Rocket Raccoon: 8 curiosità sul personaggio dei Guardiani della Galassia
In occasione dell'uscita del terzo capitolo dei Guardiani della Galassia, alcune curiosità su uno dei protagonisti della trilogia
Mentre l’universo fumettistico diventa cinema, l’MCU ci insegna che la centralità e l’unicità del supereroe divengono secondarie rispetto alla collettività e all’unione di forze. Rocket Raccoon, Star-Lord, Gamora, Drax e Groot sono l’espressione microcosmica di ciò che gli Avengers rappresentato per l’intera industria Marvel. È il 1969 quando il colosso del fumetto introduce i Guardiani della Galassia come nuovi interpreti del proprio infinito multiverso, all’interno del primo volume di Marvel Super-Heroes; l’eterogeneo team capitanato da Star-Lord è in realtà una seconda rivisitazione del collettivo, ideata da Dan Abnett e Andy Lanning nel 2008, che riunisce alcuni personaggi presenti nella saga fantascientifica Annihilation: Conquest. Tra questi Rocket, interpretato al cinema dalle espressioni e dalle gesta di Sean Gunn, fratello del regista James, e dalla voce di Bradley Cooper, rappresenta la miglior espressione di strategia militare: impavido, scontroso, leale, è esperto di armi da fuoco e mosso costantemente da un’astuzia che lo rende determinante. A tal proposito, di seguito andiamo a scoprire alcune delle curiosità più interessanti che si celano alle spalle di uno dei personaggi più estroversi dell’intera saga che ha portato il genio di Stan Lee sul grande schermo.
Leggi anche Guardiani della Galassia Vol. 3: la storia di Rocket era prevista fin dall’inizio
1. Dai Beatles alla Marvel
All’interno dell’album The Beatles, meglio noto come White Album, registrato dalla band omonima nel 1968, vi è Rocky Raccoon, un brano che racconta di un giovane in cerca di vendetta sull’uomo che gli ha portato via la ragazza, da cui la Marvel ha tratto direttamente ispirazione. Con il 271° numero de L’incredibile Hulk, il nome di Rocky si è poi evoluto in Rocket ma mantenendo comunque il riferimento alla canzone della band inglese.
2. Apparizioni sporadiche
Nei 30 anni successivi alla sua creazione, Rocket è apparso solamente in un totale di dieci fumetti. Dalla nascita come il procione Rocky, nel 1976, passarono circa 10 anni prima di vederlo ricomparire nel numero sopra citato de L’incredibile Hulk. Successivamente il personaggio riuscì prima ad ottenere una miniserie al lui dedicata, composta da 4 numeri e uscita nel 1985, e poi a tornare sia in Quasar che in 3 numeri di Sensational She-Hulk.
3. La nascita di Rocket
Nato come un semplice procione, è sotto le mani di alcuni robot che Rocket diviene il personaggio che noi conosciamo; modificato geneticamente al pari di altri animali domestici e non, il giovane Rocky viene sfruttato per prendersi cura di alcuni malati, ricoverati in manicomio. Egli nasce pertanto come esperimento scientifico ma, destinato a sottostare ai bisogno dei suoi creatori, riesce a fuggire e ad unirsi alla squadra dei Guardiani della Galassia.
4. Lylla, l’anima gemella di Rocket Raccoon
Lylla è il nome dell’anima gemella di Rocket, una lontra antropomorfa proveniente anch’essa da Mezzomondo, casa Natale del suo amico e compagno, ove è ereditiera di un’importante azienda di giocattoli che, dopo il suo rapimento per mano di Lord Dyvyne, diede origine alla cosiddetta guerra dei giocattoli.
5. La connessione tra Hulk e Rocket Raccoon
Come già anticipato a più riprese, la seconda apparizione fumettistica di Rocket arriva all’interno della saga dedicata ad Hulk. Nel 1982, anno in cui si festeggiava il 20° anniversario della nascita di Bruce Banner e del suo alter-ego, fu scritta una storia da Bill Mantlo, co-sceneggiatore di Rocket Raccoon, che vedeva l’energumeno dal manto verde approdare su Mezzomondo e imbattersi nel personaggio con cui il legame è stato poi riscoperto all’interno degli ultimi film dedicati agli Avengers.
6. I segni del passato
Per poter creare un procione in grado di muoversi e camminare in maniera quanto più umana possibile Rocket, nel suo trasformarsi da semplice procione ad astuto personaggio antropomorfo, ha subito moltissimi interventi chirurgici che ne hanno modificato l’aspetto oltre a farlo soffrire enormemente. Le cicatrici che egli porta sul suo corpo, mostrate già nella sua prima apparizione cinematografica (Guardiani della Galassia, 2014), sono il segno di ciò che ha dovuto subire in passato.
7. Il procione Oreo
Per una resa quanto più verosimile possibile di un surreale procione parlante, gli animatori dei film dedicati ai Guardiani della Galassia hanno anche studiato il comportamento di un vero e proprio esemplare, di nome Oreo. Come dichiarato dal regista James Gunn, Rocket è la risultante dell’incontro tra suo fratello Sean, che ne dà le movenze, Bradley Cooper, che gli presta la voce e Oreo che ne ispira la natura e le fattezze.
8. Il particolare rapporto tra Rocket Raccoon e Groot e la loro morte
Il solo in grado di comprendere le differenti flessioni dell’unica frase pronunciata ripetutamente da Groot è Rocket. “Io sono Groot” suona quasi come un mantra ed è sempre complicato da comprendere, ma l’ingegnoso e scorbutico procione ne coglie sempre le sfumature grazie a tutto il tempo passato in compagnia dell’albero umanoide. I due amici sono costantemente legati, interconnessi l’uno all’altro fino al momento della loro morte; in Secret Wars, l’universo Marvel 616 si combina con l’universo Ultimate Marvel 1610 per un devastate scontro tra i due mondi e durante questa guerra Rocket, Groot, Black Bolt, Black Widow, Spider-Woman e Beast vengono tutti uccisi dai Children of Tomorrow, mentre la Stark Tower viene distrutta.
Leggi anche Guardiani della Galassia vol.3, Bradley Cooper su Rocket: “Ho preso ispirazione da Quei bravi ragazzi”