Rido perché ti amo: il cast ci spiega perché “si cresce solo restando bambini” [VIDEO]
Paolo Ruffini scrive, dirige e interpreta Rido perché ti amo insieme a Nicola Nocella, Greg, Daphne Scoccia e tanti altri. Incontro stampa con il cast del film, in uscita nelle sale italiane il 6 luglio 2023.
Paolo Ruffini ci tiene a far sapere una cosa al pubblico italiano, cioè che fino a settembre tutti i film italiani ed europei al cinema costano solo 3,50 euro – l’iniziativa si chiama Cinema Revolution – il resto lo copre lo Stato. Vale anche per Rido perché ti amo, in sala dal 6 luglio 2023 distribuito da Medusa Film. Paolo Ruffini lo dirige, lo interpreta e lo ha pure scritto. Niente male. Di base, commedia romantica dai toni favolistici, allergica al cinismo e piena zeppa di citazioni cinefile. Se chiedete al regista-attore-autore qual è la molla che lo ha spinto a fare il film, vi risponderà così. “Non mi commuovo per un film italiano da tanto tempo, è come se il nostro cinema avesse vergogna di piangere. Spostando l’attenzione al personaggio che interpreto – gestisce un videonoleggio – lui il film lo inserirebbe nel reparto commedie romantiche”.
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Nicola Nocella il film lo ha scritto, insieme al suo regista, a Francesca Romana Massaro e al compianto Max Croci. Nel film è Leopoldo, il protagonista, Maestro pasticciere che dovrà ricordarsi del bambino che era e delle promesse di un tempo, per recuperare l’amore perduto. “Il nostro film è pieno di riferimenti al cinema italiano di ieri, dal Ciclone a Francesco Nuti ad altre rom-com; per gli stranieri penso a diverse commedie francesi e anche a Love Actually. Il guizzo di Rido perché ti amo è fare in modo che il personaggio figo, interpretato da Paolo, non sia al centro della scena, piuttosto l’amico del protagonista obeso”. A interpretare Amanda c’è Barbara Venturato, che svela molto dell’anima del racconto. “I personaggi hanno tutti una loro forza di fondo, all’interno di un film che è un piccolo viaggio verso grandi temi. Ognuno insegue la propria stella. E si può crescere solo restando bambini”.
Rido perché ti amo: le virtù dei tatuaggi, i pregi di un cast corale e il segreto delle risate per amore. L’intervista video a Paolo Ruffini e Daphne Scoccia
Il titolo del film, la risposta a una domanda molto precisa, è una faccenda curiosa, se ne è accorto anche Paolo Ruffini. “Si ride di fronte alla persona amata, di fronte all’amore, questa è una cosa che mi hanno detto spesso. Perché si ride? Si ride di fronte alla consapevolezza, alla realizzazione del sentimento”. A Daphne Scoccia sta molto a cuore il suo personaggio, che si chiama Samantha ed è una tatuatrice dal passato misterioso. “Mi piace l’idea di fare del corpo un diario, con i tatuaggi e le cicatrici che rappresentano e raccontano la tua vita. Si soffre, ma per arrivare alla felicità inevitabilmente bisogna soffrire. E questo ti fa crescere umanamente ed emotivamente”. La sfida di Rido perché ti amo è far coesistere la vicenda principale, l’amore a ostacoli di Amanda e Leopoldo, con le piccole grandi avventure dei non protagonisti, il mosaico umano, coloratissimo e molto variopinto della Piazza, così si chiama lo sfondo del film.
Tra questi c’è anche Cipriano, il cartolaio interpretato da Greg (in realtà si chiama Claudio Gregori). Gli piace molto il film, una boccata d’aria fresca, perché “non ci sono chat, Multiverso, coming out, storie di famiglia”. Quello che c’è, nel film, è la Piazza e i suoi abitanti. Un’umanità molto variegata. “Quando si racconta la vita in un paese, sono molti i personaggi ricorrenti: il saggio, l’intellettuale, il matto, l’eremita. Il mio cartolaio, non si sa da dove venga, è ancorato al passato. Dal negozio dispensa consigli quasi fosse un vecchio saggio”. La carrellata di caratteri fuori dal comune prosegue con Herbert Ballerina. Nel film è Gigi, un personaggio, una citazione ambulante. “Io sono il bello del paese! Il mio personaggio chiede continuamente a Nicola Nocella se ha preparato la zuppa inglese, un po’ come quello del film di Pieraccioni, che chiedeva sempre: ce l’hai il gratta e vinci?”.
