Stan Lee: recensione del documentario Disney + sull’eroe che ha inventato gli eroi
Stan Lee è la storia del genio della Marvel Comics raccontata dalle sue stesse parole, con filmati e audio d'archivio
Stan Lee è un documentario disponibile su Disney+ dal 16 giugno 2023. Semplice fin dal titolo, diretto e lucidissimo, è la storia del fumettista raccontata direttamente dalle sue parole.
Per i sassi che ancora non lo conoscono, Stanely Martin Lieber (il suo vero nome) è il creatore dei più grandi supereroi della Marvel Comics, non solo vere e proprie icone moderne dell’immaginario pop, ma caratteri di un epos moderno e sempre attuale.
Stan Lee: un epos moderno per tutte le età
Spider-Man, Fantastici Quattro, Captain America, Thor, Hulk: sono tutti personaggi inventati dal genio di New York che ha cambiato la letteratura (non solo disegnata) del Novecento, in modi che non tutti forse conoscono.
Perché il modo di raccontare di Stan Lee ha influito profondamente su tutta la letteratura e non solo sui fumetti: la tridimensionalità dei caratteri, la fluidità dei dialoghi, il modo di affrontare la vita e i problemi, uno psicologismo quotidiano e mai spiccio né banale, sono tutti gli ingredienti che Lee ha messi nei suoi fumetti.
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Stan Lee voleva diventare un grande scrittori di libri, e probabilmente ha sempre convissuto con questa sua frustrazione: ma sicuramente almeno negli anni Duemila si è reso conto per forza di cose di aver creato un pantheon di personaggi che formavano una Commedia (super)Umana che resterà nella memoria collettiva. Senza dire come ha cambiato i fumetti come medium.
Perché prima di lui mai si era vista una così estrema, assoluta simbiosi tra testi e disegni, pure se provenienti da due autori differenti.
Mondi immaginati e forza disegnata
Con lui è nato il famoso “metodo Marvel”: lo scrittore -nella stragrande maggioranza dei casi, anzi all’inizio in tutti i casi lui- ispirava una traccia di storia all’illustratore di turno -nei primi anni della Marvel, solo geni come Jack Kirby o Steve Dikto– che provvedeva a creare la storia, ideando il ritmo, la scansione delle tavole, la personalità dei personaggi.
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Solo alla fine, Stan Lee chiudeva l’opera inserendo i dialoghi. Un procedimento creativo altamente innovativo (parliamo dei primi anni ’60) che dava risultati strabilianti: perché sono ormai nella storia le storiche run dei Fantastic Four di Lee-Kirby e quella di Amazing Spider-Man di Lee-Dikto, che crearono non solo personaggi indimenticabili ma anche innovavano proponendo tematiche sociali fortissime e attualissime attraverso le immagini sofisticate e plastiche e i dialoghi forbiti dei supereroi Marvel: basta pensare a Black Panther, il primo eroe di colore, o alla celebre trilogia della droga con una storia ambientata nel campus dove studiava Peter Parker.
Stan Lee: filosofia di vita e di carta
Conosci te stesso e conoscerai il mondo.
Da grandi poteri derivano grandi responsabilità.
La Marvel è il mondo fuori dalla finestra.
Non solo modi di dire, ma una vera e propria filosofia artistica e di vita: e il documentario riporta tutto fedelmente, non edulcorando nulla e non alterando niente perché raccontato tutto esclusivamente con le parole del suo protagonista.
Si attraversano così gli esplosivi Anni Sessanta e i turbolenti Anni Settanta con la vita di un uomo che è diventato un eroe inventando supereroi, a volte anche andando contro tutto e tutti, innovando e distruggendo, cambiando lo status quo e coraggiosamente portando novità assolute: arrivando all’epoca moderna con un bagaglio di storie e di cultura che non sarà mai cancellato, e che oggi i Marvel Studios non fanno altro che esportare su un altro media per un pubblico ancora più ampio.
Un documentario duro e potente
Stan Lee è un documentario nel vero senso della parola: prende la realtà e la trasferisce su uno schermo. Con l’aiuto di una regia inventiva e un “copione” fresco, immagini potenti che richiamano situazioni e personaggi che tutti conosciamo e amiamo, rendendo in questo modo ancora più evidente la loro forza travolgente, la loro eterna portata culturale.