Pupi Avati imita Edwige Fenech e svela il suo lato più intimo “mi sono voluto un bene dell’anima” [VIDEO]
Pupi Avati è un grande! Dal ricordo di Alberto Sordi all'esilarante imitazione di Edwige Fenech (che potete vedere nel video), fino alla dichiarazione che commuove tutti.
Durante la rassegna Alberto Sordi Family Award 2023, ideata dal giornalista e conduttore radiotelevisivo Rai Igor Righetti (cugino del grande Alberto Sordi) sono state premiate tantissime personalità del mondo cinematografico, tra cui l’inimitabile Pupi Avati, regista e produttore cinematografico, protagonista di un racconto che ha fatto sorridere tutti, ricordandoci ancora una volta che ciò che più si ama dell’autore bolognese, oltre alle sue pellicole, è proprio quel modo di fare bagnato di umiltà e ironia, quello che lo delinea anche e soprattutto come un grande uomo!
Chiamato sul palco per ritirare il suo premio (un bassorilievo dorato rappresentante il vigile Otello Celletti, interpretato da Alberto Sordi nel 1960) Pupi Avati ha svelato un aneddoto inerente il suo ultimo film, La quattordicesima domenica del tempo ordinario. Nello specifico il regista ha raccontato la telefonata con Edwige Fenech, che nel film interpreta la versione adulta di Sandra. Avati ne ha imitato la voce, facendo sorridere il pubblico in sala e svelando, infine, “quanto sia bello dare gioia”, continuando a dare la sua “lezione”, la “lezione di un vecchio”, dice: “è molto più bello dare gioia che ricevere gioia”.
Durante la premiazione, prima di lanciarsi nel divertente racconto per cui vi proponiamo il video di seguito, Pupi Avati ha condiviso il suo ricordo di Alberto Sordi, che ha definito uno dei più grandi interpreti del dopoguerra, del quale dice di averne sempre apprezzato l’umiltà e il modo in cui “ha saputo coniugare tutti i generi. […] Come tutti gli attori comici aveva questa vena malinconica“, dice il regista e aggiunge: “L’attore comico sa anche essere un attore drammatico ma viceversa no, forse l’unico che c’è riuscito è Vittorio Gassman”.
Pupi Avati svela come si sente davvero: “Ma chi è quel vecchio? […] Il mio cuore è altrove”
Commovente la condivisione intima che Avati fa al pubblico del Gran Teatro Alberto Sordi, all’interno del MagicLand: “Intellettualmente sono rimasto un diciassettenne, invece adesso mi alzo, il tempo di raggiungere il bagno, mi vedo e mi scopro vecchio”. A tal proposito l’autore dice di essersi visto in una replica in TV, specificando che non ama rivedersi, ma quella volta mancava poco alla sua apparizione sul piccolo schermo e così ha deciso di aspettare. La reazione che ha avuto, però, ha intenerito se stesso e soprattutto il pubblico: “Mi sono visto e ho detto ‘ma chi è quel vecchio? Chi è quel vecchio, che parla con una voce da vecchio’ (dice imitando il suo biascicare). Mi sono commosso, intenerito, mi sono voluto un bene dell’anima […] Ho capito chi sono io in questo momento agli occhi degli altri, mentre vi garantisco che dentro di me sono un altro, sono un diciassettenne. Il mio cuore è altrove!“