Transatlantic: la storia vera alla base della miniserie Netflix
La nuova miniserie, creata da Daniel Hendler e Anna Winger, è ispirata ad un libro in particolare, ma anche da personaggi reali.
Transatlantic è la nuova miniserie Netflix ideata da Daniel Hendler (Virus-32, My First Wedding) e Anna Winger (Unorthodox, Deutschland 83) da poco arrivata sulla piattaforma streaming, che è ambientata durante la seconda guerra mondiale. In particolare la storia vede l’organizzazione di una missione di salvataggio a Marsiglia, per aiutare artisti e altri rifugiati ebrei, tutto questo pianificato da due americani e altri loro amici.
Transatlantic, prodotta in particolare da Studio Airlift e Cactus Films, ha debuttato su Netflix precisamente il 7 aprile 2023. Lo show, a quanto pare, come molti titoli presenti all’interno del catalogo della N rossa, è ispirato ad una storia vera, anche se come accade spesso la fonte originale è solo un piccolo collegamento, mentre il resto è stato tutto inventato dagli autori. Andiamo quindi a scoprire qual è il libro che ha portato alla realizzazione dell’opera, che in questi giorni è nella Top 10 italiana delle serie Netflix più viste.
Transatlantic: dalla storia reale all’ispirazione letteraria dietro la serie
Partiamo dal presupposto che, nella storia di Transatlantic, vediamo il giornalista Varian Fry (Cory Michael Smith) e l’ereditiera ed espatriata americana Mary Jayne Gold (Gillian Jacobs), che ha fondato l’Emergency Rescue Committee (ERC) che ha aiutato oltre 2.000 persone a fuggire dai nazisti durante La seconda guerra mondiale, senza il sostegno del governo. I due sono esistiti anche nella vita reale e sia nello show che nella storia hanno aiutato igure europee di spicco come la filosofa politica Hannah Arendt, il pittore Max Ernst e il romanziere tedesco Heinrich Mann a fuggire negli Stati Uniti, lontano dai nazisti che perseguitavano gli ebrei in tutta Europa.
Andando più nello specifico, però, la serie, per quanto riguarda gli avvenimenti, trae il suo fondamento dal romanzo The Flight Portfolio di Julie Orringer. Tale libro, in realtà, è ispirato al lavoro di Fry con la sua associazione, ma c’è anche molta fantasia dietro visto che il giornalista è l’unico personaggio effettivamente reale, con altri 4 inventati. Una delle creatrici dello show, tra l’altro, ha recentemente dichiarato di aver sentito molto vicina questa storia perché i suoi genitori erano colleghi degli economisti Albert Hirschman (Lucas Englander) e Lisa Fittko (Deleila Piasko), che Varian Fry ha aiutato e che sono proprio dentro la serie.
Transatlantic: elementi di fantasia
Ecco che quindi, in Transatlantic, ci sono sia personaggi effettivamente reali che altri totalmente inventati, costruiti proprio per dare alla storia un taglio specifico. I co-creatori dello show hanno indubbiamente dovuto mescolare elementi di fantasia per evitare il pericolo di personaggi bidimensionali, ma questo diventa difficile quando lo show è quasi dominato dalle storie intime invece di impegnarsi con lo sfondo della guerra. Un’altra differenza o perlomeno elemento che non è stato confermato dalla storia reale è l’interazione tra Fry e Gold, con quest’ultima che viene ritratta come forza trainante dell’intera missione, mentre Fry come un uomo mite e poco preparato. Tutto questo, a quanto pare, non è stato confermato dalla realtà dei fatti.
Parlando invece di ispirazioni più generali di Transatlantic, i creatori hanno spesso rivelato di essersi ispirati a film di guerra contemporanei in particolare a Casablanca ed in particolare dalla loro particolare caratteristica di “elaborare il loro trauma con l’umorismo”. Un elemento decisamente importante che permette allo show di distinguersi da prodotti a sfondo bellico come Schindler’s List o Il bambino con il pigiama a righe che si concentravano su elementi particolarmente oscuri.