Untold: Johnny Football – biografia, carriera e vita privata di Johnn Manziel, protagonista del documentario Netflix
Una delle più folgoranti meteore degli ultimi anni viene raccontata in un documentario esclusivo su Netflix.
Nel recente periodo Netflix ha guadagnato parecchi consensi per i documentari rilasciati sulla piattaforma. Per gli amanti dello sport (e i semplici curiosi) è disponibile da oggi Untold – Johnny Football, un racconto genuino e sincero dell’ascesa e della caduta di John Manziel. Come racconta lui stesso, durante il periodo di massima fama ha portato in scena un alter ego, perché si è sempre divertito. Tuttavia, così come i compensi aumentano, così lo fanno i problemi. Con il passare del tempo si rende conto di quanto sia difficile gestire la notorietà. Con il contributo delle persone che lo hanno conosciuto, il servizio on demand ricostruisce gli accadimenti dietro le quinte, mentre scoppiavano gli scandali. Ma andiamo a conoscere meglio Johnny Football, l’uomo al centro delle vicende, passando dalla carriera alla vita privata.
La biografia, la carriera e la vita privata di Johnny Football
Jonathan Paul Manziel, nato il 6 dicembre 1992 a Tyler, negli Stati Uniti, si mette inizialmente in mostra tra le fila del Texas A&M University. Dopo una partenza in sordina, riceve la sua grande occasione come quarterback titolare, al posto di Ryan Tannehill, dichiaratosi eleggibile per il Draft NFL 2012. Compiuto il debutto contro i Florida Gatos, sale alle cronache grazie alla spettacolare prestazione al cospetto di Arkansas. Batte allora il record di Archie Manning imbattuto da ben 43 anni per yard totali guadagnate in attacco.
I fan e gli addetti ai lavori capiscono di avere davanti un vero talento, da tener d’occhio in ottica futura. Che abbia la stoffa del campione lo conferma contro Louisiana Tech, dove riscrive il suo stesso primato. Poi arriva il sorprendente exploit ai danni di Alabama, la compagine numero uno del ranking: Johnny Football lascia ancora una volta il segno. Alla conclusione del campionato si aggiudica l’Heisman Trophy, il premio più prestigioso in ambito universitario: nessuno nei 78 anni precedenti lo aveva conquistato da matricola.
Il 2013 parte sotto cattive avvisaglie, con un piccolo scandalo che lo riguarda: trapela, infatti, la voce secondo cui avrebbe firmato degli autografi in cambio di denaro, violando il regolamento. Alla fine, il caso si sgonfia dopo aver accertato che non aveva ricevuto nessun corrispettivo. Il temperamento sopra le righe che lo avrebbe segnato per il resto della sua carriera comincia, però, a intravedersi.
L’8 gennaio 2014 Johnny Football si dichiara eleggibile al Draft NFL e viene reclutato dai Cleveland Browns. Nella stagione inaugurale fatica, comunque, a incidere. Dato in ballottaggio con il veterano Brian Hoyer, non riesce mai a dimostrare ciò di cui è veramente capace. L’anno seguente sembra imporsi, superando il neoarrivato Josh McCown nelle gerarchie. Quindi, arriva l’ennesimo passo falso, in grado di segnarlo definitivamente. Finito solo da qualche mese un ciclo di terapia per la dipendenza da sostanze alcoliche, salta fuori un filmato che lo ritrae mentre tiene una condotta inappropriata a una festa. Cleveland decide, così, di sospenderlo.
Al rientro, Johnny English ha un moto d’orgoglio: rieletto titolare, contribuisce nell’affermazione sui 49ers, terminando una striscia di sette sconfitte consecutive. Ciononostante, i precedenti errori fuori dal campo spingono la società a svincolarlo e per in due anni successivi non riesce a trovare nessuna franchigia disposta a concedergli una chance. Da lì un continuo peregrinare tra la CFL e la AAL, senza mai avere l’opportunità di redimersi. In questo lungo girovagare è stato anche sposato per un anno con la modella Breana Tiesi, lasciata nel 2021. Oggi veste la maglia degli Zappers nella FCF.