Stories from the sea: recensione del documentario di Jola Wieczorek

Il documentario di Jola Wieczorek in concorso alla 18esima edizione del Sole Luna Doc Film Festival racconta tre vite legate al Mar Mediterraneo

C’è chi viaggia per dimenticare o forse solo per ricordare, chi lo fa per spirito di avventura e chi invece come scelta di vita: Stories from the sea di Jola Wieczorek, in concorso alla 18esima edizione del Sole Luna Doc Film Festival, racconta le storie di tre donne diverse a bordo di tre imbarcazioni per le quali il Mar Mediterraneo è luogo di desiderio, luogo di lavoro, o scenario di incontri umani.

Stories from the sea – Tre storie unite dal Mar Mediterraneo

Stories from the sea, cinematographe.it

Jessica segue le orme dello zio che lavorava su una nave da crociera MS ,decidendo navigare su una nave mercantile sulla quale ha già attraversato il Mediterraneo ben 30 volte; l’anziana Amparo da anni viaggia da sola su una nave da crociera dopo la morte del suo secondo marito affetto da Alzheimer; la terza protagonista insieme a un gruppo di persone provenienti dai quattro continenti intraprende un’avventura culturale sul Mediterraneo senza una meta, prendendosi soltanto il tempo, quello che spesso manca sulla terraferma.

Solitudine, ricordi, compagnia, sogni e speranze, ad unire tre persone diverse per età, formazione e nazionalità è il mare, quelle onde che diventano la colonna sonora di un documentario in cui Jola Wieczorek indaga su queste vite mantenendo la giusta distanza, seguendo le protagoniste in silenzio, mostrandole nella loro quotidianità sul mare.

Jessica è un’apprendista su una nave mercantile, dove ha trascorso nove mesi di fila imparando i trucchi del mestiere, impegnandosi, faticando duramente, in compagnia solo dell’equipaggio, videochiamando la madre appena possibile. Amparo, è un’anziana vedova entusiasta nonostante la malinconia che l’accompagna dopo la morte del marito, verso il quale intuiamo vada il suo pensiero ogni volta che osserva in silenzio il mare sconfinato davanti a lei. Mentre i giovani a bordo dei due velieri che non hanno una meta fissa, immaginano un nuovo modo di vivere senza divisioni razziali, nazionali, religiose o etniche che nella loro esperienza sembra realizzabile solo a bordo di quelle imbarcazioni, sul mare, lontano dalla “vita reale” dove le differenze diventano abissali, ostacoli verso la conoscenza e l’accettazione senza preconcetti dell’altro.

Stories from the sea: conclusione e valutazione

Stories from the sea, cinematographe.it

Per anni il mare è stato raccontato attraverso figure maschili, marinai, capitani, fieri navigatori, eppure come viene spiegato in Stories from the sea, “le donne sono sempre state parte integrante del mondo marino, chi cuciva le reti, chi puliva e vendeva il pesce, ma non in barca”. Un divario che oggi sembra superato ma che come in ogni settore della nostra società per le donne ancora c’è molta strada da fare. Jola Wieczorek ci mostra tre donne alle prese con il mare, chi calcola le rotte, chi guida il timone e ammaina le vele, o chi semplicemente, come Amparo, sceglie di viverlo per lungo tempo come turista, tra gli anziani come lei che viaggiano in crociera per non sentirsi soli, per divertirsi, per riflettere, per rilassarsi dopo una vita di lavoro.

La regista segue le protagoniste non giudicandole ma lasciando loro la possibilità di raccontarsi a modo loro ponendo un ponte tra le tre che non si incontreranno mai costituito da quel Mar Mediterraneo che, come lei stessa scrive “ha da sempre un ruolo fondamentale nel nostro mondo, ogni giorno e ogni notte è attraversato, sfruttato, apprezzato, temuto e amato. Le onde incessanti e gli orizzonti lontani sono elementi che uniscono le protagoniste, indipendentemente dal motivo che le spinge a prendere il mare”.

Regia - 4
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3
Sonoro - 3
Emozione - 2

3