Al posto tuo: recensione del film di Max Croci con Luca Argentero
Max Croci torna dietro alla macchina da presa con Al posto tuo, una nuova commedia che segue il recente successo di Poli Opposti (QUI la nostra recensione). Affiancando al fedele protagonista Luca Argentero la verve umoristica di Stefano Fresi, il regista confeziona un film piacevole e divertente che – partendo dalla base di una buona sceneggiatura (a cura di Umberto Marino e Massimo Di Nicola) – gode del prezioso coronamento della profonda sintonia fra gli attori.
La trama di Al posto tuo (QUI l’intervista ai protagonisti) è semplice, ispirata dalla passione di Max Croci per i “buddy movie”, in cui due antagonisti finiscono per diventare partner, se non amici. Il film vede al centro delle vicende narrate le vicissitudini di Luca Molteni (Luca Argentero) e Rocco Fontana (Stefano Fresi), un architetto e un geometra esperti nel design di sanitari. Quando le loro aziende sono sull’orlo della fusione, la nuova dirigenza annuncia loro che la nuova ditta prevede un solo posto da responsabile.
Luca e Rocco – opposti caratteriali e fisici (l’uno “rigido” tombeur de femmes ossessionato dalla forma fisica, l’altro “morbido” marito e papà di tre bambini) – sembrano incarnare il perfetto mix per decretare il successo della nuova impresa e vengono così sfidati a vestire l’uno i panni dell’altro per una settimana, scambiandosi casa e famiglia e impegnandosi, durante questo tempo, ad ideare una linea di lusso commissionata da un importante acquirente giapponese…chi conquisterà l’ambita mansione?
Al posto tuo: c’è sempre qualcosa da imparare a mettersi nei panni di un altro
Al posto tuo – pur con qualche gag meno riuscita dell’altra – ha il pregio di presentare numerose situazioni e battute che strappano sorrisi e risate sincere, offrendo allo spettatore il piacere di una commedia in cui si nota la profonda sintonia e comunione di intenti fra cast e staff tecnico. Tutto ruota attorno alla paradossale diversità fra i protagonisti, obbligati ad adattarsi a stili di vita talmente differenti dal proprio da mettere in risalto – in modo a tratti esilarante – l’impossibile (o quasi) collisione fra i due mondi.
Max Croci conferma l’abilità nel caratterizzare i suoi personaggi e nel creare situazioni che – nella semplicità della narrazione alla base – risultano originali e divertenti. In Al posto tuo lo scontro fra antipodi, reso romanticamente nel patinato Poli Opposti, si evolve puntando i riflettori su una realtà meno glamour e prototipi, maschili e femminili, sapientemente enfatizzati per metterne in risalto il lato umoristico.
In particolare risulta azzeccato e funzionale il personaggio della volitiva moglie di Rocco, Claudia (Ambra Angiolini), cartina tornasole in grado di mettere in evidenza non solo i limiti dei due antagonisti maschili, ma anche le loro qualità più o meno nascoste, che solo l’amore ed una conoscenza approfondita possono evidenziare, in barba all’apparenza.
Un “buona la seconda” per questa nuova prova del regista, che ha però la sostanziale debolezza di riproporre alcuni attori in ruoli davvero molto simili rispetto a quelli del film di esordio (in particolare Luca Argentero e Grazia Schiavo) e di forzarne altri all’interno di abusati cliché, scivolando verso un finale che, pur partendo da un intreccio diverso, ripropone anche un simile meccanismo di “redenzione” e risoluzione rispetto a Poli Opposti.
Al posto tuo risulta quindi una conferma del talento di Croci, dal quale però ci si aspetta adesso un salto di qualità all’insegna di un maggior rischio nel raccontare qualcosa di diverso.
Il film vi aspetta al cinema distribuito da 01 Distribuition; nel cast anche Serena Rossi, Carolina Poccioni, Marco Todisco, Giulietta Rebeggiani, Gualtiero Burzi, Pia Lanciotti, Giulia Greco, Nicola Stravalaci, Roberta Mengozzi, Angela Melillo, Riccardo Mandolini e con la partecipazione di Fioretta Mari.