Arianna Pozzoli: “Che emozione cantare con Nanni Moretti”

Intervista alla giovane interprete di Il sol dell’avvenire che ci ha raccontato la sua esperienza sul set di Nanni Moretti.

Al suo primo film si è ritrovata ad avere a che fare con un mito vivente come Nanni Moretti: Arianna Pozzoli, attrice romana, di origini metà siciliane metà lombarde, è nel cast di Il sol dell’avvenire il nuovo film di Moretti, dal 20 aprile al cinema, che sarà in concorso alla prossima edizione del Festival di Cannes che si svolgerà dal 16 al 27 maggio. Attrice sensibile e dall’entusiasmo travolgente, Arianna Pozzoli, diplomata all’Accademia Internazionale d’Arte Drammatica del Teatro Quirino, ha già calcato le scene in tutta Italia, ha lavorato per il Teatro Argentina e per Emma Dante, ed è anche autrice. In Il sol dell’avvenire interpreta il ruolo dell’aiuto-regista del protagonista, Giovanni, interpretato proprio da Nanni Moretti.

Com’è stato entrare a far parte della “famiglia” Moretti?
Quando ho fatto il primo provino non potevo credere di essere lì nello studio di Nanni Moretti a Monteverde con intorno tutti i poster, i dvd, i libri. Però ci siamo subito trovati, abbiamo parlato di politica, di come stavano andando le cose a Roma, poi lui si interessa molto al teatro e mi chiedeva cosa stava succedendo dentro al Teatro Argentina perché in quel momento c’era il commissariamento, e io facevo parte di questo gruppo di artisti italiani e romani che stava organizzando una manifestazione di fronte al teatro. È stato incredibile entrare nella famiglia di Nanni Moretti, però mi è sembrato di esserci da sempre, perché comunque ho iniziato a vedere i suoi film che probabilmente ero al primo anno di liceo e poi non ho più smesso. È stato strano perché avevo all’inizio la sensazione di essere dentro la “storia” perché comunque l’ho sempre vissuto come un mito. Al contempo ho sentito fin da subito una grande familiarità, questa secondo me è un po’ una cosa che ritorna negli incontri di Nanni con gli attori perché è una sensazione di cui mi hanno parlato anche i miei colleghi sul set”.

Arianna Pozzoli, cinematographe.it
Arianna Pozzoli sul set de Il sol dell’avvenire con Nanni Moretti

In Il sol dell’avvenire sei in una delle scene che sono una costante nei film di Moretti, quella in cui canta in auto. Qui intona Sono solo parole di Noemi, e canti anche tu, immagino sia stato emozionante…
Sì, è una scena molto bella, è stata rimandata più volte, doveva essere la mia prima posa ed è finita per essere la penultima. Pensare di iniziare il film con la scena con Nanni Moretti in auto chiaramente era una cosa che mi metteva in agitazione non poco. Nanni non riusciva a beccare l’attacco, ogni volta ricominciavamo, però devo dire che ci siamo divertiti, anche perché quando facevamo le pause ce la canticchiavamo, chiacchieravamo, è davvero emozionante l’idea di essere nella scena cantata con Nanni Moretti”.

Cosa hai capito di Moretti?
Mi piace tantissimo, in lui c’è un legame tra estetica ed etica, mi piace il suo approccio, il fatto che ha cura per ogni aspetto del film, per tutti gli attori, anche per chi interpreta ruoli secondari. Lui ha estrema cura per i dettagli, per le persone, ricorda i nomi di tutti sul set, parla con tutti”.

Il sol dell’avvenire è, tra le tante cose, un film nostalgico, tu provi rimpianto per non aver fatto parte di una certa epoca, magari quella vissuta da Moretti stesso?
Questa è una bella domanda. Una delle mie scene preferite del film è quella in cui Silvio Orlando intervista degli operai nella sezione del PCI e chiede loro perché vogliono far parte del Partito comunista, mi ha commosso moltissimo perché mi piace tanto vedere che in quelle persone c’era una coscienza politica molto forte e questo gli dava un grande potere. Mi dispiace che ci sia un approccio diverso alla politica oggi, meno diretto, le persone non si incontrano più nella sede di un partito. Non so come era un tempo perché io non c’ero, l’ho solo studiato, quindi posso solo idealizzarlo, però sono molto felice della nuova segretaria del PD Elly Schlein, sono stata molto coinvolta emotivamente durante la campagna elettorale, sono contenta che ce l’abbia fatta, l’ho presa proprio come una cosa personale”.

