Mixed by Erry: la storia vera dietro al film di Sydney Sibilia
Il Mixed By Erry di Enrico Frattasio, che tutta Italia e in particolare Napoli conosce, è esistito veramente. Scopriamone di più al riguardo, basandoci anche su quanto visto sul film diretto da Sydney Sibilia.
Sydney Sibilia è tornato nelle sale cinematografiche dopo L’incredibile storia dell’Isola delle Rose con la sua ultima prodezza, Mixed by Erry, uscito nei cinema il 2 marzo e tratto dal libro di Simona Frasca, Mixed by Erry, la storia dei fratelli Frattasio. Prossimamente su Netflix, il film si concentra sulla storia realmente accaduta di Enrico Frattasio, un giovane appassionato di musica, cresciuto nel quartiere Forcella di una Napoli degli anni ’80, che da grande sogna di diventare un affermato DJ, in quanto riesce a creare dai gusti musicali delle persone delle playlist specifiche per ognuno, particolarmente amate dalla sua cerchia ristretta di amici. Enrico proviene da una famiglia unita e soprattutto umile, in cui ogni componente si è sempre arrangiato come meglio poteva; il padre, per poter sostenere la famiglia, falsificava le bottiglie di alcolici, spacciandole con bottiglie di tè ai turisti, mentre i fratelli Peppe e Angelo sono stati fondamentali per la costruzione dell’impero pirata di Enrico. Sydney Sibilia è tornato nelle sale cinematografiche dopo L’incredibile storia dell’Isola delle Rose con la sua ultima prodezza, Mixed by Erry, uscito nei cinema il 2 marzo e tratto dal libro di Simona Frasca, Mixed by Erry, la storia dei fratelli Frattasio.
Mixed by Erry: la storia vera dei fratelli Frattasio
Enrico, dopo anni trascorsi a lavoricchiare per un negozio di dischi del quartiere, capisce che la sua passione può essere tramutata in lavoro, tanto da riuscire a creare una piccola attività di musica pirata, che gradualmente diventa una vera e propria impresa in grado di varcare anche i confini nazionali. Fino a quel momento la musica pirata era un fenomeno sconosciuto e, pertanto, non considerata illegale, ma l’attività dei Frattasio fa accendere un campanello d’allarme, in quanto inizia a mettere in serio pericolo la discografia italiana e anche internazionale. Enrico Frattasio è diventato famosissimo tra gli anni ’80 e ’90, in quanto era l’unico in Italia che riusciva a mettere su cassetta le canzoni del Festival di Sanremo prima ancora della commercializzazione del materiale ufficiale e addirittura poche ore dopo la fine del Festival. Enrico e co. vendevano i loro mixtape nelle bancarelle di Napoli, e successivamente nelle bancarelle di tutta Italia tramite un “commercio di contrabbando”, al prezzo di 5000 lire. Via via che il loro successo aumentava, i mixtape venivano arricchiti, oltre che delle canzoni che andavano di moda in quel periodo, anche delle cover napoletane di pezzi famosi.
Tra l’inizio e la metà degli anni ’90 l’attività dei fratelli Frattasio inizia a essere controllata a distanza dalla finanza che, in tutto questo periodo, ha osservato il commercio, ancora non definito illegale, di Mixed by Erry. Naturalmente l’epilogo della storia dei Frattasio non è dei migliori: i fratelli vengono arrestati nel 1997, dopo la creazione della FPM – contro la pirateria musicale e multimediale e dopo aver scoperto che dietro il loro commercio c’era la mano della camorra, che grazie ai Frattasio aveva creato un impero secondo solo al contrabbando di sigarette e al traffico degli stupefacenti. Il film racconta un reato, occorre specificarlo, e questo è stato ribadito anche dallo stesso regista Sydney Sibilia, che ha giustificato la scelta del tema del suo film proprio con la decisione di iniziare la pellicola con Enrico in carcere.
Mixed by Erry: le differenze tra il film e la realtà
Fondamentalmente Sydney Sibilia ricostruisce accuratamente la storia vera di Mixed by Erry, riuscendo anche a diffondere il senso di grandiosità che si percepiva in quegli anni per il fenomeno creato dai fratelli Frattasio. Il commercio ideato da Enrico era stato pensato così bene che le persone che acquistavano i loro mixtape credevano veramente che Mixed by Erry fosse un’etichetta discografica e, addirittura, veniva a sua volta copiata, in quanto considerata originale. Naturalmente Sibilia ha romanzato alcuni dettagli della storia, differenziandola da quello che è accaduto veramente. Giusto per menzionare alcune differenze: innanzitutto i fratelli Frattasio erano quattro e non tre come si vede nel film. C’erano Enrico, Peppe, Angelo (i tre del film) e Claudio, che è rimasto nell’ombra e non ha voluto nemmeno rilasciare interviste dopo l’uscita del film, nonostante anche lui facesse parte del “magico” team. Inoltre, in una delle scene finali del film, vediamo che la cosiddetta talpa di Sanremo è la madre dei fratelli che, in casa, aveva un sistema di registrazione avanzato per poter catturare in presa diretta tutte le varie canzoni del Festival. In realtà, non c’era alcuna talpa, ma ci pensava direttamente Enrico alla registrazione.
Sibilia si ferma all’arresto dei fratelli, senza raccontare cosa avviene dopo, ma informandoci con alcune frasi. Dopo che i fratelli Frattasio escono dal carcere, la loro nomea li precede, tanto che molte persone hanno iniziato a chieder loro soldi, tartassandoli continuamente, fino ad arrivare anche a minacciarli. Per questo motivo, i Frattasio non tornano più nel loro quartiere a Napoli e l’ultima volta che ci sono stati è stato pochi mesi fa per la morte della madre. Oggi i fratelli si sono del tutto allontanati dall’attività pirata: Peppe e Angelo gestiscono un negozio di ricambi di elettronica, mentre Enrico ha una fabbrica di scatole e confezioni.