Colin Firth: il gentleman inglese in 5 storiche interpretazioni
Sir Colin Andrew Firth, semplicemente noto come Colin Firth, nasce nello Hempshire, in Inghilterra, il 10 Settembre 1960 da due genitori insegnanti.
Fin dall’adolescenza Colin Firth inizia a nutrire un forte interesse per la recitazione, tanto che alla fine del liceo decide di trasferirsi a Londra per entrare nel National Youth Theatre, ambiente che gli permette di entrare in contatto con il mondo della recitazione.
In seguito studia al Drama Centre London, in cui interpreta Amleto nell’omonima rappresentazione teatrale. Il successo teatrale arriva però nel 1983 con la pluripremiata produzione teatrale londinese, Another Country, in cui veste i panni di Guy Bennett.
Il debutto cinematografico per Colin avviene proprio nel 1984, con la trasposizione cinematografica di Another Country, stavolta però nei panni di Tommy Jude.
Dal 1986 al 1995 l’attore si alterna tra produzioni teatrali, televisive e piccoli ruoli in alcuni adattamenti cinematografici. La notorietà e il successo internazionale, però, vengono raggiunti nel 1995, quando Colin Firth interpreta Mr. Darcy, nell’adattamento televisivo della BBC di Orgoglio e Pregiudizio.
Successivamente ottiene delle parti da protagonista e co-protagonista in produzioni britanniche e americane, tra le tante possiamo menzionare Shakespeare in Love, L’Importanza di Chiamarsi Ernesto, Love Actually – l’Amore Davvero, Nanny McPhee – Tata Matilda, Mamma Mia!, Un Matrimonio All’Inglese.
Colin Firth, nonostante i numerosi impegni cinematografici, non mette da parte la televisione e il teatro, tanto da ottenere nel 2001 una nomination all’Emmy per la sua interpretazione nel film tv Conspiracy – Soluzione Finale.
Oltre ad essere attore e produttore, Firth è anche scrittore, nel 2000 infatti ha debuttato con The Department of Nothing, storia inserita nella raccolta Speaking with the Angel di Nick Hornby, e nel 2009 ha contribuito alla stesura di We Are One: A Celebration of Tribal Peoples, libro che esplora le diverse culture evidenziando differenze e uguaglianze.
L’attore è anche un attivista convinto, sostiene varie cause a partire dal movimento mondiale per i diritti dei popoli indigeni, fino ad arrivare ai diritti dei gay e alle unioni civili.
Oggi è il 10 settembre e Colin compie 56 anni, quindi in occasione del suo compleanno noi di Cinematographe abbiamo deciso di riproporvi 5 film che più rappresentano la carriera di Colin Firth.
Quali sono le 5 migliori performance di Colin Firth?
Il diario di Bridget Jones (2001)
Il Diario di Bridget Jones si può considerare uno di quei prodotti in cui Colin Firth continua a trascinarsi dietro il successo ottenuto nel ruolo di Mr. Darcy, con l’adattamento televisivo Orgoglio e Pregiudizio della BBC.
Infatti, l’attore interpreta nella pellicola un personaggio che si chiama Mark Darcy, uno dei due uomini di cui s’innamora la protagonista Bridget Jones, e che oltretutto possiede le caratteristiche dell’eroe romantico del romanzo di Jane Austen: gentile, elegante, insomma un vero e proprio gentleman d’altri tempi.
Firth decide comunque di accettare la parte, nonostante i richiami all’opera letteraria siano inevitabili, per avere l’opportunità di deridere in qualche modo il personaggio di Mr. Darcy, dato che Mark Darcy non è l’unico protagonista maschile della pellicola che cerca in tutti i modi di rapire il cuore della timida e, diciamocelo, imbranata Bridget.
Ovviamente Il Diario di Bridget Jones ha riscosso un enorme successo, tanto da avere un sequel nel 2004, Che Pasticcio Bridget Jones, e addirittura un terzo sequel, Bridget Jones’s Baby, che attualmente è in programmazione nelle sale cinematografiche.
La ragazza con l’orecchino di perla (2003)
La ragazza con l’orecchino di perla è un dramma biografico del 2003, diretto da Peter Webber e ispirato all’omonimo romanzo di Tracy Chevalier.
Colin Firth fa da co-star maschile a Scarlett Johansson nei panni di Johannes Vermeer, noto come Jan Vermeer, il pittore intorno a cui ruota sia il titolo della pellicola che l’opera.
L’attore e il regista Webber hanno trascorso molto tempo ad analizzare il personaggio, studiandone la personalità e lo stile di vita:
“Il personaggio che interpreto, Vermeer, è incredibilmente evasivo come artista”.
Diversamente dal regista e dalla protagonista femminile, Firth decise di leggere il romanzo per interpretare al meglio Vermeer, e per raccogliere maggiori dettagli della vita privata di quest’uomo.
Colin ha cercato, necessariamente, di “inventare” il personaggio e scoprire le ragioni dietro ogni sua azione. Ha, inoltre, studiato le varie tecniche pittoriche e visitato i musei con le opere di Vermeer.
A single man (2009)
Colin Firth ottiene la sua prima nomination all’Oscar come Miglior attore nel 2009 e vince la Coppa Volpi come Miglior Interpretazione Maschile con A Single Man, dramma in cui lo stilista Tom Ford fa il suo debutto alla regia.
La pellicola è ispirata all’omonimo romanzo di Christopher Isherwood, il cui protagonista è George Falconer, interpretato appunto da Firth, un professore inglese omosessuale disperato per la morte del compagno.
A Single Man ha la capacità di tenere lo spettatore incollato allo schermo per tutta la sua durata, tutto funziona nei minimi dettagli, dal montaggio, alla sceneggiatura e regia, ma in primis Colin Firth, che si cala nei panni di George alla perfezione.
Colin per il ruolo ha ricevuto anche una nomination ai Golden Globe e ha vinto ai BAFTA nella categoria Miglior attore protagonista.
Il discorso del re (2010)
Nel 2011 Colin Firth riesce finalmente ad aggiudicarsi il primo premio Oscar per l’interpretazione di Re Giorgio VI ne Il Discorso del Re, dramma storico biografico ispirato ad una storia vera.
Firth interpreta Re Giorgio VI, noto per avere problemi di balbuzie. Inizialmente Tom Hopper, regista della pellicola, aveva scelto per la parte Hugh Grant, che però rifiutò. Solo dopo aver incontrato Firth e averlo sentito mentre leggeva una parte del copione, decise di affidargli la parte.
La performance dell’attore, che interpreta Re Giorgio con particolare autenticità, è magistrale ed elegante, nonostante fosse in parte prevedibile.
Le due vie del destino – The railway man (2013)
Le due vie del destino – The Railway Man è un dramma storico biografico del 2013, diretto da Jonathan Teplitzky e ispirato all’omonima autobiografia di Eric Lomax.
Colin Firth veste i panni di Eric Lomax, ufficiale britannico la cui vita è tormentata dalle torture subite dai giapponesi, durante la Seconda Guerra Mondiale.
Ad affiancare Firth, è Nicole Kidman, che interpreta Patricia Wallace, moglie di Eric Lomax, che cerca di aiutarlo a superare i traumi subiti durante la prigionia. L’attrice è stata richiesta proprio da Colin per la parte di Patricia.
Firth dimostra ancora una volta la capacità di donare interpretazioni con un forte spessore emotivo, trasmettendo al pubblico la sofferenza e agonia del suo personaggio, che ancora a distanza di anni, è tormentato dalla brutale esperienza.