Venezia 80 – Across: recensione del documentario di Irene Dorigotti
Da Venezia 80, la recensione di Across, il documentario di Irene Dorigotti che documenta un viaggio spirituale.
La regista Irene Dorigotti racconta in Across il suo viaggio fisico e spirituale alla scoperta di luoghi geografici e dell’anima in cui finalmente ritrovare il senso metafisico e religioso del nostro vivere. Partendo dalla sua esperienza familiare particolarmente segnata dal mondo del viaggio (per lunga tradizione di organizzatori di viaggi e quasi pionieri della concezione del viaggio organizzato come esperienza che vada oltre la mera visita turistica) e dal suo vissuto nel mondo dello scoutismo, la protagonista ha spesso cercato una commistione organica tra viaggio e spiritualità: l’occasione cardine per esplorare ulteriormente questo tipo di esperienza nasce con l’ostensione della Sacra Sindone a Torino.
Across: da Torino al Messico
Across documenta questo viaggio spirituale itinerante e accompagna gli spettatori da Torino al Messico fino all’Indocina, con la continua speranza di trovare risposte a domande ancestrali. Se anche una risposta vera e proprio, univoca e inequivocabile, non arriva, un filo logico sembra comparire nel momento in cui si scorge la poesia dietro il mondo, a cui merita iniziare a guardare con uno sguardo meno materialistico e letterale del solito. A questa lettura del mondo ammantata di fascino e onirismo si affianca anche la curiosità di approfondire il legame che connette turismo e spiritualità, riflettendo proprio su quei grandi eventi in cui la verità perde importanza, in quanto il vero fulcro dell’esperienza diventa la partecipazione a un rito collettivo, una sorta di riunione globale in nome di una manifestazione di un mondo “altro”. Marketing e religione si mescolano in queste operazioni, cancellando via via ogni tipo di confine tra di loro, in cui l’affabulatore rende magico ciò che è terreno e venale e al tempo stesso sa tradurre in risultati materiali tutto quello che afferirebbe alle alte sfere della ricerca filosofica.
Presentato alla Mostra del Cinema di Venezia 2023 nella sezione Giornate degli Autori, Across racconta della sua protagonista seguendo un filo narrativo profondamente personale e, forse proprio per questo, capace di parlare a molti. La ricerca del senso di sacralità che muove migliaia (o meglio dire milioni) di persone tutti gli anni muove anche la protagonista e regista di questo documentario di poco più di un’ora, in cui oltre a raccontare al pubblico la sua esperienza personale (da scout, da figlia, da viaggiatrice) si cerca di andare oltre, muovendosi verso un’immagine unica di spiritualità e corporalità che trascenda un’esperienza individuale e che sappia parlare anche a storie personali molto diverse da quella di Dorigotti. Un racconto personale alla ricerca della dimensione spirituale che, a sua volta, si traduce continuamente in risultati ben più terreni e, per cosí dire, disdicevolmente venali.
Across: conclusione e valutazione
Non si può certo negare che Irene Dorigotti con Across si sia sforzata di creare un racconto per immagini di alto impatto, in cui la fotografia cerca di inseguire un ritmo musicale e quasi di mantra, ricalcando a livello drammaturgico quella stessa ricerca narrata dal film. La regia, pur evidenziando un approccio ingenuo (ma forse funzionante proprio per questo?) a una disamina a dir poco impegnativa, si dimostra coerente e consistente durante tutta la durata del documentario. La fotografia risulta il punto cardine di questa operazione, funzionale alla consapevolezza di un racconto effettivo e spirituale insieme. Across è un film profondamente personale, ma interessante da guardare come fosse uno specchio in cui riflettere le proprie esperienze per ritrovare la natura di alcuni sguardi sul mondo, o anche, al contrario, notarne la distanza.