Sono solo fantasmi: dov’è stato girato? Tutte le location del film con Christian De Sica

Dove è stato girato Sono solo fantasmi, commedia italiana con Christian De Sica, Gianmarco Tognazzi e Carlo Buccirosso? Andiamo a scoprire le suggestive location che hanno fatto da sfondo all'opera.

Sono solo fantasmi è il recente lungometraggio di stampo umoristico diretto da Christian De Sica (Il conte Max, Amici come prima) e da suo figlio Brando (Parlami di me, Mimi – Il principe delle tenebre) che, come si può immaginare, è una divertente e scanzonata citazione a Ghostbusters – Acchiappafantasmi (1984), ma in un contesto decisamente diverso e inaspettato. Il progetto, in particolare, è arrivato nelle sale italiane il 14 novembre 2019.

Sono solo fantasmi - Cinematographe

Sono solo fantasmi vede alla sceneggiatura Andrea Bassi, Luigi Di Capua, Gianluca Ansanelli e lo stesso De Sica che hanno dato vita ad una storia che riesce ad equilibrare orrore e commedia con un mix misterioso ed evocativo. Tra gli elementi più caratteristici della pellicola ci sono sicuramente le location che è opportuno andare a scoprire e che sono fondamentali per comprendere la trama.

Dove è stato girato Sono solo fantasmi?

Sono solo fantasmi, in particolare, ha scelto in una città perfetta per fare da teatro alle avventure dei protagonisti. Se Ghostbusters si svolge nella Grande Mela, la nostra commedia ha luogo a Napoli, una delle città più importanti del nostro paese sia sul piano storico, culinario e culturale. Un’ambientazione che, grazie al suo profondo legame con miti, leggende e folklore, è perfetta per dare vita a storie di ectoplasmi e spiriti. Tra l’altro non è un caso che in alcune sequenze della realizzazione si facciano espliciti riferimenti proprio alle fiabe e ai racconti locali per tratteggiare ancora di più un legame forte con questa città.

Sono solo fantasmi - Cinematographe

Parlando delle location vere e proprie di Napoli che sono servite per il lungometraggio possiamo citare, in modo particolare, la Stazione di Napoli Centrale, la Stazione della Cumana di Fuorigrotta (che all’interno del film viene presentata come metropolitana di Roma), ma sono sfruttate anche Via Caracciolo, Via Partenope, Largo Sermoneta, Via San Giuseppe dei Nudi, Piazza del Gesù, Via Tribunali, la Biblioteca e Complesso Monumentale dei Girolamini, La Piscina Mirabilis, L’Acquedotto di Capodimonte, il Cimitero di Fuorigrotta e L’Ospedale San Gennaro.

Che dire? Se si studiano con attenzione alcune di queste location usate in Solo solo fantasmi, ci si accorge che, tra monumenti storici, posti perfetti per una storia di fantasmi (il Cimitero), Vie importanti della città, sono stati scelti tutti posti molto significativi per un racconto simile che, proprio grazie alla sceneggiatura, all’interno del lungometraggio vivono di luce propria.

Cosa si mangia a Napoli?

È ora l’occasione di scoprire alcuni piatti tipici proprio della location principale di Sono solo fantasmi, Napoli che, proprio sul piano culinario, rappresenta una delle eccellenze del nostro paesi nonché una delle tappe fisse per gli amanti del buon cibo. Cominciamo con la classica Pizza che non ha bisogno di presentazioni e che è diventata un simbolo dell’italianità. Nella città è possibile mangiarla in diverse versioni e oltre alla classica è possibile mangiarla fritta, ma anche a portafoglio ovvero in un formato ridotto che consente di piegarla e mangiarla comodamente in qualche boccone. Un altro simbolo della cucina locale è il classico Ragù napoletano che, a differenza degli altri ragù regionali, ha diverse particolarità.

In primis, per realizzarlo, bisogna usare dei particolari tagli di carne, nel dettaglio la locena (una parte del manzo che si trova tra la punta di petto e la clavicola) arrotolata in brasciuole ripiene di cacio, prezzemolo, aglio, uvette e legate con lo spago, la gallinella (sovracoscia di maiale) e le le tracchiulelle (costine). Dopo aver fatto un soffritto, si lascia andare la passata di pomodoro con la carne rosolata (rigorosamente tagliata in pezzi grossi) per almeno 6 ore. Napoli, essendo una città marinara, è anche la patria del Cuoppo di mare, ovvero un cartoccio a forma di cono che viene riempito di prelibatezze marine fritte (ma esiste anche la versione di terra).

Chiudiamo la nostra carrellata culinaria napoletana con un prodotto tipico del periodo pasquale che è diventato un’importante standard per l’Italia tutta: stiamo parlando, ovviamente, del Casatiello. Si tratta di un rustico che solitamente viene preparato nel Sabato Santo e che viene portato avanti fino a Pasquetta con una forma che ricorda la Corona di spine di Gesù. Per quanto gli ingredienti, abbiamo un impasto fatto con lo strutto, con un ripieno che coinvolge provola, salame piccante, prosciutto e uovo. Una prelibatezza incredibile, che però è pure piuttosto difficile da digerire.

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