10 casting di film che hanno mandato il pubblico su tutte le furie!
Anche gli stessi attori e registi hanno talvolta rimpianto la loro scelta.
La società è in continua evoluzione e in qualche modo Hollywood ne riflette i cambiamenti. Il peso prestato ora a questioni come l’appropriazione culturale ha provocato la sommossa di milioni di fan in tutto il mondo, dopo alcune scelte di casting. Ma non c’è solo questo. Ad averne provocato l’ira ci sono ragioni di ogni tipo, compresi eventuali errori commessi in passato dagli artisti.
La vita dissoluta condotta da alcuni interpreti ha provocato delle accese contestazioni da parte del pubblico. Che spesso si è, a onor del vero, rimangiato la parola in un secondo momento, una volta assistito all’opera. Perché i giudizi rischiano di essere affrettati, specialmente se celano un pregiudizio.
Cade a pennello l’esempio di Robert Downey Jr., il cui ingaggio nei panni di protagonista in Iron Man destò parecchio scalpore. Gli eccessi della star di Hollywood avevano lasciato supporre fosse una scommessa persa in partenza. Col senno di poi tutto suona ironico, sicché l’intuizione degli addetti al casting è stata a dir poco corretta.
Talvolta, invece, la pellicola ha fatto flop una volta rilasciata. È quanto accaduto con Johnny Depp e il suo The Lone Ranger, un flop al botteghino. La candidatura non ha mai convinto una vasta schiera di appassionati, persino gli stessi fan dell’attore. E non sono state fornite risposte abbastanza convincenti da far cambiare idea. La lista è, comunque, lunga e ben assortita: ecco allora 10 casting in grado di provocare lo scontento generale.
1. Tom Cruise – Intervista col vampiro (1994): il suo casting ha mandato il pubblico su tutte le furie!
L’autrice del libro, nonché sceneggiatrice del lungometraggio, Anne Rice, bocciò all’inizio il casting di Tom Cruise. Non lo vedeva per nulla adatto, salvo poi ricredersi a lavoro ultimato.
2. Johnny Depp – The Lone Ranger (2015)
Il casting ha fatto gridare all’appropriazione culturale. Il divo del grande schermo porta in scena Tonto, un ritratto ben poco lusinghiero dei nativi americani.
3. Robert Downey Jr. – Iron Man (2008)
La decisione di reclutare Robert Downey Jr. aveva sollevato parecchie perplessità. Ma il regista John Favreau non si è lasciato influenzare e alla fine ci ha visto giusto.
4. Jake Gyllenhall – Prince of Persia – Le sabbie del tempo (2010)
Arriviamo al masochismo. A dispetto del nome Persia inserito nel titolo, venne assoldato Gyllenhall, un americano al 100 per cento. Che ha sottolineato come, se gli fosse possibile tornare indietro, declinerebbe l’offerta.
5. Eddie Redmayne – The Danish Girl (2015)
Un’occasione sprecata, ad avviso dei detrattori. I responsabili del casting avrebbero, infatti, potuto dare una chance a una vera attrice trans. Redmayne ha confidato nel 2021 di rimpiangere il suo “sì”.
6. Sofia Coppola – Il padrino – Parte III (1990)
Tra le numerose attrici candidate a impersonare Maria, il regista Francis Ford Coppola optò nella fase di casting per sua figlia, Sofia. Ancora oggi pietra dello scandalo secondo una vasta schiera di spettatori.
7. Mickey Rooney – Colazione da Tiffany (1961)
Il titolo ha conquistato intere generazioni, decisamente meno il personaggio di Mr. Yunioshi, additato di razzismo. Rooney e il regista Blake Edwards hanno convenuto di aver preso un enorme abbaglio.
8. Zoe Saldana – Nina (2016)
Una nero-latina per dare il volto a un’icona black americana, non si può fare. Scurirle la pelle ha accresciuto l’astio.
9. Emma Stone – Sotto il cielo delle Hawaii (2015)
L’accusa mossa al casting è quella di whitewashing. La Stone si è poi detta pentita di essersi calata in un personaggio per un quarto cinese e per un quarto hawaiano. E il regista Cameron Crowe ha chiesto scusa.
10. John Wayne – Il conquistatore (1956)
Senza nulla togliere a un mito assoluto, piovvero critiche a raffica in un’epoca dove polemiche del genere non erano all’ordine del giorno. John Wayne Non aveva il physique du rôle per vestire i panni di Gengis Khan.