Morta Samantha Weinstein, la giovane interprete di Carrie. Aveva 28 anni

L'attrice, doppiatrice e musicista Samantha Weinstein è morta all'età di 28 anni.

Samantha Weinstein, attrice, doppiatrice e musicista nota per il suo lavoro nel reboot di Carrie del 2013 e Babar e le avventure di Badou, è morta all’età di 28 anni. La triste notizia è stata data dalla famiglia, con una dichiarazione postata su Instagram. La famiglia Weinstein ha rivelato che la giovane interprete è deceduta domenica 14 maggio a causa delle complicazioni di una rara forma di cancro alle ovaie. Weinstein aveva già raccontato la sua esperienza con il cancro sui social media rivelando, nel gennaio del 2021, di aver subìto “un intervento chirurgico d’urgenza per rimuovere un’enorme cisti che ha inghiottito una delle mie ovaie”.

Samantha Weinstein - cinematographe.it

“Sam è morta il 14 maggio alle 11:25 circondata dai suoi cari al Princess Margaret Hospital di Toronto”, si legge nel post Instagram postato dalla sua famiglia. “Dopo due anni e mezzo di cure contro il cancro e una vita di jet set in giro per il mondo, dando voce a una pletora di animali dei cartoni animati, facendo musica e conoscendo la vita più di quanto la maggior parte delle persone possa mai fare, è partita per la sua prossima avventura.”

Nata a Toronto il 20 marzo 1995, Samantha Weinstein ha iniziato a recitare all’età di sei anni, apparendo in film come Siblings, Ninth Street Chronicles e The Stone Angel. La sua interpretazione in Big Girl del 2006 le è valsa l’ACTRA Award per Outstanding Performance by a Female, rendendola la più giovane interprete di sempre a portare a casa il premio. Ha avuto dei ruoli secondari in The Rocker, Babar and the Adventures of Badou e nel remake del 2013 di Carrie. I suoi crediti includono anche Darknet, Alias ​​Grace, Wishfart, DN Ace e Dino Ranch. Al di fuori della recitazione, Weinstein è stata anche cantante e chitarrista nella band Killer Virgins.

Nel 2021, ha scritto un articolo per LoveWhatMatters.com in cui ha raccontato la sua esperienza con il cancro, si è sposata e si è dichiarata non binaria.

“Qualcosa che ho imparato nei 18 mesi da quando mi è stato diagnosticato per la prima volta, è che le cose peggiori del mondo possono rivelarsi incredibili benedizioni”, si legge nell’articolo. “Avere il cancro è la cosa peggiore che mi sia mai capitata, ma nei modi più strani è stata anche la cosa migliore. Convivo ancora con il cancro e con i miei genitori poiché il futuro è incerto (guardando il lato positivo, non siamo mai stati più vicini!). Continuo a lavorare nella mia carriera da sogno come doppiatore. Ho più amore nella mia vita e verso di me di quanto avrei mai potuto immaginare e vedo ogni giorno come un dono. Ci sono ancora giorni in cui non riesco a smettere di piangere – soffro o i miei pensieri hanno la meglio su di me – ma sto imparando a lasciare che i miei cari mi aiutino a portare il peso”.

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