Billy Porter sugli scioperi degli attori: “ho dovuto vendere la casa”
La star di Pose critica il CEO Disney Bob Iger per aver detto che "le richieste per un salario dignitoso non sono realistiche".
Billy Porter ha rivelato di dover vendere la sua casa, a causa degli scioperi in corso a Hollywood, per risparmiare. Porter, vincitore di un Emmy per il suo lavoro nella serie Pose, nell’intervista a Evening Standard stava promuovendo la sua carriera musicale, ma ha evitato di discutere di qualsiasi suo lavoro cinematografico e televisivo, come prevedono le regole dello sciopero della gilda degli attori.
Quando è stato sollevato l’argomento degli scioperi, Billy Porter ha svelato che deve prendere alcune misure d’emergenza per cercare di tagliare sui costi perché sono saltati vari progetti su cui avrebbe dovuto lavorare a settembre. Lo sciopero, infatti, non sembra intenzionato a finire a breve.
“Devo vendere la mia casa”, ha detto Porter. “Sì! Perché siamo in sciopero. E non so quando torneremo. La vita di un artista, fino a quando non fai tanti soldi – che io non ho ancora fatto – è ancora una questione di assegni. Avrei dovuto essere in un nuovo film e in un nuovo programma televisivo a partire da settembre. Niente di tutto ciò sta accadendo. Quindi, alla persona che ha detto ‘Li faremo morire di fame fino a quando non dovranno vendere i loro appartamenti’, sappi che mi hai già fatto morire di fame.“
Porter si riferisce a un articolo pubblicato a luglio da Deadline che citava un anonimo dirigente di Hollywood, il quale affermava che gli studi avrebbero resistito agli incontri e al trovare un accordo con gli sceneggiatori e gli attori in sciopero fino a quando non fossero falliti economicamente. “L’obiettivo finale è di trascinare la questione fino a quando i membri del sindacato inizieranno a perdere i loro appartamenti e le loro case”.
L’attore ha anche criticato il CEO della Disney Bob Iger per un’intervista del 13 luglio, rilasciata alla Sun Valley Conference, in cui ha affermato che gli scioperanti WGA e SAG-AFTRA non erano “realistici” con le loro richieste. “Non ho parole per questo, solo: vaffanculo”, ha detto Porter a proposito di Iger. “Non è utile, quindi ho tenuto la bocca chiusa. Non mi sono ancora unito perché sono così infuriato… Quando tornerò in me mi unirò ai picchetti”.