Dolph Lundgren rivela la sua dura battaglia contro il cancro
L'attore svedese ha spiegato in un'intervista che da 8 anni sta combattendo contro diversi tumori, ma che ora la situazione è migliorata.
Dolph Lundgren è un famoso attore, produttore e artista marziale svedese nato a Stoccolma nel 1957. Un vero e proprio simbolo del cinema action di Hollywood, ha raggiunto la svolta artistica nel 1985 quando è apparso all’interno del film Rocky IV nella parte del celebre pugile russo Ivan Drago, rivale di Rocky Balboa (Sylvester Stallone). Detto questo, nel corso della sua sterminata vita artistica, la celebre star è apparso anche in progetti del calibro di Caccia mortale (1993), Nell’occhio del ciclone (1999), Retrograde (2004), Missionary Man (2007), Direct Contact (2009), Icarus (2010), Blood of Redemption (2013), I mercenari 3 (2014), Ave, Cesare! (2016), Un poliziotto all’asilo (2016).
Dolph Lundgren è ottimista sul futuro della malattia
Apparso recentemente in Aquaman (2018) nella parte di Re Nereus, lo stesso Dolph Lundgren, in una toccante intervista per In Depth With Graham Bensinger ha rivelato, in modo inaspettato, di soffrire da 8 anni di cancro, iniziato come un carcinoma polmonare, poi diffusosi in tutto il corpo. Purtroppo, all’inizio del trattamento, con metastasi in tutto il corpo, promettevano al massimo due anni di vita rimanenti, ma sembra che con una nuova cura che sta seguendo l’attore, gran parte del male sta sparendo, perlomeno al 90 percento come sostiene la star.
“Ho fatto scansioni ogni sei mesi, poi lo fai ogni anno ed è andato tutto bene, sai, per cinque anni. Nel 2020 sono tornato in Svezia e ho avuto una specie di reflusso acido o… non sapevo cosa fosse. Quindi ho fatto una risonanza magnetica e hanno scoperto che c’erano altri tumori nella zona. Ci siamo resi conto che era molto peggio di quanto pensassimo. [Il dottore] ha iniziato a parlare di tutti questi diversi tumori, come, nel polmone, nello stomaco e nella colonna vertebrale, al di fuori dei reni. Ha iniziato a dire queste cose come: ‘Probabilmente dovresti prenderti una pausa e passare più tempo con la tua famiglia’ e così via. Gli ho chiesto: ‘Quanto tempo pensi che mi resti?’ Penso che abbia detto due o tre anni, ma potrei dire dalla sua voce che probabilmente pensava che fossero meno. Il 2022 è stato fondamentalmente guardare questi farmaci fare il loro dovere. Alla fine le cose si erano ridotte a circa il 90%. Ora sto rimuovendo il tessuto cicatriziale rimanente in quei tumori… La prognosi è che, si spera, quando li toglieranno, non c’è attività del cancro e il farmaco che sto prendendo sopprimerà tutto il resto.”
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