Intervista a Lorenzo Tomio, compositore della colonna sonora di Leoni

Lorenzo Tomio vive di musica. Viene da Treviso e abita a Roma. Con il film Leoni diretto da Pietro Parolin ha fatto il suo debutto come compositore di colonne sonore nel cinema più commerciale e di genere. Leoni, in sala dal 5 febbraio in Veneto e dal 12 Febbraio nel resto d’Italia, è una fiaba per adulti. La storia di un leone ferito che pian piano ritrova la sua forza. Protagonisti assoluti dello schermo sono Neri Marcorè nei panni di Gualtiero Cecchin, uomo benestante e immaturo, e Piera degli Esposti che interpreta Mara, la madre, una donna di potere legata ai beni materiali.
Lorenzo ha composto la colonna sonora del film rendendolo più commedia, sdrammatizzando scene e temi ben noti alla nostra società, quali: raccomandazioni, infiltrazione mafiosa, corruzione ecclesiastica e politica.
Ho incontrato Lorenzo Tomio per un caffè ed abbiamo fatto una piacevole chiacchierata che riporto di seguito.

Come è avvenuto l’incontro con Parolin, regista di Leoni?

È successo molto casualmente. Io ho fatto un breve corso di aggiornamento al Centro Sperimentale di Cinematografia sulla musica da film. Da lì sono entrato in contatto con i ragazzi che stavano preparando i diplomi di fine triennio. Ho lavorato con due di loro che sono registi ed ho realizzato le musiche per i loro cortometraggi. Da qui sono entrato in contatto con la produzione. Nel senso che i corti sono stati prodotti dalla CSC Production, un organismo interno al Centro Sperimentale. Sapendo che avevano finito di girare Leoni ho chiesto alla produzione se potevo inviare alcuni provini al regista. Dopo un po’ di tempo ci siamo visti e sentiti e mi ha chiesto tre provini specifici su alcune scene e abbiamo iniziato a collaborare.

Dopo due film di animazione, Leoni è il primo lungometraggio di genere a cui ha lavorato.
Le musiche ricordano le grandi commedie francesi ed hanno un qualcosa di felliniano.

Sicuramente si! Sono partito dal montato e quindi ho saltato la fase del leggere la sceneggiatura e scrivere temi sulla psicologia di un personaggio. Per Leoni l’idea che il regista e montatore avevano era legata al surreale. Avevano usato come musica d’appoggio, tra le altre, Reality di Garrone e quindi io avevo quel riferimento all’inizio. In realtà poi siamo andati da tutt’altra parte, in primis per la ricerca di un ritmo più vivo del film. Di stile francese secondo me c’è il brano in stile Manouche per l’inseguimento, quello è stato casuale. Volevo un cosa ritmica ma che non fosse troppo chiassosa, ritornare un po’ indietro musicalmente a metà ‘900. Mentre l’idea di Reality torna sul tema della famiglia Cecchin che è quello che accompagna in molte scene il personaggio di Mara, interpretata da Piera Degli Esposti.

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Preferisci comporre e lavorare per il teatro o per il cinema?

Non ti so dire se mi interessi più il teatro o il cinema. A teatro le cose per me finiscono praticamente subito. Nel senso che ho rapporto principalmente con il regista. Anche se di solito seguo lo spettacolo perché mando io le tracce e le sistemo dal vivo per rispettare i tempi giusti. Mentre nel cinema sto legando di più con le persone.

Ti sei esibito in città come New York e Boston e in Festival molto importanti. Preferisci comporre o esibirti?

È difficile la risposta. Non potrei fare a meno di nessuna delle due perché nasco come musicista. Che sia autore o esecutore, la materia musica è importante. Non saprei scegliere. In quest’ultimo anno sto  lavorando più come compositore. È anche vero che in tutte le cose che faccio suono anche! In Leoni ho suonato chitarra, basso e altro, e poi ho registrato. Per me è indispensabile lavorare con gli strumenti. Non riesco a pensare di fare una cosa e di farla suonare soltanto al computer! Mi piace mettere le mani sulla materia. Dopo di ché, nell’idea dell’esecutore c’è la cosa bella dell’andare in giro a suonare. Nell’ultimo anno ho girato di più in Europa sia con il teatro che con i concerti. Sono stato in Polonia, a Belgrado, in Norvegia… Ho girato a zonzo ed è bello. Stacchi, conosci gente nuova e quando torni hai ancor più voglia di fare.

Se ti chiedessi: di quale film avresti voluto comporre la colonna sonora e dire “l’ho fatta io”?

Due colonne sonore che mi sono piaciute moltissimo sono, di film recenti, quella di Up e di Ratatuille. Si tratta di due film d’animazione ma per tutti, anche per adulti. Sono sviluppati discorsi musicali che potrebbero star bene anche su altri film più seri, anche su lavori di Woody Allen. Dopo di ché, non posso nascondere il mio amore per le musiche di Star Wars. Mi sono innamorato di questo quando ho cominciato!

Come e quando hai iniziato a comporre musiche?

Ho studiato in conservatorio e durante il periodo universitario ho continuato a coltivare la passione per la musica pur essendo iscritto a Ingegneria Informatica. Nel momento in cui ho finito l’Università dovevo scegliere. Ho chiesto un po’ di pareri a docenti e alcuni mi hanno detto di lasciare stare la musica. Io non ho dato retta a questi consigli ed ora sono qui. Poi ho studiato un po’ di composizione, per quasi cinque anni. Ad un certo punto in conservatorio mi ero un po’ stancato e c’era il rischio che di lì a poco non avessi più voglia di scrivere musica ed ho chiuso il capitolo non terminando il percorso di composizione che ha la durata di dieci anni. Da lì, ho cominciato a lavorare, prima per i cartoni animati e poi pian pianino con altre realtà.

Hai un progetto nuovo al quale stai lavorando?

Finito Leoni, che è stato un progetto grosso, ci sono alcune cose. Ancora nulla di definito e di chiaro. Ho in cantiere un paio di cortometraggi e sto chiacchierando con un regista con cui ho lavorato un po’ di tempo fa. E poi sto lavorando ad un progetto figo, non molto commerciale. Si tratta della rimusicazione dei corti di Méliès che farò con Roberto Durante e Vittorio Demarin dal vivo a Treviso il 6 marzo.

Per ascoltare la colonna sonora di Leoni: https://soundcloud.com/lorenzotomio/sets/leoni-tracce