Marco Bocci e i dettagli sconvolgenti della sua malattia: “non riconosco gli amici, guardo un film sei volte prima di ricordarmi di averlo già visto”
Marco Bocci svela alcuni retroscena su quanto la malattia lo abbia cambiato.
Ospite de Le Iene, nella puntata andata in onda martedì 2 maggio su Italia 1, l’attore Marco Bocci si è lanciato in un toccante monologo. Come da consuetudine del programma ideato da Davide Parenti, un personaggio famoso ha raccontato un lato della sua persona, allo scopo di sensibilizzare verso questioni magari meno note al grande pubblico. In tale occasione, il marito di Laura Chiatti ha parlato della malattia che lo ha colpito negli anni passati, i cui effetti si sentono tuttora.
Marco Bocci: i risvolti della malattia
Quattro anni fa Marco Bocci è sopravvissuto a un virus molto raro, ma gli strascichi del brutto periodo vissuto continua ad affrontarli. Ciò poiché è andato a colpire una zona del cervello, volto a gestire la memoria e la parola. Oggi finisce, talvolta, per dimenticare i volti di amici, i ricordi, le strade nelle quali è cresciuto, tanto da doversi orientare con Google Maps.
La particolare condizione ha influito pure sulla capacità di apprendimento delle battute e oggi è chiamato a lavorare il doppio. Prima di ricordarsi di aver già visto un film gli tocca guardarlo anche sei volte. Certi aneddoti inerenti all’infanzia Marco Bocci li ha cancellati oppure li ha mischiati con alcuni elementi frutto dell’immaginazione.
Per una fase ciò gli ha provocato notevole disagio. Provava imbarazzo e si sentiva in difetto nel rapportarsi con le altre persone. È stata dura accettare la situazione attuale. Tuttavia, ha assunto una maggiore consapevolezza e, anzi, talvolta se ne “approfitta”: finge di aver rimosso delle informazioni quando gli torna comodo.
Ma, soprattutto, Marco Bocci è riuscito a vedere il bicchiere mezzo pieno, dicendosi che il virus è stata una benedizione, poiché, a quanto pare, degli aspetti del passato andavano rimossi. Ogni giorno lo affronta come un uomo nuovo, concentrato sul godersi il presente, perché è questo ciò che importa.