Venezia 80 – Felicità: recensione del primo film di Micaela Ramazzotti

Chioma bionda, sguardo intenso, inflessione romana; questo l’identikit di un personaggio e di un intero film in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, Felicità che vede l’esordio alla regia di Micaela Ramazzotti.

Felicità è un film amaro e controverso, che nasconde le ambiguità e i paradossi di una famiglia compressa in una quotidianità “malata”, vittima di ordinarie convenzioni e relazioni patologiche. Micaela Ramazzotti, volto tra i più noti del cinema italiano presenta il suo progetto che la vede anche come protagonista, interprete di un personaggio difficile, scomposto, contrario ai cliché di una femminilità costruita sui canoni della bellezza e della perfezione.

Felicità: affetto, manipolazione e salvezza

Desirè è una truccatrice del cinema, compagna di un regista (Sergio Rubini) molto conosciuto e apprezzato nel suo ambiente, non solo per il livello culturale che lo rappresenta nel suo lavoro, ma anche per la forza identificativa della sua ideologia politica.

In Desirè convivono due mondi: le sue origini e le sue scelte. La sua, una provenienza da una famiglia “triste”, opportunista, che specula sui problemi psichiatrici di un figlio sfruttando i “benefici” che ne derivano. Desirè è l’unica che cura i suoi disturbi, l’unica che vuole aiutare il fratello, l’unica che sembra opporsi ai due genitori anaffettivi e indifferenti, imbroglioni e superficiali nei confronti del ragazzo che vive segregato, ai limiti della decenza.

Il titolo Felicità introduce in una dimensione che gioca sull’amara ironia di un amore che dimora dentro pareti malate che appaiono come trappole, dai perimetri troppo circoscritti in una grande città, Roma. Luoghi che diventano un palcoscenico in cui vengono messi in scena i contrasti, gli intrecci, la matassa dentro la quale si dipana l’intero film. Una storia che narra l’ignoranza di un mondo fatto di misera mediocrità, di pochezza culturale, di miseria umana. 

La prima regia di Micaela Ramazzotti: una promozione per una delle interpreti più apprezzate

Felicità è un esordio cinematografico che esprime la raffinatezza narrativa di Micaela Ramazzotti, la quale invita il pubblico ad una lettura profonda, ad una riflessione su un tempo in cui l’uomo sembra dimenticare ragioni e senso degenerando in una materialità che toglie anima agli affetti.

Eppure, l’amore e soltanto l’amore può salvarci; Desirè e Claudio sono due fratelli, figli di genitori disonesti, “strozzini” per citare il film stesso, ma fortunati perché trovano accanto a loro persone migliori dei genitori che non hanno potuto scegliere.

Vi è sarcasmo, intelligente ironia che nonostante la “drammaticità” trasferiscono quel sottile umorismo che apre a volte ad un sorriso, amaro sorriso.

Felicità: valutazione e conclusione

Felicità film d’esordio come regista di Micaela Ramazzotti, riconosce la particolare bravura dell’attrice impegnata in un ruolo difficile, diverso dai ruoli dei film da lei interpretati in precedenza.

Una regia, comunque, che corrisponde alla cifra stilistica dell’attrice, che trova nei toni rochi, nella sua semplice e naturale sensualità un’interpretazione originale che si apre a contenuti sociali e ad analisi importanti.

 Scritto da Isabella Cecchi, Alessandro Guidi e Micaela Ramazzotti, Felicità è la rappresentazione di una visione egoistica, avara di un mondo che risente fortemente della decadenza sociale contemporanea.

Un film che si avvale di un cast prestigioso, Max Tortora, Anna Galiena, Matteo Olivetti, Sergio Rubini e della collaborazione di maestri della fotografia, scenografia e musica.

In concorso per la sezione Orizzonti della Mostra del Cinema di Venezia, Felicità, esordio alla regia di Micaela Ramazzotti, è disponibile in tutte le sale italiane dal 21 settembre 2023, distribuito da 01 Distribution.