Barbie, Greta Gerwig svela i consigli che il regista di The Truman Show le ha dato
Greta Gerwig svela i consigli e l'aiuto che Peter Weir le ha dato prima di iniziare le riprese di Barbie.
Barbie è il recente lungometraggio diretto da Greta Gerwig (Piccole donne, Lady Bird) che ha portato sul grande schermo la storia di una delle bambole più famose del mondo per l’appunto Barbie, icona della Mattel.
Sono numerosi i film a cui Gerwig si è ispirata per ideare e realizzare il magico mondo di Barbie, e certamente – come da lei stessa ammesso – è evidente anche gli elementi in comune con The Truman Show (1998), celebre film con Jim Carrey diretto da Peter Weir.
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Greta Gerwig su Peter Weir: “è stato molto generoso a parlare al telefono con me“
La regista, in una recente intervista con AP News, ha svelato di aver contattato Weir per chiedergli qualche consiglio su come girare un film così realistico ma anche fantasioso come The Truman Show. Ecco le parole di Gerwig circa l’aiuto e gli input dategli dal regista.
Lui è stato molto generoso a parlare al telefono con me. Avevo questa idea di fare Barbieland come una scenografia in uno stage interno. Quello era il concetto. Ma nonostante i set cinematografici siano molto grandi, non sono comunque il mondo. Saranno piccoli. Puoi appendere le luci fino ad una certa altezza. Ci sono ovviamente parti del suo film che sono state girate su dei set, ma ci sono altre parti che non possono essere dei set perché sono troppo grandi, ma sembrano comunque un set, capisci? Perché sembra che sia un set? [Peter Weir] mi ha spiegato che loro avevano girato molte cose fuori, in questa comunità in Florida, ma comunque avevano appeso grandi luci da set interno ovunque, così da sembrare illuminato [artificialmente] anche se all’esterno. E mi ha aveva detto che aveva fatto sembrare che ci fossero 50 gradi e non mi aveva consigliato di farlo. Mi aveva detto di non farlo. Funziona [far sembrare l’ambiente artificiale], ma sarebbe da evitare trasformare un posto che è caldo, in uno ancora più caldo.
Greta Gerwig ha anche parlato del grande supporto che c’è tra registi, e l’aiutarsi a vicenda
Nella mia esperienza, i registi sono molto generosi a parlare di quello che hanno fatto e il modo in cui l’hanno fatto, e quali erano i problemi, perché alla fine sei sempre solo nel tuo film e i film sono difficili, e si ha sempre l’impressione che siano totalmente e completamente qualcosa di nuovo rispetto agli altri. Qualsiasi lezione tu abbia imparato in quella precedente, puoi usarla a volte, ma ci saranno sempre nuovi problemi. E altri registi vogliono darti la conoscenza e l’esperienza che hanno fatto e che non possono più usare perché hanno già fatto quel film. Ho avuto la medesima esperienza con Piccole Donne. Steven Spielberg è stato incredibilmente gentile con me perché lui aveva fatto Lincoln, che era ambientato nello stesso anno. Lui mi aveva dato tutte le sue ricerche, tutti i diagrammi di luci che aveva usato con il suo direttore della fotografia. Lui era tipo “ecco questo è il modo in cui l’abbiamo fatto”. Lui mi ha mostrato tutto. Anche se sei sempre da solo nel tuo sogno e nel tuo film, c’è comunque un cameratismo in questa solitudine.
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