Michael J. Fox è lapidario sulla sua malattia: “non arriverò ad 80 anni”
Il famoso attore di Ritorno al futuro si è totalmente aperto durante una recente intervista in occasione del lancio del film STILL: La storia di Michael J. Fox.
Michael J. Fox è un famoso attore, produttore cinematografico e chitarrista canadese naturalizzato americano, nato il 9 giugno 1961 a Edmonton. Un personaggio davvero incredibile del mondo dell’intrattenimento dotato di un’energia invidiabile e contagiosa. Il divo ha debuttato in particolare sul grande schermo nel 1980, con Follia di mezzanotte, apparendo anche in altri progetti come Classe 1984 (1982), Guerra dei colori (1985), Voglia di vincere (1985). Detto questo, la star è maggiormente famosa per aver incarnato la parte di Marty McFly nella trilogia di Ritorno al futuro di Robert Zemeckis (Forrest Gump, Polar Express) arrivata al cinema tra il 1985 e il 1990.
Michael J. Fox ha debuttato nel mondo cinematografico nel 1980
Purtroppo la carriera di Michael J. Fox si è interrotta all’improvviso, proprio quando l’attore aveva raggiunto la notorietà: nel 1991, ad appena 29 anni, gli è stata diagnostica una rara forma giovanile di Parkinson che ovviamente lo ha costretto a cambiare stile di vita. A causa della malattia, infatti, le sue partecipazioni a film e serie tv si sono sempre più diradate, ma l’artista non si è mai dato per vinto e ha dedicato questi anni nella ricerca contro questo disturbo, portando tra l’altro alla creazione della Fondazione Michael J. Fox. A pochi giorni dal lancio, su Apple TV+, del suo film autobiografico Still: la storia di Michael J. Fox, in un’intervista con Jane Pauley per CBS Sunday Morning (via The Hollywood Reporter), l’attore ha raccontato che la sua malattia sta peggiorando sempre di più, a tal punto che ha seri dubbi di arrivare ad 80 anni.
“Non mentirò, sta diventando più difficile. Sta diventando più difficile. Ogni giorno diventa più duro. Cadere è un grande assassino con il Parkinson. Cadere e aspirare cibo e prendere la polmonite: tutti questi modi sottili che ti prendono. Non muori di Parkinson; muori con il Parkinson. Quindi ho pensato alla sua mortalità. Non arriverò ad 80 anni.”
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