Rido perché ti amo: l’intervista video a Herbert Ballerina, Barbara Venturato, Nicola Nocella e Greg
Grato al suo regista, Herbert Ballerina, lo è perché “trova sempre il modo di intrufolarmi nei suoi film, adesso ci si è messo anche Nicola! Sono felice di aver fatto parte di una storia così carica d’amore per il cinema, nonostante la piccola parte. Ma ora c’è bisogno di uno spinotto (testuale, ndr), dedicato al mio personaggio!”. Accanto ad Amanda, a gestire la sua infelicità sentimentale, c’è Claudia Campolongo. “In un film pieno d’amore, il compito di Claudia, il mio personaggio, è stare accanto ad Amanda e proteggerla. Alla fine capisco che la sua felicità è con Leopoldo”. La ricchezza del cast di Rido perché ti amo si riflette in alcuni dei nomi di contorno, autentica aristocrazia dello spettacolo italiano come Loretta Goggi e Enzo Garinei, scomparso nel 2022 e di cui Paolo Ruffini dice “è stato il suo ultimo ruolo cinematografico, non credo abbia fatto più niente dopo”.
Un film pieno di citazioni, che parte da una sceneggiatura di Max Croci e poi diventa altro, un film di Paolo Ruffini
A proposito dell’universo di rimandi cinefili e citazioni che animano il racconto di Rido perché ti amo, ce n’è uno in particolare che sta a cuore a Paolo Ruffini. “L’inizio del film, il modo con cui ci avviciniamo al misterioso paesino lombardo che è lo sfondo della storia, ricorda da vicino quello di un film degli anni ’80, diretto da Joe Dante e con Tom Hanks, che si chiamava L’erba del vicino”. Quanto alla morale di questa curiosa favola romantica, si tratta di “rendere felice il bambino dentro di noi. Non si può non amare”. A questo punto la discussione si sposta sul privato, sul personale del cast.
Ma gli attori e le attrici di Rido perché ti amo, sono stati all’altezza delle promesse e delle aspettative del loro io bambino, o hanno tergiversato come i protagonisti? Comincia a rispondere Paolo Ruffini. “Ho fatto delle promesse, ho tentato anche di mantenerle, perché voglio che il mio io bambino sia felice”. Nicola Nocella è lapidario. “Io,no!”. Barbara Venturato. “Non saprei, sono un po’ a metà strada”. Herbert Ballerina biasima “la mia pigrizia, io cerco di non fare promesse”. Greg, invece, “fondamentalmente, sì”. Daphne Scoccia argomenta. “Sì e no, faccio promesse e ci credo pure, quando le faccio. Molte però le perdo per strada, soprattutto quelle nei confronti di me stessa. La bambina che ero vorrebbe pure abbracciarmi, ma è un po’ incazzata”. Ecco qui sotto video della nostra intervista con Paolo Ruffini e Daphne Scoccia.
La coralità di Rido perché ti amo è una virtù per Nicola Nocella, al punto che “ogni volta che parlo del film non lo faccio mai al singolare”. Quanto alla preparazione per il personaggio, ci svela un segreto. “Non lo andate a raccontare in giro, ma ho trascorso due giorni a Padova nell’atelier di Luigi Biasetto, tutte le cose fighette che mi sentite dire nel film le ho prese da lui. Paolo mi ha nutrito con il badile per il film, sono arrivato a pesare 145 chili! L’idea era di combinare, per Leopoldo, la fisicità di Cannavacciuolo e il caratteraccio di Gordon Ramsay. Non dimentichiamoci dei riferimenti disneyani, penso a Ratatouille. Nel film tra l’altro credo di aver girato la scena più violenta della mia carriera: è quando getto un vassoio pieno di bignè di fronte a una spaventata Barbara Venturato”. L’inclusione del sous chef Federico, lo interpreta Simone Brescianini, attore affetto da sindrome di Down, per Paolo Ruffini è una cosa logica e giusta, “è la mia idea di inclusione, la Disney pure si è mossa in questo senso. Poi lui nel film lascia Leopoldo e apre una sua pasticceria, un po’ chiude il cerchio”.
La canzone del film l’ha scritta Giuliano Sangiorgi per la voce di Malika Ayane che, spiega Paolo Ruffini “fa anche un piccola parte, proprio sul finale, da fatina. La sceneggiatura di Rido perché ti amo nasce da un’idea di Max Croci (soggetto insieme a Marina Scirocco, ndr). Quando sono subentrato, ho deciso di avvicinare il film alle mie corde senza però perdere la magia, l’incanto, delle sue commedie romantiche. Quanto alle previsioni d’incasso, ci confronteremo con gli altri colleghi e faremo un calcolo. Quello che verrà lo accoglieremo con meraviglia. Abbiamo una distribuzione forte e aspettative minori di The Flash, che non sta andando troppo bene. Poi, che volete, veniamo dopo Indiana Jones e prima di Mission Impossible!”. Nicola Nocella lancia una sfida personalissima all’universo Transformers “io, rispetto a Optimus Prime, ho il punto a favore del tonnellaggio. Una cosa bella del film” conclude “è che Paolo ha fatto lunghi provini, altro che self tape. Nella maggior parte dei film italiani, potresti prendere il primo tempo di uno e aggiungerci il secondo di un altro, tanto a recitare sono sempre gli stessi. Qui il cast è variegato sul serio”.