Stranizza: l’autore del libro chiede il sequestro del film di Beppe Fiorello: “copia senza permesso”
Lo scrittore Valerio La Martire ha presentato richiesta al Tribunale Civile per ritirare dalle sale Stranizza d'amuri, definendola una copia senza permesso del suo romanzo.
Stranizza d’amuri di Beppe Fiorello rischia di essere ritirato dalle sale, dopo la richiesta avanzata da Valerio La Martire. Nelle ultime ore, attraverso l’avvocato Cristiana Massaro, l’autore del libro Stranizza, ha inoltrato domanda al Tribunale Civile, dato “il gravissimo danno” inflitto alla propria carriera.
La versione dell’autore
Lo scrittore sottolinea quanto la pellicola si sia rifatta all’opera letteraria, senza autorizzazione né attribuzione alla sua persona. Al contrario, il celebre volto del piccolo schermo Rai se ne attribuisce la paternità, scrive il Corriere della Sera. Che ha contattato l’Avv. Massaro per ulteriori delucidazioni in merito alla vicenda, senza ricevere, almeno per il momento, la versione della controparte.
Stando al legale, la proposta avanzata non quantifica danni, poiché l’obiettivo è quello di ottenere il merito di aver portato la vicenda all’attenzione popolare. I rappresentanti di Beppe Fiorello avrebbero – riferisce sempre il quotidiano di via Solferino – risposto in ritardo a una diffida, senza lasciare spazio a una conciliazione amichevole.
La trama di Stranizza verte sul “delitto di Giarre”, che vide due ragazzi uccisi negli anni Ottanta per mettere la parola fine alla loro relazione omosessuale. Il libro è stato inizialmente pubblicato nel 2013, edito da Bakemono Lab. Quindi, tre anni più avanti, è uscito sotto la casa editrice David and Matthaus. Proprio allora La Martire e Beppe Fiorello si sono incontrati. Il fratello dello showman siciliano lo contattò, dicendosi desideroso di conoscerlo.
Così l’attore e regista ne ha acquistato i diritti, tramite la società di produzione Ibla Film della moglie Eleonora Pratelli, insieme a quelli di una seconda fatica dell’autore 42enne, Intoccabili. In principio le parti avrebbero collaborato per la sceneggiatura, fino ai primi mesi del 2021.
Quello stesso anno scadevano i diritti e – si legge sul Corsera – non era prevista nessuna percentuale sui futuri incassi del lungometraggio. Dopodiché la casa di produzione ha dovuto dichiarare fallimento e a La Martire non sarebbe stato corrisposto alcun pagamento.
Lo scrittore evidenzia di aver scoperto soltanto due mesi fa di essere stato completamente rimosso dal lungometraggio e di aver ricevuto una diffida da Fiorello dall’usare la locandina in occasione della terza ristampa dal romanzo, i cui diritti sono nel frattempo stati acquistati da Rizzoli e alla cui presentazione avrebbe dovuto presenziare il regista.