Notting Hill: recensione
Dalla penna dello sceneggiatore Richard Curtis nasce Notting Hill, commedia sentimentale diretta da Roger Michell, nel 1999. Il film, ben accolto da pubblico e critica, vinse tre Empire Awards e ottenne altrettante nomination ai Golden Globe, nel 2000.
R.Curtiz racconta cosi come è nata l’idea del film:
Qualche volta mi domando come sarebbe se mi presentassi a casa dei miei amici, dove di solito ceno una volta a settimana, con la persona più famosa del momento, Madonna o chiunque altro. Tutto è nato da lì. Come avrebbero reagito i miei amici? Chi proverebbe ad essere fico? Come sarebbe passata la cena? Che cosa avrebbero detto poi?
Notting Hill, nonostante sono passati tanti anni dall’uscita del film nelle sale, continua ad emozionare i più romantici, appassionati del genere sentimentale, e a far sognare. Impossibile non proporre la pellicola di Michell nel giorno di San Valentino.
La storia di un incontro surreale che cambia due vite: quella di una star del cinema, Anna Scott, interpretata da Julia Roberts e quella di William, un semplice libraio, interpretato da Hugh Grant, impacciato quando si tratta di affrontare l’amore. Il negozio del protagonista, specializzato in libri sui viaggi, si trova nel quartiere londinese di Notting Hill, da cui il film prende il titolo. E’ proprio qui che William vede per la prima volta Anna, venuta a compare un libro sulla Turchia.
I primi minuti del film ci introducono nel mondo di Anna, tra red carpet e copertine di giornali. Le immagini della star scorrono sulle note di She di Elvis Costello, vocalità calda e avvolgente che fin da subito ci immerge in un atmosfera romantica e sognate.
La musica si interrompe e ascoltiamo la voce di William che ci racconta del quartiere dove lavora e vive, dividendo un piccolo e incasinato appartamento con un coinquilino bizzarro di nome Spike (Rhys Ifans).
Naturalmente ho visto i suoi film e l’ho sempre trovata, bè…favolosa. Però ecco, milioni e milioni di anni luce lontana dal mondo in cui vivo, che sarebbe qui, Notting Hill, il mio angolo di Londra preferito. C’è il mercato, dove nei giorni feriali si vende ogni genere di frutta e verdura noto all’uomo. La bottega del tatuaggio, con fuori un tizio che si è ubriacato e ora non ricorda perché si è fatto incidere “Sono pazzo di Ken”. I parrucchieri radicali, dove tutti quelli che escano sembrano una delle Spice Girl versione i capelli sono miei e me li gestisco io. E poi all’improvviso è il fine settimana, dall’alba centinaia di bancarelle sbucano fuori dal nulla, affollando Portobello Road fino a Notting Hill Gate e dovunque guardi, migliaia di persone comprano milioni di oggetti di antiquariato, alcuni autentici altri…non proprio autentici.
I due, a partire da quel loro primo incontro in libreria, continuano a vedersi più di una volta. William invita Anna alla cena per la festa di compleanno della sorella Honey (Emma Chambers) e, quando finalmente hanno modo di starsene da soli, scavalcano il cancello di un giardino privato e passano del tempo li.
Anna si innamora della spontaneità e dell’imbranata autenticità di William, forse perché sente addosso il peso della sua immagine da diva e le manca sentirsi semplicemente una donna.
Anna (a William):Sono anche una semplice ragazza che sta di fronte a un ragazzo e gli sta chiedendo di amarla.
Mentre i giornalisti la rincorrono ovunque e invadono qualsiasi suo spazio, William prova per lei un sentimento che non ha niente a che fare con l’ammirazione. Lui la guarda perché, fin da subito, la trova bellissima e passa del tempo con lei perché desidera conoscere la vera Anna, al di fuori dei condizionamenti del set e del cinema.
Sarà comunque molto difficile per Anna e William continuare a frequentarsi, anche perché arriva a Londra il fidanzato di Anna, Jeff (Alec Baldwin), un altro attore Hollywoodiano.
Nel cast, oltre ai già nominati, figurano Hugh Bonneville, nella parte di Bernie, Emily Mortimer, la ragazza perfetta per William, Henry Goodman, il portiere del Ritz, Richard McCabe, nella parte di Tony, James Dreyfus, nel ruolo di Martin, e Gina McKee, moglie di Max,personaggio interpretato da Tim McInnerny.
Il sorriso ampio e luminoso di Julia Roberts e il fascino inglese di Hugh Grant si prestano benissimo ai personaggi che interpretato in Notting Hill. Impossibile immaginare facce diverse e altri attori nei panni di Anna e William.
Riuscirà l’amore a cancellare qualsiasi distanza tra i due e ad unire le loro vite, tanto diverse?
Regista di bella esperienza teatrale e televisiva, autore di un buon film ricavato da Jane Austen (Persuasione), Roger Michell non si muove solo sul piano romantico ma ad esso affianca uno ridanciano, animato dal coinquilino e dalla sorella di William, e un secondo meno leggero. E, sia pure nell’ambito della commedia sentimentale, dà una certa articolazione psicologica non soltanto alle figure principali ma anche alle minori fornendo una buonissima occasione a valenti attori. (Francesco Bolzoni, Avvenire, 22 ottobre 1999)