Avete visto il figlio di Paolo Villaggio? Ha avuto un passato da tossicodipendente ma negli ultimi anni aveva recuperato il rapporto col padre
Per un periodo è stato vittima dei demoni personali, riallacciando i rapporti con la figura paterna prima della sua scomparsa, avvenuta nel 2017.
In seconda serata, Rai Tre ha mandato in onda, giovedì 16 marzo, una nuova puntata di Mixer. Vent’anni di televisione, con Giovanni Minoli. Tra i grandi personaggi dello spettacolo ricordati, è stata mandata in onda una storica intervista a Paolo Villaggio, che fece parecchio scalpore.
Chi è il figlio di Paolo Villaggio
Correva il 1985 quando il celebre attore si tolse la maschera di Fantozzi per raccontarsi nel privato. Il passaggio più scottante riguardava il rapporto col secondo figlio, Pierfrancesco, frutto del matrimonio con Maura Albites, per un periodo risucchiato nel tunnel della droga. L’interprete sottolineò quanto fosse importante utilizzare le parole corrette: chi soffre di tali problemi va chiamato “tossicodipendente”, non “drogato”. Ciò portò Paolo Villaggio anche ad avere un’accesa discussione con un direttore di giornale. La relazione tra l’interprete e Pierfrancesco ebbe alti e bassi, fino agli ultimi anni, trascorsi in totale armonia.
Il secondogenito di Paolo Villaggio si è raccontato in più occasioni alla stampa. Ad esempio, durante una chiacchierata con il magazine Vanity Fair, spiegò che i demoni personali vennero fuori pure per le incomprensioni con il padre. Una figura sfuggente, difficile da capire.
Ospite a Domenica Live, da Barbara D’Urso, il figlio di Paolo Villaggio aveva descritto, in maniera approfondita, l’aria respirata a casa. Senza voler addossare le colpe ad altri, raccontò di aver patito l’assenza dei genitori. La carriera portava spesso via il suo papà. Rispetto ai coetanei – proseguì – era forse più sensibile.
Necessitava di una guida, di un punto di riferimento. E, seppur in buona fede, lui non c’è stato. Si sentiva fuori posto di continuo, accusava la timidezza. Così, nel 1979, all’età di 17 anni, conobbe l’eroina. Un amico gliela propose e accettò. Cinque anni le Forze dell’Ordine lo avrebbero trovato in possesso del metadone. Grazie alla comunità di San Patrignano ne uscì. Oggi vive a Perugia, dove ha peraltro messo su famiglia.