I (tiepidi) primi incassi di Indiana Jones e il quadrante del destino
Indiana Jones e il quadrante del destino ha incassato 70 milioni di dollari al botteghino internazionale.
Il primo weekend al cinema di Indiana Jones e il quadrante del destino è stato inaugurato da tiepide, ma incoraggianti, cifre. Il film della Disney con l’archeologo di Harrison Ford ha raggiunto il primo posto nelle classifiche dei box office, incassando in patria ben 60 milioni di dollari. In Italia il film diretto da James Mangold – uscito il 28 giugno – ha incassato poco più di 2 milioni di euro.
Si tratta di una discreta quantità di denaro per un tentpole rivolto a un pubblico prettamente più nostalgico, ma molto modesta se si pensa agli sforzi economici per realizzarlo e commercializzarlo. Il quinto capitolo di Indiana Jones è infatti uno dei film più costosi di sempre e, prima della commercializzazione, è costato 295 milioni di dollari. Ci vorrà un’impresa eroica, che metterà alla prova anche una leggenda intramontabile come Indiana Jones, affinché il quinto capitolo del franchise diventi redditizio.
Indiana Jones e il quadrante del destino ha incassato 70 milioni di dollari al botteghino internazionale, per un inizio globale di 130 milioni di dollari. Il film finale della saga ideata da Steven Spielberg non si è avvicinato al suo predecessore, Il regno del teschio di cristallo del 2008, arrivato nelle sale 15 anni fa con 100 milioni di dollari.
Del nuovo Indiana Jones sono tiepide anche le reazioni di critica e pubblico, con quest’ultimo un po’ più benevolo nei confronti della pellicola in cui Harrison Ford dice definitivamente addio al suo personaggio più iconico.
Indiana Jones e il quadrante del destino ha ottenuto un CinemaScore B+ e una valutazione positiva del 68% sul noto sito Rotten Tomatoes, che è sufficiente per venir considerato “Fresh”, ma non abbastanza per ottenere il badge “Certified Fresh” del sito. Il pubblico è stato più magnanimo, assegnandoli un punteggio positivo dell’89%.
Leggi anche Indiana Jones e il Quadrante del Destino: recensione dell’ultimo capitolo della saga