Arianna Pozzoli, cinematographe.it

Come è nata la passione per la recitazione?
Quando ero al liceo volevo fare la giornalista, però poi ho iniziato a fare un laboratorio di teatro per gioco e il primo anno abbiamo messo in scena l’Amleto e mi hanno dato proprio il ruolo di Amleto. Molti amici dopo questa esperienza mi hanno detto di prendere in seria considerazione di fare questo nella vita. E ti devo dire che la prima volta che sono entrata in teatro ho sentito che era casa mia, riconoscevo il luogo e sentivo che il luogo mi riconosceva. Poi dopo ho frequentato l’Accademia Internazionale d’Arte Drammatica del Teatro Quirino e da lì praticamente ho iniziato a lavorare con una mia compagnia con cui abbiamo fatto molti spettacoli che hanno girato per l’Italia, con il Teatro Argentina, con il Teatro di Roma, con Emma Dante al Teatro Greco di Siracusa. E adesso lavoro con questa compagnia che si chiama Muta Imago, una compagnia romana di ricerca”.

Come autrice a cosa ti ispiri?
Il mio modo di essere autrice è molto vicino al mio lavoro di attrice, ho lavorato sia con Dante Antonelli che con Martina Badiluzzi con cui ho condiviso proprio la scrittura scenica dei lavori, con Martina Badiluzzi nello specifico abbiamo lavorato in uno spettacolo per la Biennale di Venezia che si chiama The making of Anastasia con il quale abbiamo vinto il premio regia nel 2019. Attingo dalla vita però la mia scrittura è sempre una scrittura scenica, quella dell’attrice che sale sul palco e improvvisa e poi dopo, in un secondo momento, trascrive”.

E invece il set cinematografico che impatto è stato?
Il set di Nanni è molto serio, un livello altissimo, sei in una condizione dove sono tutti al meglio del meglio. Poi rimanere concentrata tra un ciak e l’altro, dire le stesse battute per tipo 8 ore, 9 ore per me è strano perché sono abituata a un altro modo di lavorare. È un bel luogo il set, sono d’accordo con quello che ha detto Silvio Orlando, che gli piace lavorare negli interni perché si trova più concentrato piuttosto che all’esterno. È divertente, il set è bello perché è pieno di gente, e a me piace stare in mezzo alla gente”.

Arianna Pozzoli e il suo grande amore per il teatro

Arianna Pozzoli, cinematographe.it
Arianna Pozzoli in una scena di Il sol dell’avvenire

Hai delle attrici o degli attori di riferimento che ti hanno ispirata?
Io sono arrivata al cinema felicissima di esserci arrivata e spero che questo sia l’inizio di un percorso lunghissimo, però comunque il teatro per me è un amore totale, ho sempre guardato ai cantanti perché mi piaceva l’approccio che avevano sul palco, perché trovavo che fossero molto più moderni e contemporanei di tanti attori che vedevo in giro, ti parlo di cantanti di un tempo come Nina Simone che mi piace tantissimo come stava sul palco perché era proprio una belva, una leonessa. Però tra le attrici di teatro avevo un mito che è Monica Piseddu, e la cosa bella è che nell’ultimo anno e mezzo è la mia compagna di scena sia in Ashes dei Muta Imago, con cui sono in tournée, sia in Tre sorelle che debutterà a maggio. Quindi per me è stato incredibile. Stessa cosa con Emma Dante, quando avevo 19 anni ho visto la Trilogia degli occhiali, un suo spettacolo a teatro, me ne sono innamorata e mi sono detta “questo è il teatro che voglio fare, questo è il teatro che bisogna fare”. Lavorare con Emma era un sogno, si utilizza spesso dire “era un sogno” però per me era veramente così, nel senso che l’avevo sognato la notte!”.

Cosa si prova sul palco?
A Siracusa sono 6000 gli spettatori ed è un muro di persone perché sono tutti in verticale, è il teatro dove ho avuto più pubblico davanti a me, anche se alle volte recitare davanti a una ventina di persone è più spaventoso che davanti a 6000. Il pubblico mi sembra un grande abbraccio, ho un rapporto bellissimo. Sicuramente poco prima di entrare in scena il cuore batte velocissimo, ma quando salgo sul palco è come uscire dall’acqua e tornare a respirare”.

Per Arianna Pozzoli in futuro un nuovo progetto con Nanni Moretti

Tornando a Moretti qual è la battuta dei suoi film che preferisci?
Le parole sono importanti! Ma come parla ma lei come parla?” di Palombella rossa. Se ti potessi dire quante volte penso dentro di me penso questa cosa…”.

Prossimi progetti?
“Con Muta Imagosiamo in tournée con uno spettacolo che si chiama Ashes, che ha vinto il Premio Ubu come miglior progetto sonoro a dicembre 2022, e debutteremo con Tre sorelle il 9 maggio al Teatro India. E poi c’è un grosso progetto che inizierà a fine estate sempre con Nanni Moretti, sono felicissima, ma ancora non ne posso parlare”.

Quindi lo hai conquistato …
“Beh, sì” (ride).