Disney: Bob Iger motiva il licenziamento di Isaac Perlmutter

Il CEO della Casa di Topolino ha spiegato che rientra a tutti gli effetti nel nuovo piano aziendale.

Disney è una company molto potente del mercato dell’intrattenimento che però, come tutte le company, ha dovuto far fronte all’emergenza covid che ha influito negativamente sugli introiti, in particolar modo perché il CEO di allora, Bob Chapek, aveva totalmente ripiegato sul mercato streaming, mandando sul piccolo schermo anche grandi produzioni. Con tale strategia, a quanto pare, l’azienda avrebbe perso parecchi soldi ed ora che è tornato il leggendario Bob Iger, già CEO di Disney in precedenza, si stanno attuando una serie di misure di risparmio per contenere il più possibile i costi dell’intera infrastruttura. Tra le ultime mosse strategiche del manager c’è stato il licenziamento di Isaac Perlmutter, a capo di Marvel Entertainment.

Disney è attualmente in una fase economica critica

DIsney - Cinematographe

Con l’allontanamento di Perlmutter, tra l’altro, proprio Iger ha fatto modo che Disney prendesse il controllo di Marvel Entertainment, l’ultimo baluardo de La Casa delle Idee indipendente, legato principalmente ai fumetti e alle licenze, che finalmente sembra essere passato all’azienda principale. Mentre molti sostengono che tale azione sia stata motivata dal fatto che il personaggio in questione era piuttosto fastidioso all’interno dell’azienda, avendo tra l’altro attuato diversi tentativi per spodestare Kevin Feige dal controllo di Marvel Studios, in una recente intervista per Time Magazine, Iger ha parlato delle motivazioni dietro questa scelta.

Ci sono momenti in cui lo gestisco personalmente e ci sono momenti in cui non lo faccio. Preferirei non entrare nei dettagli su questo. Questo è stato un passo necessario nella direzione della creazione di un’azienda più efficiente. C’era una ridondanza specifica nel modo in cui veniva gestita la Marvel.

Chiaramente, con il segreto aziendale sempre dietro l’angolo, Bob Iger non ha voluto spiegare proprio tutto quello che si nasconde dietro questa strategia Disney, ma ha fatto capire che un maggior controllo monolitico e accentratore dell’azienda consente anche di risparmiare parecchi soldi (verrebbe da dire, comunque a discapito di tanti licenziamenti).

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