È facile fare qualcosa di diverso solo per il gusto di fare qualcosa di diverso. È invece davvero difficile fare qualcosa di diverso che sfiori ancora le persone – spingerle a volere vedere questa cosa e fare in modo che non l’abbiano mai visto prima. Questa è la parte più difficile“.